Resta sintonizzato

Caivano

CAIVANO. La guerra tra le lobby delle Politiche Sociali può generare nuove ingerenze criminali

Pubblicato

il

CAIVANO“Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale”. Così diceva il fisico, astronomo e filosofo Galileo Galilei durante la sua lotta per dimostrare che fosse la terra a girare intorno al sole e non il contrario.

Ho voluto scomodare il pensiero di uno dei più grandi accademici italiani perché stufo di rivolgermi a quei muti che non vogliono ascoltare o che non hanno interesse a divulgare la realtà dei fatti perché facenti parte di una lobby che oggi gli consente di mettere il piatto a tavola, poiché altrimenti vivrebbero di stenti tanto è risaputa la loro inettitudine.

Questo scritto ha la presunzione di mettere in chiaro alcune dinamiche sul territorio caivanese che partono da lontano e che ad oggi, grazie anche all’assenza costante nel tempo della politica, hanno potuto permettere la formazione di varie frange legate a forze oscure e a lobby appartenenti al mondo delle Politiche Sociali. Ma veniamo ai fatti.

Per anni, un funzionario molto noto a Caivano, oggi interessato anche dalla magistratura che sulla relazione di scioglimento del Consiglio comunale viene messo in relazione a presunti comportamenti illeciti e corruttivi riguardanti il servizio di mensa scolastica, il servizio di gestione rifiuti, nonché le autentiche delle sottoscrizioni nella procedura elettorale, ha agito indisturbato fino a creare una vera e propria filiera operativa formata da politici (ora ex politici), giornalisti e manutengoli vari.

Le cose cominciano a cambiare quando durante la consiliatura Monopoli alcuni dirigenti vengono relegati a semplici funzionari annullando il decreto sindacale assegnatogli. Coincidenza vuole che in quel preciso istante l’ex sindaco Monopoli si è scavato la “fossa”. L’ex dirigente di cui sopra è diventato il mentore di una parte politica avversa, quella stessa parte politica che ha esatto e non ha ottenuto il famoso super assessore tecnico e la rimozione della dirigente alle Politiche Sociali Anna Damiano.

A distanza di due anni, a Caivano le cose non sono cambiate. Quel sottobosco formato da ex politici, giornalisti e manutengoli continua a fare “politica” – almeno così crede che si faccia – sul territorio. A distanza di due anni, nonostante la caduta dell’ex sindaco, l’amministrazione prefettizia e il tentativo di ripristino della legalità da parte della prefettura, questa frangia di persone continua a chiedere la testa della Damiano. Ma perché?

Secondo la visione distorta di qualcuno la dirigente Anna Damiano costituisce un altro potere, opposto a quello che c’era prima. Il tutto è legato al mondo delle Politiche Sociali dove chi detiene il potere è colui che riesce a garantire il lavoro, all’interno dell’Ambito 19, alle varie cooperative sociali, ognuna a suo modo legata a qualche politico o dirigente/funzionario.

A Caivano, da sempre è nota l’amicizia di un ex Consigliere comunale e il Presidente di una cooperativa con sede fuori le mura cittadine, che coincidentalmente vinceva qualche gara in più quando a capo del settore c’era la vecchia dirigente e che tra i suoi dipendenti annovera parecchi caivanesi, tra cui qualche manutengolo appartenente alla lobby caivanese che oggi chiede la testa della Damiano.

Con questo non si vuole accusare e né difendere nessuno. Il sottoscritto non sa e non vuole sapere se la lotta intrapresa è tra due strutture ben organizzate oppure l’attuale dirigente caivanese espleta il suo lavoro in maniera legittima e trasparente. Certo è che in assenza di politica, sul territorio caivanese, sta cominciando a prendere piede una guerra dei poveri – che ha come meta finale la sostituzione del potere nei settori pubblici strategici – atta a mettere sul podio gente che conosce solo l’istinto primordiale della sopravvivenza personale.

Se non ci sarà nessuno ad evidenziare queste storture della società “civile” caivanese non ci meravigliamo se poi ci viene venduta l’acqua del rubinetto come il miglior vino d’annata.

Il suggerimento che vorrei dare alla vera classe dirigente caivanese, ammesso che ne sia rimasto qualcosa, è quello di svegliarsi e scendere in campo mettendo in minoranza chi da anni combatte una battaglia non propria senza manco rendersi conto.

Dopo Maggio bisogna amministrare la città restando nel solco tracciato dalla Commissione Prefettizia, con l’augurio che la stessa lo continui a tracciare fino a quella data, così come fatto in occasione dell’evento annullato il 18 Dicembre scorso quando i Commissari Prefettizi e quindi la Prefettura hanno dato indicazione a porre attenzione sulle sponsorizzazioni e nel caso rimuoverne due dalla locandina dell’evento. Ciò non è stato fatto, perché era già tutto pronto e ritenuto fin troppo normale la loro presenza, come testimoniano anche alcuni articoli giornalistici, così da decidere di annullare l’evento.

A tal proposito, perché troppo e male è stato scritto a riguardo, vorrei precisare e rendere edotta la cittadinanza caivanese, così come già scritto nel precedente articolo, che il solco della legalità viene tracciato mantenendo lontano anche solo il fumus di un’eventuale ingerenza criminale.

Così come solo per un fumus, un’affinità, un grado di parentela o una frequentazione assidua si possa sciogliere un Consiglio comunale, allo stesso modo si è preferito porre attenzione su due nomi che di seguito chiameremo (sponsor1) e (sponsor2) che nella relazione di sciogliemento risultano essere omonimi di “Omississ1” e “Omississ2”. Riportiamo un tratto della relazione di scioglimento del Consiglio comunale di Caivano per far capire a chi legge, come le cose possono e devono cambiare sul nostro territorio:

“Omississ1” è sempre stato considerato tra i sodali dell’associazione criminale gestita dal clan “Omississ2”. Facente capo a “Omississ2” detto “Omississ2”, attivo nel settore delle estorsioni e delle rapine. Proprio questi legami hanno determinato la misura sopra indicata.

Secondo le notizie in possesso delle forze dell’Ordine, il clan “Omississ2”, nato con la disarticolazione della Nuova Camorra Organizzata, si è imposto nell’area di Crispano, Caivano e Frattamaggiore con tangenti nei confronti di operatori economici e con l’eliminazione fisica di coloro che ne contrastavano l’attività. In detto contesto “Omississ1″ è stato inquadrato come il gestore degli introiti del clan”.

Ovviamente la censura dei nomi è voluta dal sottoscritto solo perché gli attuali operatori commerciali attenzionati dai Commissari prefettizi, nulla hanno a che fare con i delitti commessi dagli omississ riportati nella relazione ma risultano essere solo dei parenti stretti. Anche se per uno dei due sponsor, proprio uno dei titolari, è richiamato nella relazione come colui che annovera diversi precedenti per rapina, estorsione e ricettazione, vicende oggetto di procedimenti penali iscritti innanzi alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Nola e di Napoli conclusosi con sentenza definitiva di condanna. Lo stesso risulta, altresì, frequentatore di soggetti pluripregiudicati. Quanto basta per creare solo il fumus.

Purtroppo anche se agli occhi dei più può sembrare un ragionamento sbagliato, questo è quanto stabilisce la legge e fino a quando ci sarà almeno un solo caivanese che si vuole occupare di politica che non riesce a comprendere questo discorso, per Caivano non ci sarà speranza.

Caivano

CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

Pubblicato

il

CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

Continua a leggere

Caivano

Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

Pubblicato

il

«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

Continua a leggere

Caivano

CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

Pubblicato

il

Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy