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CASORIA. Appalto diretto al cugino del Sindaco: interrogazione dei Consiglieri del PD

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In seguito alla determinazione di “somma urgenza” con la quale il Sindaco di Casoria Raffaele Bene ha assegnato un appalto diretto a favore della ditta del cugino, i Consiglieri del PD Pasquale Fuccio e Orsino Esposito hanno presentato un’interrogazione scritta, per chiedere chiarimenti circa le ragioni di necessità e urgenza poste a fondamento della determinazione:

Interrogazione scritta a:

Al Sindaco di Casoria

Al Dirigente del settore Dott. Feola Riccardo

All’Assessore Franco Russo

Al Sindaco di Casoria

Alla Procura Na Nord

Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta scritta ai sensi dell’art.75 del Regolamento e contestuale richiesta di accesso agli atti e ai documenti Amministrativi (L.241/90-Dlgs 267/2000- DPR 184/2006)

Il sottoscritto Pasquale Fuccio, nella qualità di consigliere comunale del Comune di Casoria,

Premesso

Che in data 10/04/2020 il dirigente pro tempore Riccardo Feola pubblicava la determinazione n. 498 recante come oggetto “interventi puntuali di adeguamento normativo in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro sulla sede comunale” di via Benedetto Croce;

Che il dott. Feola è dirigente del settore dal mese di Gennaio 2020 data nella quale l’edificio già presentava la necessità di importanti interventi manutentivi, avendo pertanto tutto il tempo necessario per programmare una procedura di intervento di certo non rientrante nella tipologia della “somma urgenza”;

Che la particolare procedura scelta, è stata utilizzata negli ultimi anni “cum grano salis” e soprattutto solo nelle ipotesi strettamente necessarie e compatibili con la vigente normativa. Basti pensare che le “somme urgenze” negli ultimi 5 anni sono riferite a casi specifici e circostanziati: voragine in via Cavour e voragine in Largo San mauro, ovvero situazioni oggettive di intervento improvviso ed immediato;

Che l’intervento disposto dal dirigente, a parere di chi scrive, non potrà essere assolutamente risolutivo dei numerosi problemi riguardanti l’edificio;

Che la scelta della ditta il cui responsabile è un cugino del Sindaco, lancia sull’intera procedura numerosi sospetti, dubbi e perplessità, consolidando la convinzione che il mutato assetto del settore Lavori Pubblici è stato indotto dall’attuale compagine amministrativa, anche per attuare questa tipologia di affidamenti;

Che la Giusan risulta già essere vincitrice, pochi mesi fa, di una gara sulla manutenzione e pertanto, anche il principio della rotazione, appare essere palesemente tradito da un affidamento diretto di altro incarico a distanza di pochi mesi dal precedente;

Che dal sopracitato atto dirigenziale non si rileva alcun approfondimento tecnico da cui evincere il carattere di “urgenza” dell’intervento e neanche un’istruttoria sottoscritta da un tecnico abilitato ( pur presente tra i tecnici dipendenti del settore VI) atteso che, trattandosi di interventi edilizi, il dottor Feola, per quanto onnisciente, non dovrebbe avere alcuna competenza. Appare invece evidente che il dirigente confonde un adeguamento alle norme di sicurezza, come riportato in determina, con una “somma urgenza”. La buona volontà del dott. Feola va ben oltre i suoi doveri, assume nella sua figura ogni mansione e competenza ed addirittura arriva ad adottare atti per “somma urgenza” senza alcun supporto tecnico che abbia potuto compiutamente valutare se ricorrevano o meno tali presupposti di indifferibilità, non si comprende per quale motivo l’atto, si ribadisce, non sia completato dai tecnici di comprovata competenza a cui lo stesso Feola ha delegato parte delle funzioni dirigenziali.

Tanto premesso,

SI CHIEDE CON URGENZA

Quali ragioni di necessità ed urgenza hanno posto a fondamento della determinazione in oggetto;

quali ragioni hanno indotto il dirigente a scegliere una ditta, già vincitrice di una gara pochi mesi fa per il Comune di Casoria, tradendo di fatto il principio della rotazione

se si ritiene che gli interventi disposti siano da considerarsi esaustivi del problema di agibilità dell’edificio

Avv.Pasquale Fuccio, Orsino Esposito

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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