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NAPOLI. Rapina la moglie nella stazione ferroviaria, fermato 56enne tunisino

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FERMATO DALLA POLIZIA DI STATO DOPO AVER RAPINATO LA MOGLIE NELLA STAZIONE FERROVIARIA DI NAPOLI

1.562 persone identificate, di cui 1 arrestata e 1 denunciata. 591 bagagli controllati, 1 persona straniera accompagnata presso il Centro Permanenza Rimpatri, 6 sequestri amministrativi in pregiudizio di venditori ambulanti non autorizzati, 2 verbali infrazioni al Codice della Strada, 1 sanzione amministrativa e 59 treni scortati.

Questi i risultati dei controlli straordinari disposti dal Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania nella Stazione di Napoli Centrale per tutto l’arco della giornata di ieri con l’impiego di 30 uomini del personale Polfer e unità cinofile poste a disposizione dalla locale Questura.

In particolare, un cittadino tunisino di 56 anni è stato arrestato dalla Polfer nella Stazione Ferroviaria di Napoli, perché ritenuto responsabile di un rapina.

La moglie, una cittadina italiana di 30 anni, si è presentata ad una pattuglia di poliziotti riferendo di essere stata vittima di una rapina perpetrata in Piazza Garibaldi da parte del marito.

La vittima ha raccontato di essersi incontrata con l’uomo e dopo l’ennesima lite con ingiurie, schiaffi e pugni, lo stesso si è impossessato di tutto ciò che custodiva nelle tasche del suo cappotto, cioè il telefono cellulare e un portafoglio contenente 450 euro in contanti e una carta Postepay con il residuo del sussidio di reddito di cittadinanza erogato in suo favore.

Gli uomini del Settore Operativo e della Squadra di Polizia Giudiziaria si sono messi immediatamente alla ricerca dell’autore del reato, aiutati dalle indicazioni fornite dalla donna, riuscendo a bloccarlo.

La moglie, inoltre, ha denunciato di essere stata vittima di soprusi e violenze da parte del marito dovuti anche da una difficile condizione economica tanto da essere costretta ad abbandonare il tetto coniugale.

Pertanto, visto il contesto sociale e familiare emerso dalle indagini, oltre alla gravità del fatto, ha indirizzato gli investigatori ad adottare la misura cautelare del fermo di indiziato di delitto.

La donna dopo aver sporto denuncia è stata affidata ai servizi sociali come previsto dalle procedure di “codice rosso”.

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Ritrovato il sedicenne scomparso, il padre: “Grazie a chi ci ha aiutato in questa settimana terribile”

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Tutto è bene quel che finisce bene potremmo dire, visto che questa mattina è stato trovato il sedicenne scomparso lo scorso 21 marzo da Colico, in provincia di Lecco.

Il giovane è stato ritrovato presso la stazione Centrale di Milano, mentre stava facendo il biglietto per tornare a casa. A riconoscerlo una coppia di viaggiatori, che ha immediatamente avvertito il personale dipendente di Fs Security che a sua volta ha richiesto l’intervento della Polizia Ferroviaria.

Ecco le parole del papà del sedicenne:

“Ringrazio le forze dell’ordine e tutte le persone che ci hanno aiutato in questa settimana terribile”.

Invece il nonno del ragazzo, ha così dichiarato ai microfoni di ‘Mattino Cinque’:

“È la fine di un incubo, di una serie di preoccupazioni. Siamo contentissimi che sia tutto finito nel migliore dei modi. Non vedo l’ora di abbracciarlo e riprendere quel dialogo che è stato interrotto per otto giorni. Adesso cercheremo di capire le motivazioni del gesto e lo aiuteremo a riprendere la sua attività di studente e a reinserirsi nella scuola in cui si trovava bene, riusciva bene. Come abbiamo sempre fatto saremo nonni pazienti e attenti al suo sviluppo di uomo. Mi sento felice. Sono molto contento, lo aspetto. Non vedo l’ora di abbracciarlo”.

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Pasqua 2024, i dati di Federalberghi: “A Napoli l’80% delle camere occupate”

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Napoli si prepara all’ondata di turisti previsti per queste vacanze pasquali, che occuperanno l’80% delle camere degli alberghi e delle strutture ricettive della città. Sono questi i dati diffusi da Federalberghi Napoli.

Pertanto ci saranno circa 30mila pernottamenti nel weekend pasquale, leggermente meno rispetto al 2023. A tal proposito ecco il commento del presidente Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi:

“Ora bisogna lavorare in sinergia con le Istituzioni, confrontandoci sulle strategie da adottare per migliorare l’accoglienza dei nostri ospiti, un lavoro che riguarda soprattutto i servizi nelle porte di accesso alla città. Al Porto i lavori saranno completati entro maggio, pronti per la stagione estiva, finalmente i servizi di biglietteria e imbarco dei passeggeri potranno essere soddisfacenti”.

Poi prosegue parlando degli incontri avuti con gli assessori De Iesu e Santagada, mirati a migliorare l’accoglienza anche nella zona della Stazione Centrale:

“Ci siamo confrontati in maniera produttiva, chiedendo la realizzazione di presidi fissi di forze dell’ordine e l’aumento dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti. Dopo i lavori, piazza Garibaldi deve essere gestita e valorizzata”.

Poi, conclude: “Ci dedichiamo molto alla formazione dei ragazzi che lavorano già nelle nostre strutture o si affacciano al mondo del lavoro nel comparto turistico, che in questo periodo offre importanti opportunità. Abbiamo apprezzato il lavoro dell’assessore Baretta di contrasto all’evasione fiscale, ma si tratta solo di un punto di partenza. È fondamentale proseguire in questa direzione e garantire qualità nelle strutture di accoglienza e nei servizi a chi sceglie Napoli per le proprie vacanze”.

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Caso Acerbi-Juan Jesus, il difensore dell’Inter rompe il silenzio: “Non sono un razzista, accanimento atroce nei miei confronti”

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Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi è tornato a parlare del caso Juan Jesus e dei fatti di Inter-Napoli, a seguito dell’assoluzione del Giudice Sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:

“Adesso che c’è una sentenza vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario, perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

Poi, ha aggiunto: “La sentenza è stata una liberazione, ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per com’era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e, quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.

Infine, conclude parlando della possibile convocazione per gli Europei:

“Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più”.

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