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[EDITORIALE] La Lega al 34% ma Napoli si conferma la capitale della Resistenza

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NAPOLI – Il dato politico che esce fuori dalle urne è chiaro, lampante ed inequivocabile. Il Movimento 5 stelle paga lo scotto di non essere un partito, di non avere un’ideale fondante ma soprattutto quello di essere un movimento trasversale, il ché lo colloca tra i movimenti dell’antipolitica che godono o che hanno goduto, per un breve periodo di tempo, del voto di protesta.

La Lega nord, il partito più longevo, trasversale non lo è stato mai. I suoi ideali sono stati sempre ben delineati. All’occorrenza modificati, smussati ma mai rinnegati e questo l’italiano medio non l’ha capito e ha preferito ripararsi sotto l’ombrello del sovranismo, dopo essersi, anche attraverso i social, auto iniettato, dosi di pericolo imminente, di terrore derivante dall’invasione di una nuova razza, ammesso che si possa parlare di razza riferendosi all’Italia.

La Lega da sempre è stato il partito del “Prima il nord”, poi “prima gli italiani” e adesso quello del “buon senso in Europa”, ovviamente è buon uso cambiare slogan ad ogni campagna elettorale ma Salvini è sempre lo stesso, è quello che cantava “Napolecani” a Pontida ed è quello che sfoggia in bella mostra sui suoi scaffali il cappellino della Campagna elettorale di Trump e la foto di Putin, è quello che non ha disdegnato attacchi al Papa – al netto del Rosario che adesso preferisce stringere tra le mani – ed è quello che sicuramente, se andiamo avanti di questo passo, porterà a termine il progetto di federalismo del Nord.

Fortunatamente a Napoli si resiste e si cerca di mantenere alta la bandiera della pluralità. In tutta Italia, il 32% del M5S del 4 Marzo 2018 era formato da elettori di destra e di sinistra e oggi a quelli di destra sicuramente non è piaciuto il balletto di Di Maio caratterizzato dal supporto ai gilet gialli al dietrofront sugli sbarchi. Così da permettere la fuga dei voti di chi sotto l’effige di Alberto da Giussano sente che i propri ideali siano messi al sicuro.

Ma Napoli si sa è la città della resistenza per antonomasia, la città che da sola è stata capace di scacciare i nazisti in sole quattro giornate, una in meno rispetto a Milano. I napoletani da sempre un popolo libero ma conquistato, un popolo ospitale che non ha mai posto resistenza a chi lo volesse governare ma che nei fatti non si è fatto mai incatenare, perché la bellezza, la creatività e l’intelligenza non la puoi ammanettare ed è così che in tutta Napoli e provincia la Lega riesce a malapena a conquistare il 13% confermando però la crescita rispetto al dato delle politiche di Marzo 2018 che la relegava al 2,53%.

Napoli per adesso rimane gialla col M5S che raggiunge il 39,15% perdendo comunque tredici punti e mezzo percentili. Il resto viene guadagnato dal PD che passa dal 14% al 20% e Fratelli d’Italia che va dal 2 al 5%. Insomma il dato politico che esce fuori è chiaro, l’elettorato è molto sensibile alle azioni di governo ed è indubbio che il M5S con la scelta di Di Maio di governare a tutti i costi, alleandosi col nemico giurato del sud, ha di fatto regalato consensi al carroccio, facendo ribaltare la situazione nel giro di pochi mesi.

Adesso quello che rimane in dubbio è la tenuta di questo governo. Al netto delle dichiarazioni a caldo di Salvini in conferenza stampa dopo le prime proiezioni del voto, resta da capire quanto questo 34% peserà sul groppone degli italiani e del Movimento 5 stelle. Il leader del carroccio ha ribadito che il peso di questo consenso lo dirotterà sul Contratto di governo, il ché sta a significare una sola cosa, che Salvini non vorrà impedimenti sul decreto Sicurezza 2.0, sulla flat tax e altre idee targate Lega. A questo punto, in realtà, sta facendo capire agli italiani che forse, molto probabilmente, sarà meglio ritornare alle urne e presto!

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SANT’ANTIMO. Buonanno chiede aiuto ai due “papà”, loro parlano di tutto tranne che della città e lui resta in silenzio

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SANT’ANTIMO – Si è appena concluso il dibattito a senso unico condotto dall’impeccabile collega Davide Ponticiello che negli studi della sua locale emittente ha ospitato il candidato a Sindaco Massimo Buonanno, il Consigliere Regionale Giovanni Porcelli e il vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo.

Uno spettacolo a dir poco avvilente per i santantimesi speranzosi di ascoltare qualche tema che li riguardasse, che ambivano in qualche “arringa” del loro ex sindaco, o in qualche soluzione agli atavici problemi della città e invece no! Si è assistito all’accompagnamento del fanciullo davanti ai portoni della scuola elementare. Papà Porcelli e Papà Cirillo, giusto per essere anche in tema gender-progressista, stasera hanno accompagnato a scuola il loro pargoletto, tentando di insegnargli il mestiere del politicante.

Il PD e la sinistra in generale, come al solito, sui territori sbagliano l’approccio ed effettuano endorsement ai loro candidati muovendosi ancora con le cosiddette truppe cammellate, parlando il politichese senza mai affrontare i temi seri. Così, stasera si è potuto assistere al mutismo selettivo del candidato a Sindaco Buonanno, imbambolato dai monologhi di Porcelli e Cirillo che non vivendo il territorio, ognuno per sé ha potuto raccontare quanto è bella la Regione e/o Città Metropolitana, cercando di appioppare ancora una volta la litania della filiera istituzionale.

Allora da osservatore del territorio qualche domanda me la pongo e la pongo ai due protagonisti che come crocerossine sono venute in soccorso del già acciaccato ex sindaco: cosa vuol dire assicurare la filiera istituzionale? Che se non sarà Buonanno, al prossimo Sindaco, la Regione o Città Metropolitana non prenderà nemmeno in considerazione i suoi progetti o non saranno stanziati fondi? Se la risposta è si, allora vuol dire che tutti sbagliano l’interpretazione del termine “istutuzione” – che è diverso dall’appartenenza politica – e che chi governa sceglie a proprio piacimento chi favorire?

Ad un certo punto della trasmissione Buonanno, in pieno stile “mattonella” – come si dice in gergo – (scenetta già preparata), chiede aiuto a Porcelli sull’aspetto Sanità, dicendo di andare in Regione a battere i pugni sul tavolo, essendo quest’ultimo membro della Commissione Sanità alla Regione Campania. Saranno anche miei limiti, ma siccome Sant’Antimo non gode della presenza di nessun ospedale o struttura RSA, chissà che tipo di aiuto avrà chiesto al consigliere deluchiano, dato che l’unica assistenza che offre il Comune è quella sociale e per questo esiste l’Ambito che è l’ente preposto.

Il dato politico che esce fuori è alquanto disarmante. Dal candidato a Sindaco Buonanno, non si ascoltano temi, stasera era attore non protagonista di una sceneggiatura già trita e ritrita a queste latitudini, un fido scudiero di due arrembanti cavalieri che, chissà perché, hanno scelto di partecipare a questo desolante teatrino. Ai posteri l’ardua sentenza.

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Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

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CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

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Crispano

CRISPANO. Emiliano favorito per la vittoria alle prossime elezioni. Complice un accordo pre-elettorale con Sossio Vitale?

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CRISPANO – Sembra che tutti i giochi siano stati intentati e il quadro è variato di un po’ ma non cambiato del tutto. Ad oggi, ai nastri di partenza tra venticinque giorni si presenteranno tre liste con altrettanti tre candidati Sindaco della città. Il Sindaco uscente Michele Emiliano, Enzo Cennamo e Sossio Vitale.

Stando alle indiscrezioni, si pensa che la strada per il primo cittadino sia totalmente in discesa, nonostante, nei mesi scorsi, abbia perso pezzi, pare che abbia recuperato terreno per strada, complice della fascia tricolore anche la rottura di alcuni mesi fa tra Sossio Vitale e l’ex Sindaco Carlo Esposito, quest’ultimo non ha gradito la cosiddetta fuga in avanti intentata dal leader cittadino di Campania Libera, al punto da decidere di mettersi alla finestra, lasciare liberi i suoi di votare chi preferiscono. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Marina Cennamo, sarebbe stato un ottimo profilo di candidato a Sindaco che avrebbe messo in serie difficoltà la nuova ascesa di Emiliano, lei ha già fatto sapere di non volersi candidare al Consiglio Comunale, peccato che nessuno abbia capito il suo potenziale.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, da politico scafato e intenditore della materia Enzo Cennamo, comprese le difficoltà di Sossio Vitale, il quale, si vocifera, addirittura abbia difficoltà a completare la lista, in questi giorni ha chiamato a sé il plenipotenziario del Consigliere regionale Porcelli e gli ha proposto una fusione dei due gruppi con un terzo nome di superamento come candidato a Sindaco. La proposta di Enzo Cennamo è stata chiara: “Uniamo le forze, facciamo entrambi un passo indietro e candidiamo a Sindaco Carmensita Costanzo“. Una proposta da vero politico di razza!

Enzo Cennamo ha inteso sin da subito che il profilo della prima Sindaco donna della città avrebbe allettato parecchio e messo in serie difficoltà la campagna elettorale dell’attuale Sindaco, ma le velleità di Sossio Vitale lo hanno fatto desistere, rifiutare la proposta sensatissima del leader di “Progetto X Crispano” e con molte probabilità lo faranno anche battere contro un muro.

Allora i dubbi sorgono spontanei: a quale costo un candidato a sindaco autoproclamato, consapevole delle proprie difficoltà, rifiuta una proposta che lo metterebbe comunque al comando della città, accettando una sconfitta quasi certa? Che ci sia già un accordo pre-elettorale tra lui e l’attuale Sindaco su cariche ed eventuali incarichi o prebende da raccogliere a livello provinciale e/o regionale? Lo scopriremo solo vivendo!

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