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AFRAGOLA. Grillo tenta di imitare il suo ispiratore creando il proprio “sistema”

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AFRAGOLAClaudio Grillo imprenditore di successo eletto un anno fa rappresentando una coalizione formata da liste civiche e di centrodestra aveva fatto credere a tutti che il suo unico interesse fosse il bene pubblico e tutti lo avevano creduto, poiché tutti conoscevano l’amore che l’imprenditore afragolese nutriva per la propria città. Ma il potere si sa è un’altra cosa. Le responsabilità sono pressanti. Gli equilibri sono difficili da mantenere. Per questo è difficoltoso restare fedele a ciò che si è professato e alla prima difficoltà ci si può rintanare facilmente nell’usato sicuro. I propri ideali che già ti predispongono verso una posizione estremista fanno il resto e in men che non si dica il buon Claudio Grillo venuto dalla società civile lo si riscopre il più sfegatato dei fan del ministro leghista Salvini. I buoni uffici della deputata Pina Castiello fanno si che il buon sindaco possa sempre perdersi tra i meandri del carroccio piuttosto che stare a sentire le richieste del mondo moderato. Et voilat, il mix è servito. Ma a cosa ha portato, dopo un anno, questa serie di decisioni del primo cittadino? A niente.

La città è più che mai ferma al palo. Lo stesso primo cittadino ha impiegato un anno per formare il proprio staff formato per lo più da “casalinghe”. Con tutto il rispetto per il mestiere più nobile al mondo ma al fianco della fascia tricolore, in città, si aspettano ben altre competenze. Ma andiamo oltre. Chiunque abbia un po’ di tempo per affacciarsi sull’albo pretorio del Comune, leggendo le determine, può rendersi conto della concezione “familiare” e “amicale” che il sindaco Grillo ha nei riguardi della gestione della “res publica”.

È notizia di ieri quello dell’affidamento delle elaborazioni grafiche dei manifesti istituzionali alla ditta riconducibile ai nipoti del sindaco Paolo e Luigi Grillo per una somma pari a € 9000,00 + iva.

Nell’albo pretorio, inoltre si possono trovare anche altre determinazioni che raccontano di soldi elargiti per eventi mai fatti e pagato consulenze con cifre blu ad amici e parenti di consiglieri comunali. Per non bastare, inoltre viene assunto come dipendente comunale anche il fratello del consigliere Arcangelo Ausanio. Insomma la gestione Grillo si appresta ad essere considerata una dei più grossi prebendifici della storia politica afragolese degli ultimi vent’anni e per mascherare il tutto, il primo cittadino pensa bene di far leva sulle proprie amicizie e conoscenze per regalare al popolo afragolese le luminarie con soldi privati e non pubblici.

“Cesare Roma insorge”. “Offritegli i giochi”.

Questo si appresta a diventare Afragola. Ma andiamo con ordine. Avendo fatto delle indagini accurate si scopre che il principale sponsor delle luminarie é Ipercoop “Le Porte di Napoli”. Ora tutti sanno che Claudio Grillo oltre che ad essere il sindaco della città è anche proprietario di alcuni immobili dell’area, Presidente della Galleria Commerciale “Le Porte di Napoli” e quindi i buoni rapporti sono tutto che auspicabili ma c’è una cosa che proprio non riusciamo a capire: come tutti i nostri lettori sanno all’esterno del Centro Commerciale “Le Porte di Napoli” insiste un’area a pagamento che fa pagare € 0,50 ad ogni auto fermata in quella parte di parcheggio.

Ebbene, abbiamo scoperto, noi di Minformo, che quell’attività di parcheggio a pagamento, in realtà, non è mai stata autorizzata dal Comune di Afragola e mai potrebbe esserlo perché quello spazio è considerato di utilità pubblica per effetto della Legge Tognoli e dell’articolo 5 del D.M. 1444 del 1968 che prevede che nei nuovi insediamenti di carattere commerciale e direzionale, a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti, deve corrispondere la quantità minima di 80 mq di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi (in aggiunta a quelli di cui all’art. 18 della legge n. 765); tale quantità, per le zone A) e B) è ridotta alla metà, purché siano previste adeguate attrezzature integrative.

Vi siete mai domandati di che entità è l’introito ricavato dal parcheggio custodito dell’Ipercoop? Ma soprattutto, visto che l’attività non è mai stata autorizzata e quindi non riconosciuta dall’ente comunale, siamo sicuri che parte di questi introiti venga tradotto in imposte o tasse?

Ora qualche lettore attento può osservare che quel parcheggio esiste già da diverso tempo e i difensori “cheyenne” di Grillo potranno tuonare: come mai Tuccillo non ha mai avuto niente da dire su tali parcheggi? E perché lo dovrebbe fare Grillo adesso? Tutto legittimo, per carità, tranne il fatto che se uno va a rubare non siamo legittimati tutti a farlo!? Ma c’è una cosa che taglia la testa al toro. L’ Ipercoop non ha mai elargito sponsorizzazioni sotto il mandato di Mimmo Tuccillo ma appena insediatosi Claudio Grillo si beneficiò subito dei primi soldi privati per la pulizia della pineta. Gesto encomiabile da parte di entrambi – amministrazione e attività commerciale privata – ma sarebbe bello scoprire i motivi delle mancate sponsorizzazioni al tempo di Tuccillo sindaco. Era antipatico alla gestione Ipercoop? Tuccillo non è mai andato a chiedere e se è si perchè? Ipercoop e Grillo sono amici? Bene e allora bisognerebbe capire fino a che punto un amico regali alla comunità, in nome di questo sentimento così nobile, venti, trentamila euro per le luminarie.

Allora qui, alla fine, ci si domanda, chi realmente sta pagando le luminarie di S.Antonio?

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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