Resta sintonizzato

Afragola

AFRAGOLA. Due gare andate deserte sulle luminarie. Il pensiero del Consigliere Boemio

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Se fino a qui c’era qualcuno che poteva lamentare il comportamento del sindaco Grillo attento solo alle luminarie e agli spettacoli. Se l’anno scorso qualcuno ha potuto lamentare il fatto che troppi erano stati i regali fatti agli ex candidati tra artisti e cantanti arruolati tra chi ha dato una mano alla campagna elettorale dell’imprenditore afragolese. Se nelle scorse festività natalizie qualcuno ha potuto avere dubbi sulla genuinità delle sponsorizzazioni di Ipercoop e Conad. Oggi non ha nulla da lamentare, semplicemente perché non ci saranno le luminarie e non si può dire neanche che il sindaco non è stato attento alle luminarie e agli eventi, perché l’impegno ce l’ha messo tutto ma per incapacità amministrativa o per motivi economici sono andate deserte ben due gare pubbliche.

La cifra rispetto agli altri paesi limitrofi è anche abbastanza consistente ma evidentemente è troppo esigua per gli stalli richiesti. Allora si è deciso di risolvere anche questo problema, la seconda gara con le stesse cifre – ossia 112mila euro più iva – prevedeva la metà degli stalli ma niente. Anche la seconda gara si è chiusa a corto di offerta. Una vera e propria disfatta per l’amministrazione che appena un anno fa, a solo cinque mesi di insediamento si potette vantare dell’unica cosa fino ad allora e finora portata a termine. Così per sapere adesso cosa si potrebbe fare in alternativa, abbiamo chiesto il proprio pensiero ad un Consigliere di maggioranza da sempre contro lo spreco di denaro pubblico per le luminarie.

Così il Consigliere di Campania Libera Antonio Boemio davanti ai nostri taccuini: “Fare politica significa che ogni cittadino deve sentirsi parte integrante dello Stato. Significa che ogni cittadino può confrontarsi, esprimere le proprie idee e proporre soluzioni. Fare politica significa fare la scelta giusta, considerando il periodo storico in cui questa scelta viene fatta. Sicuramente nelle scelte si può essere impopolari, ma anche le scelte impopolari hanno una ratio ed un ragionamento. Ebbene io voglio essere impopolare, sono da sempre un tifoso anti – luminarie, sono da sempre un sostenitore del Principio di economicità ossia raggiungimento degli obiettivi con il minor dispendio di risorse economiche, sono da sempre sostenitore delle classi deboli e disagiate. Immagino un Natale diverso un Natale che non sia sfarzoso riempiendo la nostra città e le nostre strade piene di luci e lasciando buie le case dei miei concittadini che vivono situazioni economiche gravi. Andrei ad illuminare quelle case, li’ accenderei una luce, è li’ che porterei un albero o un simbolo del Natale, non illuminerei le strade ma porterei nelle case dei miei concittadini un pacco da scartare il giorno di Natale, un pacco che servirebbe a riunire queste famiglie intorno ad una tavola dove il capofamiglia non si sentirebbe insoddisfatto o impotente, un pacco con il sapore del Natale. Non illuminerei le strade ma da buon amministratore raccoglierei le lettere dei nostri figli e dei bambini di questa città che vivono in una situazione di disagio ma che con animo innocente aspettano quel giorno per chiedere di farsi regalare da Babbo Natale quel regalo che desiderano ma che in cuor loro sanno che non potrà mai arrivare perché anche essendo piccoli capiscono che non è nelle possibilità dei propri genitori. Non illuminerei le strade ma installerei i simboli per antonomasia del Natale, alberi e presepi in tutti i punti della città. Farei un Natale di inclusione, un Natale per i disabili ascoltando le loro proposte ed esigenze, farei un Natale per i commercianti invitandoli ad essere parte attiva con proposte ed idee. Farei un Natale dove i cittadini diventino e si sentino parte integrante di questa città, coinvolgerei le parrocchie con l’intento di cercare quelle tante famiglie che con grande dignità nascondono la loro grave condizione di disagio. Non voglio essere il solito Politico che propone senza sostanza o senza dare strumenti per concretizzare tutto quanto detto, tutto si può realizzare con procedure molto semplici costituendo un tavolo operativo che coinvolga Parrocchie – Comune – Patronati e/o Caf di Afragola i quali hanno una chiara, precisa e dettagliata situazione economica dei nostri concittadini. Il Natale che io immagino E’ UN NATALE PER TUTTI”

Afragola

AFRAGOLA. Crisi di maggioranza con FDI. La stampa attacca inspiegabilmente il neonato gruppo “Più Europa”

Pubblicato

il

AFRAGOLA – La situazione politica per il Sindaco Pannone si fa sempre più ostica, dato che il gruppo di Fratelli d’Italia capitanato dal Presidente del Consiglio Biagio Castaldo, non arretra di un passo, come ci informa una nota testata cartacea nelle sue pagine territoriali.

Il punto che fa il collega è condivisibile almeno per quanto riguarda la situazione in maggioranza, dato che da fonti certe arriva l’indiscrezione che il pomo della discordia più che sulla nomina dell’Assessore nasce sulla nuova nomina del Presidente del Consiglio, visto che ad Afragola per aumentare il quorum delle prebende, all’epoca il Sindaco Enzo Nespoli, si inventò la modifica al Regolamento del Consiglio Comunale che prevedeva la durata della carica del Presidente di soli 30 mesi. Così in vista della scadenza regolamentare, sembra che la posizione di Biagio Castaldo sia tutt’altro che stabile e rinnovabile.

Quello che non si comprende né tanto meno si condivide dell’articolo del collega è l’attacco neanche tanto velato al gruppo neonato in Consiglio Comunale “Più Europa”. Informazioni errate e fuorvianti, non si è capito a quale scopo, a meno che non si voglia già mettere le mani avanti ad un blocco di un’ipotetica forza politica capeggiata dal nuovo che avanza, lasciando campo libero sempre agli stessi, stantii, attori della politica afragolese, che ben rodano e oliano da sempre gli stessi meccanismi, anche comunicativi.

Premesso che i due Consiglieri di “Più Europa”: Enzo De Stefano si è candidato alle scorse elezioni a supporto di Gennaro Giustino e quindi una coalizione civica di centro sinistra, dato che il famoso salto della quaglia l’ha fatto proprio il leader di “A viso Aperto” passando dalle file di De Luca a Forza Italia, mentre Raffaele Iazzetta, anche se a supporto di una coalizione civica dove presentava il simbolo velato della Lega, si è sempre candidato in una lista civica e agli appartenenti del civismo senza tessera di partito in tasca non si può addurre alcuna fazione idelogica.

Per non parlare del partito “Più Europa”, il quale, da sempre connota ideali liberali e radicali e non certo progressisti come quelli che caratterizzano la sinistra italiana. Se la leader nazionale del partito Emma Bonino ha scelto alleanze con partiti di sinistra, di certo le scelte sono da attribuire a meri accordi basati sui programmi e non certo sugli ideali. I maggiorenti di “Più Europa” si sono sempre dichiarati appartenenti ad un partito trasversale che da diversi anni condividono le stesse idee dei partiti di sinistra ma restano ben saldi al centro dell’arco costituzionale e pertanto anche l’idea di connotare “Più Europa” come partito di sinistra e per certi versi errata.

Ma per saperne di più abbiamo contattato il referente sul territorio, chiamato in causa in quell’articolo e membro della Direzione Nazionale del partito Più Europa, Raffaele Mosca che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Aver presentato una lista a supporto del caro amico Antonio Pannone, persona da me sempre stimata, professionista serio, docente di altissima cultura, che nel mio immaginario non l’ho mai associato ad una corrente politica autoritaria e tolitarista qual è la Lega ma sempre ad un ideale democristiano, moderato e popolare, non fa di me, certo, un uomo di destra!? Vorrei ricordare al giornalista distratto che la mia, personale, connotazione ideologica politica è sempre stata tendente al centro sinistra, dato che da sempre la mia figura è associata all’ex Consigliere regionale e napoletano Franco Moxedano e alle ultime elezioni regionali, il sottoscritto era candidato in una lista a supporto del Governatore Vincenzo De Luca, non certo un personaggio di centro destra. Leggendo quell’articolo, non capisco perché alcuni vostri colleghi si prendono la briga di attaccare la mia persona e il partito, che sul territorio è ben rappresentato dal coordinatore Luigi D’Antò e a cui rivolgo ogni in bocca al lupo per il lavoro che svolgerà sul territorio, ma davvero non capisco a cosa serve tirare in ballo il mio nome dato che nell’ultimo periodo sono molto impegnato col lavoro e a portare il calcio della nostra città nelle posizioni che merita. Non vorrei che i successi personali e pubblici legati al mondo sportivo stiano dando fastidio o incutendo timore a qualcuno!? Spero di no! Poiché mi costringerebbero a dimostrare ciò che sa fare realmente un imprenditore al comando”.

Continua a leggere

Afragola

Ad AFRAGOLA nasce un nuovo codice della strada, segno dell’autonomia regalata ai Settori con Assessori incapaci o inesistenti

Pubblicato

il

AFRAGOLA – È vero che ad Afragola ci sono dei problemi annosi che vanno risolti, è vero anche che i settori presentano dei bug assurdi e che il Sindaco Pannone adesso ha altri pensieri per la testa, come quelli di riuscire a trovare gli equilibri giusti, nominando i nuovi assessori tenendo conto dei desideri dei dissidenti della fiamma tricolore ma non dobbiamo nemmeno concepire l’idea che per pensare ai nuovi che devono arrivare nell’esecutivo non rivolgiamo le attenzioni a chi ci è rimasto, malgrado le contestazioni e il livello bassissimo dimostrato nell’arco della propria gestione, così come, in base a questa sprovvedutezza non possiamo essere liberi dal farci quattro risate osservando le stranezze circolando per le strade della città.

Stamattina girando in auto mi sono imbattuto, alla fine di via Dario Fiore, intersecando la rotonda della Sannitica, in uno strano segnale a forma triangolare a sfondo bianco con bordo rosso e il vertice rivolto verso l’alto, posto subito sopra il segnale dell’obbligo del senso rotatorio di colore blu. Allora vorrei domandare all’Assessore della Polizia Locale Mauro Di Palo, al Comandante della Polizia Locale e al Responsabile dell’Ufficio Manutenzioni, cosa devono fare gli automobilisti al cospetto di tale segnale? È un segnale che appartiene a qualche aggiornamento del Codice della Strada in salsa afragolese sconosciuto agli automobilisti o è semplicemente un segnale di “diritto di precedenza” montato al contrario?

Ovviamente, siamo consapevoli, che questo tipo di argomento possa solo suscitare ilarità nei nostri lettori e che il sottoscritto possa essere tacciato di poca professionalità data la mole e l’importanza di altri problemi che attanagliano la città ma la sprovvedutezza e la superficialità verificatasi in questo irrisorio evento determina soprattutto la leggerezza della gestione di un settore fulcro della vivibilità cittadina come quello della Polizia Locale.

Se il metro di misura nell’amministrare una semplice installazione di un segnale stradale è lo stesso usato anche in altri ambiti dallo stesso settore, allora non bisogna meravigliarsi se pattugliando e controllando le varie occupazioni TOSAP delle attività commerciali si scorge un certo doppiopesismo, dove alcune attività sono lasciate libere di occupare anche i passaggi pedonali e carrabili mentre altre vengono vessate per aver messo una sedia o un banchetto mezzo metro fuori la propria area di pertinenza con consenguenti controlli periodici a cadenza oraria.

Non bisogna neanche meravigliarsi quando all’interrogazione consiliare presentata dal PD viene risposto che per una città come Afragola sessantasei agenti di Polizia Locale sono pochi e il numero esiguo non permetterebbe all’Amministrazione comunale di istituire il servizio di vigile di quartiere o qualche turno operativo in orari notturni, dove la movida e le baby gang, specie in quelle fasce orarie mettono i serio rischio la sicurezza cittadina.

Ma nonostante ciò l’Assessore Mauro Di Palo dorme sogni tranquilli, il suo posto è saldo e garantito dal dominus, così come pure le sue quietanze mensili e in barba alla sicurezza cittadina, magari leggendo la stranezza del segnale stradale – però io vorrei conoscere chi l’ha montato ‘sto segnale e capire se in tasca ha ancora la patente – si fa anche qualche risata alle spalle dei cittadini afragolesi.

Continua a leggere

Afragola

AFRAGOLA. L’opposizione si rivela il più fedele alleato del Sindaco Pannone la cui stabilità è data dal paradosso dissenso-assenso

Pubblicato

il

AFRAGOLA – La politica del comune normanno vive il fenomeno del dissenso-assenso. Un ossimoro che solo il dominus Enzo Nespoli poteva partorire. Attualmente, teoricamente, nei banchi dell’opposizione siederebbero tredici consiglieri comunali contro undici della maggioranza. Teoricamente il Sindaco Antonio Pannone non avrebbe i numeri per governare ma praticamente risulta essere il sindaco più blindato della storia italiana. Ma come è possibile una cosa del genere? Presto spiegato.

Il dissenso partito ufficialmente con quel documento di semi-sfiducia protocollato da Fratelli d’Italia in realtà ha determinato una chiusura a doppia mandata sulla tenuta del Sindaco. Si, perché ha arricchito i banchi di opposizione di un altro simbolo di partito riconducibile alle effige nazionali aumentando così la disomogeneità all’interno della minoranza. Attualmente tra i banchi di opposizione, al netto di scaramucce tra i meloniani e il Sindaco sulle nomine in giunta gradite alla fiamma tricolore, si registrano i seguenti simboli nazionali (in ordine da sinistra a destra) PD, M5S, Italia Viva, Azione, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Una minoranza ibrida così non si era mai registrata a queste latitudini e questo fenomeno fa sì che, al netto degli interessi personali di alcuni consiglieri di opposizione, nessuno potrà mai intestarsi una lotta o mozione di sfiducia al Sindaco, dato che un partito di sinistra non potrebbe mai firmare un documento partito dalla destra e viceversa.

Così con la buona pace di Antonio Caiazzo e Marianna Salierno, consiglieri che in caso di caduta del governo cittadino perderebbero anche lo scranno metropolitano, il Sindaco Antonio Pannone vive una tenuta così stabile da potersi permettere il lusso di far governare la città al suo dominus, in maniera del tutto indisturbata e scevra da qualsiasi interferenza partitica.

Il dato politico che ne esce fuori però è comunque allarmante. Infatti, in un Comune privo di assessori e quei pochi che restano, oltre ad essere yes man appaiono anche del tutto incapaci – qualcuno viene lasciato lì per pagarsi i propri debiti con l’ente comunale a spese dei contribuenti – diventa ordinario porre l’attenzione solo sui grandi lavori pubblici e su atti riguardanti l’urbanistica, tralasciando quello che in gergo viene chiamato ordinario, proprio perché gli interessi dei pochi è rivolto alle cose “importanti” mentre per le cose “futili” meglio lasciare la città nell’impasse di sempre.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy