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Rifiuti, De Magistris: “Abbiamo salvato Napoli, ma nessuno ne parla”

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Nel consueto post su Facebook del lunedì, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris aggiorna i cittadini sulla situazione dei rifiuti:

Notizie dal fronte rifiuti: 

 1. ICM senza più spazzatura (come da foto e in anticipo rispetto a quanto programmato all’inizio); 

 2. Giacenze azzerate, nonostante blocco ICM e crisi nazionale conferimento umido; 

 3. Frazioni secche smaltite, nonostante lo stress degli impianti stir di Giugliano, Tufino e Caivano dovuti al blocco di Acerra; 

 4. Decine e decine di verbali su tutto il territorio. 

Adesso continuare, come già si sta facendo, sul decoro. Vorrei ricordare che mentre altri, anche all’interno delle istituzioni, davano per certa un ritorno all’emergenza rifiuti di dieci anni fa, mentre la politica e la comunicazione d’accatto davano per scontato che avremmo avuto i rifiuti al primo piano dei palazzi, mentre altri scommettevano sulla pelle della città e dei napoletani, per trarne un loro beneficio da cortile, mentre gli avvoltoi non vedevano l’ora di saziarsi sui rifiuti, noi, tante donne e tanti uomini delle istituzioni pubbliche del territorio, abbiamo affrontato la più grave crisi degli ultimi dieci anni: la chiusura per 35 giorni dell’inceneritore di Acerra.

Abbiamo salvato Napoli e l’intera area metropolitana da una situazione gravissima che avrebbe messo in ginocchio l’economia del territorio e distrutto l’immagine che ci siamo rifatti in questi anni di durissimo lavoro. Ma di questo pochi parlano.

Non date per scontato quello che è stato invece frutto di un lavoro serio, programmato ed attuato.

Se ci siamo limitati a temporanee sofferenze – e di questo ovviamente abbiamo provato dolore – è il frutto di un lavoro duro e coraggioso.

Adesso avanti tutta per contrastare severamente chi non rispetta le regole di un corretto smaltimento dei rifiuti, e migliorare lo spazzamento, il riassetto e il decoro.

Ci volevate morti, ma siamo più vivi che mai. Perchè amiamo la nostra terra e perchè o’ napulitan ‘se fa sicc’ ma nun mor!“.

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Caso Acerbi-Juan Jesus, il difensore dell’Inter rompe il silenzio: “Non sono un razzista, accanimento atroce nei miei confronti”

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Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi è tornato a parlare del caso Juan Jesus e dei fatti di Inter-Napoli, a seguito dell’assoluzione del Giudice Sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:

“Adesso che c’è una sentenza vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario, perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

Poi, ha aggiunto: “La sentenza è stata una liberazione, ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per com’era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e, quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.

Infine, conclude parlando della possibile convocazione per gli Europei:

“Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più”.

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Ordina le figurine online ma gli consegnano un carico di eroina: i dettagli

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Nel corso della mattinata odierna, un 43enne incensurato di Pompei si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per consegnare una scatola imballata.

A quel punto l’uomo ha iniziato a raccontare agli agenti che qualche giorno prima, aveva acquistato alcuni pacchi di figurine di calciatori su un portale online, ma che al loro interno vi ha trovato un carico di eroina.

Pertanto i militari hanno preso in consegna il pacco e analizzato la sostanza all’interno con un narcotest: si tratta di eroina pura, 180 grammi di stupefacente, un carico del valore di diverse migliaia di euro. La droga è stata sequestrata, ma proseguono le indagini per risalire all’identità del cliente e alle origini della spedizione.

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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