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Ad AFRAGOLA gli appalti si trasmettono… così! Con le mani pulite

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AFRAGOLA – Non avrei mai voluto intervenire in questi momenti delicati per la nostra comunità. Avevo ed ho paura di essere etichettato come il giornalista insensibile e cinico che non pensa minimamente al domani. Ma proprio in quanto giornalista ho il dovere di denunciare tutte le azioni perpetrate da quest’amministrazione e nello specifico da questo sindaco che per incompetenza o malafede – questo lo lascio decidere al lettore – continua a sperperare denaro pubblico senza ottenere risultati.

È vero che in una situazione di emergenza viene derogata la Trasparenza ma ciò non toglie che un’Amministrazione comunale debba spendere soldi uscendo fuori dai limiti della decenza e rasentando l’illecito, augurandomi che su quanto mi accingerò ad illustrarvi si possano accendere i fari della magistratura.

L’altro ieri sono state pubblicate sull’Albo Pretorio del Comune le determinazioni per l’acquisto di n°200 camici chirurgici, 12 litri di liquido igienizzante e 3000 mascherine di tipo chirurgico. La cosa sconcertante, al di là, dei costi con cui sono state pagate queste forniture – che vi illustrerò dopo – è stata la scelta dell’azienda a cui si è deciso di devolvere l’intera somma di € 16.082,04 compreso d’iva.

Il sindaco Grillo decide di comprare prodotti igienizzanti da Komunitas srl, un’azienda che alla voce CCNL applicato / Settore ha specificato Grafica, Editoria/Industria – ovviamente industria legata all’editoria, intesa come tipografia industriale e non certo produttrice di materiale igienizzante – la stessa azienda che è casa editrice di NanoTv la testata giornalistica locale che si diletta a fare dirette su Facebook sul territorio. Consultando inoltre il dispositivo della Trattativa all’interno di una delle determinazioni si scopre che l’iban inserito dove saranno trasferiti i sedicimila euro appartiene a tal Maurizio Cerbone lo stesso giornalista che intervista un giorno si e l’altro pure il sindaco di Afragola e che insieme hanno collezionato la figuraccia interplanetaria del: “virus si trasmette… così”.

Ora, la riflessione è d’obbligo. Se il sindaco al momento delle interviste, pur di far risaltare sul territorio quanto stia facendo per quest’emergenza non ha avuto bisogno obbligatoriamente di una testata giornalistica che gli faceva da megafono, allora è un folle, visto che per comprare materiale igienizzante si rivolge ad una casa editrice. Come se io per cambiare l’olio alla mia auto mi recassi in Farmacia. Ma andiamo ad analizzare i costi.

Il Comune di Afragola e quindi i cittadini afragolesi hanno pagato per ogni mascherina € 3,92, stiamo parlando di quelle chirurgiche e non quelle FFPP3. Per ogni camice € 18,30 e parliamo di camici chirurgici monouso e udite udite: per ogni litro di liquido igienizzante hanno pagato ben € 43,92. Vuol dire che al prossimo Capodanno per far bella figura con i miei familiari al posto di brindare con una bottiglia di Spumante Ferrari festeggerò con una bottiglia di liquido igienizzante. Qui di seguito riporto solo alcuni prezzi presi da Amazon, giusto per far capire quanto può pagare un semplice cittadino comprando a basse quantità, figuriamoci un ente comunale riferendosi a rivenditori del settore sfruttando la leva delle quantità.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio e dopo aver “regalato” € 15.000,00 di soldi pubblici ai nipoti stavolta è stata la volta del giornalista “amico”. Il suo socio di gag, le stesse che hanno allietato i nostri pomeriggi in questi giorni tristi e desolanti fino ad arrivare alla ribalta nazionale con quella scena che oramai ha già fatto storia tra le mura afragolesi.

Ora capisco anche il livore di alcuni amici del sindaco su Facebook nei confronti del sottoscritto, accusandolo di essere sempre critico nei confronti di quest’amministrazione perché non è riuscito a beccare un euro dalla gestione Grillo.

Ora mi è tutto chiaro! Secondo me l’amico del sindaco, non si riferiva al fatto che fosse il sindaco a non scendere a compromessi con i giornalisti ma alla mia incapacità nel sapermi proporre, evidentemente. Se è così vuol dire che gli amici del Sindaco devono ancora imparare tanto del sottoscritto e del modo di fare giornalismo di Minformo che fino ad ora può vantare ancora della sua libertà di critica e totale indipendenza.

Però una cosa è certa! Dobbiamo ringraziare il sindaco Grillo di averci fatto scoprire un’altra categoria nel mondo della Comunicazione. Il sindaco ci ha insegnato che oltre ai giornalisti dell’informazione esistono anche i giornalisti dell’igienizzazione.

Sono sicuro che dopo questa fornitura, alla fine, al Comune di Afragola, avranno tutti le “mani pulite”.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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