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CASAVATORE: LO SPETTRO DEL QUINTO CANDIDATO

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CASAVATORE – Aleggia sulle consultazioni amministrative del prossimo 26 maggio l’ombra dell’Antimafia. Non c’è da stupirsi, del resto, che in un Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche venga tenuta più che mai alta l’attenzione della Legge. In alcune liste, direttamente o camuffati in maniera pasticciata in forma di “supporters”, sono presenti candidati già cimentatisi, in passato, nell’esercizio dell’attività politica, ritenuti vicini a personaggi coinvolti nel terremoto giudiziario che ha recentemente investito la piccola cittadina. Le cui dimensioni contenute, evidentemente, non hanno placato gli appetiti politici di alcuni contendenti, che rischiano così di inficiare l’intera competizione, solleticando il già comprensibile interesse degli inquirenti che potrebbe ridare il “LA” ad ulteriori spiacevoli sviluppi di una vicenda non ancora archiviata. Intanto sul territorio si alternano le presentazioni di liste e candidati, in taluni casi del solo candidato Sindaco, molti dei quali alla prima esperienza, altri tenuti rigorosamente in disparte, quasi nascosti, per non creare ulteriori imbarazzi. La battaglia tra i quattro candidati, riuniti in ben 12 liste (ricordiamo che solo il MoVimento 5 Stelle corre con una lista unica) è decisamente entrata nel vivo. La speranza è che a vincere non sia, per la seconda volta, il QUINTO CANDIDATO: L’ANTIMAFIA. Diciamo pure che gli si sta rendendo il gioco piuttosto facile.

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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