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MELITO. Coronavirus, l’opposizione sulla vicenda delle mascherine

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Riceviamo e pubblichiamo:

“In assoluta sincerità, auspicavamo che almeno al cospetto di un’emergenza come quella del Coronavirus l’Amministrazione comunale di Melito, guidata da Antonio Amente, avrebbe fatto il possibile per affrontare la situazione con serietà, autentico spirito di servizio e senso civico.

Abbiamo voluto crederci davvero, pur consapevoli delle ben note modalità con cui l’attuale governo cittadino è solito interpretare il ruolo istituzionale.

Abbiamo evitato polemiche, in queste settimane, anche quando la polemica ci sarebbe stata tutta, non facendo mancare la nostra proposta e il nostro apporto, ad esempio quando si è trattato di avanzare richiesta di avere l’esercito a Melito, perché con le nostre sole forze non riuscivamo a garantire un efficace controllo del territorio.

Abbiamo sollecitato la formale costituzione e l’insediamento del Comitato operativo comunale di Protezione Civile, senza avere riscontro in merito.

Abbiamo sofferto con l’intera comunità, apprendendo del primo nostro concittadino contagiato dal virus, rallegrandoci, poi, per il miglioramento delle sue condizioni di salute: siamo vicini a lui e a tutta la famiglia!

Abbiamo salutato con favore il gesto nobile di Salvatore Neboso e della sua azienda (che ringraziamo nuovamente), grazie al quale si sarebbe potuta fornire la popolazione di mascherine protettive.

Abbiamo atteso invano, per un’intera settimana, di conoscere quando, come e da chi le mascherine sarebbero state distribuite, mentre il sindaco e la maggioranza erano impegnati nei soliti video e servizi fotografici autocelebrativi.

Abbiamo assistito, invece, solo a continui rinvii e presunte giustificazioni, smentite dal fatto che quelle stesse mascherine hanno cominciato a circolare e ad arrivare nelle case di alcune famiglie secondo logiche sconosciute.

Poi, d’improvviso, leggiamo l’odierna versione fornita dal sindaco, smentita, però, efficacemente dallo stesso Salvatore Neboso, che ci ha convinto decisamente di più.

Ci poniamo, dunque, lo stesso interrogativo contenuto nel post Facebook di Salvatore: dove sono finite le 10.500 mascherine (complete e da completare) consegnate al Comune? Che risposta dare ai tanti che ne hanno fatto richiesta e che non hanno avuto alcun riscontro?

In ogni caso, come è possibile riuscire a sporcare il gesto generoso di Salvatore e della Alviero Rodriguez scaricando su questi ultimi la responsabilità per l’evidente impreparazione organizzativa mostrata dall’Amministrazione?

Se qualcuno ha pensato di utilizzare anche la vicenda-mascherine per biechi tornaconti politico – elettorali, costui avrebbe segnato il punto più basso e squallido non solo dell’attuale esperienza amministrativa, ma dell’intera storia democratica del nostro Comune.

Diciamo di più: se questa ricostruzione dovesse essere confermata dai fatti, l’Amministrazione si sarebbe mostrata politicamente, amministrativamente ed eticamente inadeguata a rappresentare la nostra comunità.

Su tutti gli interrogativi cui abbiamo fatto cenno, stiamo per presentare un’interrogazione scritta al sindaco: Melito e i melitesi meritano chiarezza e serietà.

I consiglieri comunali Venanzio Carpentieri, Agostino Pentoriero, Angela Guarino, Renato Rinaldi, Stefano Pellecchia, Nunzio Marrone, Alessandro Simeone”.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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Il robot salva la vita ad un paziente con due tumori

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Lo sviluppo tecnologico e robotico va sempre più migliorando.
Al Sant’Orsola di Bologna, sono stati asportati due tumori ad un paziente 75enne, in un unico intervento grazie alle funzioni preparatorie di un robot nelle vesti di chirurgo. L’estrazione del tumore maligno ha interessato prima il rene e poi il colon. L’operazione si è rivelata essere un grande successo, il tutto grazie all’aiuto della piattaforma robotica “Hugo di Medtronic”.

“Con l’ausilio di queste nuove metodologie, il trauma per il paziente è meno insopportabile, sicché i tempi di recupero diventano molto più veloci”, afferma il prof. Rottoli dell’equipe chirurgica.

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