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Coronavirus, 2iReteGas: polemiche per la Cassa Integrazione

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L’Italia, da settimane, è costretta a combattere contro il Coronavirus. Il Governo, per far fronte alla crisi economica determinata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha concesso alle imprese e ai cittadini diversi aiuti economici.

La 2i Rete Gas S.p.a., azienda che opera nel mercato della distribuzione del gas naturale in concessione, ha così deciso di richiedere la collocazione in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria di un numero massimo di 359 dipendenti, garantendo una rotazione e sostenendo che non ci fossero alternative a tale misura, collegata tra l’altro alla riduzione di varie attività in conseguenza dell’epidemia.

La distribuzione del gas naturale in concessione, però, rientra tra le attività essenziali, alle quali vengono riconosciuti introiti in tariffa. Inoltre la richiesta della 2i Rete Gas S.p.a. non è giustificata neanche da un ipotetico calo del trasporto metano, dato che il minor consumo da attribuire alla chiusura delle piccole e medie imprese è ampiamente compensato dai consumi domestici aumentati.

Per tale motivo è intervenuta l’Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato, che ha prima proposto all’azienda diverse possibilità e alternative (ferie residue, potenziamento delle lavorazioni e manutenzioni straordinarie, reinternalizzazione di attività, ecc…) e in seguito, riscontrando la ferma opposizione della 2i Rete Gas S.p.a., non disponibile a rinunciare allo strumento della CIG e a valutare le alternative proposte, ha denunciato alle Autorità competenti l’immorale comportamento della ditta.

Inoltre l’Unione Sindacale di Base ha segnalato la mancanza di un piano industriale credibile e la scarsa disponibilità, in questa situazione di emergenza, dei dispositivi di protezione (mascherine, guanti e soluzioni igienizzanti), chiedendo di attivare urgentemente le verifiche, al fine di limitare al massimo i rischi per i lavoratori diretti e delle ditte in appalto e per i cittadini, visto che ancora oggi la società continua a non adempiere alle misure di sicurezza previste dai DPCM e dal Protocollo Condiviso.

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Amadeus firma per Warner Bros. Discovery: accordo quadriennale

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La notizia era nell’aria da tempo ma adesso ha assunto i crismi dell’ufficialità: Amadeus entra nella squadra dei talenti di Warner Bros. Discovery, con un accordo della durata di quattro anni.

Ecco la nota del gruppo:

“Warner Bros. Discovery, dopo un 2023 senza precedenti e un inizio 2024 ancora più promettente, segna un nuovo clamoroso colpo nel mondo dell’intrattenimento televisivo. Amadeus, uno dei volti più amati della televisione italiana, showman, conduttore, dj, protagonista indiscusso ormai da anni del preserale, dell’access prime time e del prime time, direttore artistico dei record per i suoi Festival di Sanremo, entrerà nella squadra dei talenti targata Warner Bros. Discovery, una delle principali media company a livello mondiale”. 

Poi, prosegue: “Grazie a questo accordo, che avrà la durata di 4 anni, Amadeus debutterà già dal prossimo autunno sul Nove, canale generalista di punta di Warner Bros. Discovery, e collaborerà attivamente con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intrattenimento per tutte le piattaforme del gruppo. Sulla base di questo accordo, nel corso della stagione televisiva, Amadeus condurrà sul Nove un programma di access prime time e due di prime time. Nei prossimi mesi saranno annunciati i dettagli dei progetti che lo vedranno protagonista”.

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Campi Flegrei, L’INVG: “L’eruzione non è imminente”

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Continua a far rumore, dopo aver disturbato l’opinione pubblica nostrana, il documentario da “terror-movie” realizzato dalla Radiotelevisione Svizzera.
“Non c’è al momento nessun segnale di un’imminente eruzione dei Campi Flegrei” è quanto ha affermato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che tiene a precisare “si tratta di informazioni non basate sui dati e che ignorano completamente le attività scientifiche ivi svolte. Tutti i dati forniti da tale sistema non mostrano evidenze dell’imminenza di un’eruzione vulcanica. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio continuo che tiene conto di tanti parametri”.

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Manovra stipendi, Cristiano Ronaldo vince la causa contro la Juventus

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 Si è concluso il contenzioso tra la Juventus e Cristiano Ronaldo relativo ad alcune mensilità che il calciatore non aveva ricevuto a causa della cosiddetta ‘manovra stipendi’ durante la pandemia Covid-19 per la stagione 2020/21.

A spuntarla è stato l’asso portoghese, con la società bianconera che dovrà corrispondergli 19,5 milioni di arretrati congelati a causa del lock-down. In particolare Ronaldo percepirà un risarcimento del 50%, frutto del concorso di colpa presentato all’arbitrato per stipendi arretrati, differiti e mai saldati. La Juventus sosteneva invece che il calciatore avesse rinunciato a quei compensi.

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