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CAIVANO. Esponenti del PD dimenticano gli sfaceli procurati in passato. L’ex Sindaco Monopoli lancia la sfida

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CAIVANO – Con l’affievolirsi dell’emergenza COVID, si dà già spazio a quella che sarà la prossima campagna elettorale e come ampiamente previsto dal sottoscritto e dal collega Sossio Barra all’interno del saggio di Comunicazione scritto a quattro mani (scaricalo qui), la prossima campagna elettorale cambierà aspetto nella fruizione e nelle modalità, i social saranno sempre più determinanti così come la Comunicazione dei singoli candidati sarà sempre più multimediale e sempre meno vertente al contatto fisico.

Così alcuni esponenti politici caivanesi si portano avanti e attraverso Facebook si cominciano ad intravedere stralci di pensiero che possano confutare in verità o baggianate a seconda di chi scrive, quali siano i suoi interessi e quali le sue conoscenze sul tema.

Stiamo parlando del post apparso tre giorni fa sul profilo Facebook dell’ex Consigliera Comunale PD Pierina Ariemma dove, prendendo spunto da un video fatto da una testata giornalistica locale e facendo un piccolo excursus storico della vicenda, tiene a ribadire quanto male faccia vedere sul territorio le strutture sportive abbandonate, nello specifico si parla del complesso piscina “Delphinia” che ad oggi è diventato un piccolo ecomostro adiacente al teatro “Caivano Arte”. Dal suo scritto si evince un attacco velato all’ex amministrazione Monopoli che doveva istituire dei nuovi bandi di gara per l’assegnazione della gestione dei vari impianti ma che non ha fatto in tempo a farli perché lo scioglimento per dimissioni dei vari Consiglieri comunali sopraggiunse con largo anticipo.

Praticamente l’ex Consigliera fa un attacco ai fantasmi, visto che l’ex Sindaco Monopoli risulta incandidabile e che ha già fatto sapere di non volersi ricandidare laddove la Corte di Appello si esprimesse in tempo favorevole all’accoglimento del ricorso. Quindi di cosa vogliamo parlare? Ma non solo.

Prima di scrivere su un qualsiasi mezzo di diffusione, qualsiasi politico dovrebbe prima informarsi, poi guardare in casa propria e alla fine, solo alla fine, esprimere un giudizio personale. L’inchiesta, se così vogliamo chiamarla, aveva un’altra natura e non era né politica e ne tanto meno tesa all’informazione ma semplicemente un mezzo per attaccare chi, oggi, non compare più tra i sostenitori di una certa stampa. Già questo di per sé un personaggio politico che vuole riaffacciarsi nell’agone politico del suo territorio dovrebbe sapere, ma soprattutto monitorare oculatamente per poi selezionare criticamente gli addetti ai lavori che satellitano intorno al proprio mondo.

Andando nei meriti, invece, possiamo dire con certezza che l’ex Consigliera Ariemma agisce nello stesso identico modo in cui agisce il gobbo del famoso proverbio napoletano, ossia quello di guardare e indicare i difetti altrui dimenticandosi il proprio solo perché posto alle spalle della sua vista.

Ma fosse solo per questo, sarebbe nulla, il pericolo costante delle parole scritte e non pensate si nasconde dietro al fatto che un post del genere possa dare la stura a personaggi politici che a distanza di anni, vista la reale assenza di una nuova classe dirigente, dopo gli sfaceli creati sul territorio, vorrebbe di nuovo mettere le mani sulla città, vendendosi per il nuovo che avanza e ricordando ai caivanesi che durante la sua amministrazione si vivesse alla stregua della Svizzera o del Liechtenstein. Dimenticandosi che proprio durante il suo governo all’interno della struttura sportiva più importante di Caivano, giusto per restare in tema – stadio E. Faraone – fu trovato l’arsenale dell’allora clan dei «Farano» attraverso un tunnel lungo una decina di metri, che collegava uno stabile abbandonato e il grosso collettore fognario che passava sotto lo stadio comunale. Tutto questo a testimonianza che in quegli anni la camorra a Caivano agiva indisturbata permettendosi di usare una struttura comunale a proprio uso e consumo e senza che la Politica se ne accorgesse o ne sapesse qualcosa.

Così come i caivanesi non hanno dimenticato che proprio nello stesso e identico quinquennio realtà come Igi.Ca. è stata usata come vero e proprio carrozzone clientelare dove si andavano a confluire posti di lavoro per amici e amici di amici, facendo registrare tutt’ora un cantiere duro da smaltire di 81 dipendenti tra cui 35 dipendenti con figura quadro e 46 operai. Da non dimenticare inoltre che, sempre durante lo stesso quinquennio si sono preliminarmente stabilite tutte le opportunità di far arrivare a Caivano lo Stir e le famose ecoballe, con il benestare del dominus politico di allora governatore della Campania Antonio Bassolino. Attraverso i vari manutengoli e politicanti che all’epoca allattavano al seno di mamma Caivano, anche lo Stir, fu preso d’assalto e attraverso di esso la politica di quegli anni diede risposte ad altri amici di amici.

Quindi il consiglio che in maniera del tutto disinteressato il sottoscritto vuole dare alla ex Consigliera Pierina Ariemma è quello di applicare la regola delle dodici “P” prima di dare sfogo ai propri polpastrelli.

Di un avviso simile è anche l’ex Sindaco Simone Monopoli che attraverso Facebook lancia la sfida ad un confronto politico per chi si possa ritenere senza peccato, scrivendo così: “Adesso basta è il momento di dire la verità su Caivano! Alcune “pasionarie” del PD Caivanese proprio non ce la fanno a non incolpare l’amministrazione Monopoli per tutte le storture generate da venti anni di amministrazione di centro-sinistra. Le colpe sono tutte di Monopoli che è stato sciolto per infiltrazione camorristica perché ha accettato la collaborazione del fratello del boss per risolvere le problematiche relative al versamento dei canoni del Parco Verde. Il fratello del boss però era buono quando al ballottaggio dichiarava pubblicamente di votare il candidato del PD. Ricordo che l’unica sezione elettorale (del Parco Verde) dove il candidato del PD ha preso più voti del sottoscritto è stata proprio quella del fratello del boss. Dimentica, la signora, che il campo sportivo è stato chiuso perché i carabinieri hanno trovato un deposito di armi e droga e l’amministrazione Monopoli ha deciso di darlo in gestione a chi avesse vinto una gara ad evidenza pubblica, come è stato fatto per la Delphinia e il teatro. Il dissesto è stato generato dai disastri e dalle spese pazze delle amministrazioni che mi hanno preceduto (come attestato dai revisori dei conti nominati dell’allora Prefetto!). I governi di centrosinistra hanno pensato a sistemare nell’allora partecipata comunale (leggi IGICA) parenti e amici. Hanno dichiarato bilanci falsi (come dichiarato dai revisori dei conti nominati dal commissario Valentini) per coprire i propri sprechi. La nostra amministrazione ha debitamente denunciato tutte le inadempienze della macchina comunale e dei suoi dirigenti ma il risultato è stato che per il momento tutta la verità non è venuta a galla. Invece delle chiacchiere e delle invettive il sottoscritto è pronto ad un confronto pubblico con chiunque e carte alla mano. Chi ha il coraggio si faccia avanti!!!”

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CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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