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I sintomi sospetti del Coronavirus nei bambini

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Il riconoscimento dei sintomi di coronavirus nei più piccoli può non essere semplice: se negli adulti i sintomi più comuni, come sappiamo da mesi, sono tosse, febbre e difficoltà respiratorie, nei bambini non sempre è così. La tosse può infatti essere del tutto assente in questi ultimi, così come altri disturbi respiratori. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Pediatrics, i sintomi più comuni sarebbero invece i disturbi gastrointestinali e la diarrea, associati alla febbre.

Secondo gli autori i sintomi gastrointestinali suggeriscono inoltre una potenziale infezione attraverso il tratto digestivo, poiché il tipo di recettori ‘bersaglio’ del virus, presenti nelle cellule dei polmoni, può essere trovato anche nell’intestino.

Wenbin Li del Dipartimento di Pediatria del Tongji Hospital di Wuhan, in Cina, autore dello studio afferma che: «La maggior parte dei bambini è colpita solo in modo lieve da Covid-19 e i pochi casi gravi hanno spesso problemi di salute pre-esistenti. È facile che la diagnosi sfugga nella fase iniziale, quando un bambino ha sintomi diversi da quelli respiratori».

Lo studio è stato condotto su cinque bambini cinesi ricoverati in ospedale con sintomi non respiratori, che in seguito hanno ricevuto una diagnosi di Covid-19.

«Questi bambini arrivavano in pronto soccorso per problemi non correlati, ad esempio un calcolo renale, un trauma cranico. Tutti poi avevano una polmonite confermata dalla Tac del torace e il tampone si è rivelato positivo. Ma i loro sintomi iniziali potevano non essere stati correlati a Covid-19: erano lievi o relativamente nascosti prima del ricovero in ospedale. Ed è importante sottolineare che 4 dei 5 casi presentavano sintomi del tratto digerente come prima manifestazione della malattia».

Per favorire il trattamento precoce di Covid-19 e ostacolare la trasmissione del virus si spera che i medici utilizzino queste informazioni per diagnosticare e isolare rapidamente i piccoli pazienti con sintomi simili. Lo studio suggerirebbe così che Covid-19 potrebbe infettare i pazienti non solo attraverso il tratto respiratorio ma anche attraverso il tratto digestivo per contatto o trasmissione oro-fecale. I ricercatori ammettono che il loro è un piccolo studio e va confermato su numeri maggiori.

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Metodo Katia Salzano: la coach del dimagrimento festeggia 20 anni di carriera

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Grandi festeggiamenti a Caivano (NA) per i 20 anni di attività del centro tecnico sanitario
“Dimagrire Mangiando – Metodo Katia Salzano”.
Un traguardo importante per la dottoressa Katia Salzano, ideatrice del metodo omonimo, che ha voluto condividere questo momento speciale con un party esclusivo a cui hanno partecipato volti noti del mondo dello spettacolo come Valeria Marini, Federico Fashion Style e Luca Sepe.

La serata si è svolta in un’atmosfera di grande gioia e convivialità, tra musica, brindisi e
momenti di puro divertimento, con la visione di un video che ha raccontato i 20 anni di carriera professionale mettendo in evidenza le testimonianze, i programmi televisivi e gli eventi realizzati per i successi raggiunti.
Nel video i format su RealTime, la partecipazione all’Osservatorio della Buona Salute in Campania e gli approfondimenti giornalistici sulla sua professione.

La dottoressa Salzano ha voluto ringraziare così tutti coloro che hanno contribuito al successo
del suo centro, dai clienti ai collaboratori, sottolineando l’importanza di un approccio sano e
consapevole al benessere del corpo e della mente.
“Sono davvero emozionata per questo traguardo”, ha dichiarato la dottoressa Salzano. “Vedere
così tante persone qui a festeggiare con me significa che il mio metodo funziona e che aiuta le
persone a stare meglio con se stesse. In questi 20 anni ho avuto la possibilità di aiutare tante
persone a raggiungere i loro obiettivi di peso forma e a migliorare la loro qualità di vita. È questo che mi spinge a dare sempre il massimo ogni giorno”.

Il “Metodo Katia Salzano” si basa su un’alimentazione sana e equilibrata, abbinata a trattamenti specifici e all’attività fisica. Un approccio completo che permette di ottenere risultati duraturi e concreti, senza rinunciare al gusto e al piacere del cibo. Al centro dell’attenzione anche la tecnologia ReSystem, che consente una accelerazione del metabolismo, aumento della massa muscolare, abbassamento della pressione arteriosa, miglioramento dei disturbi circolatori, disintossicazione dell’organismo e riduzione dello stress.

Il tutto comprovato da forti evidenze scientifiche: infatti la tecnologia ReSystem (riconosciuta come dispositivo medico dal Ministero della Salute), brevettata dalla Dott.ssa Katia Salzano, con un’esperienza ventennale nel settore, attraverso uno studio, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario INBB, ha consentito di monitorare l’andamento di metaboliti presenti nel sudore durante il periodo del trattamento, delineando una impronta digitale di ogni paziente utile per la valutazione a livello molecolare dello stato di benessere.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che da vent’anni hanno scelto e continuano a scegliere il mio metodo”, ha concluso la dottoressa Salzano.
“Questo è solo l’inizio di un nuovo viaggio, ricco di sfide e obiettivi da raggiungere. Continuerò a lavorare con passione e dedizione per aiutare le persone a stare bene con se stesse e a raggiungere un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, una vera rinascita”

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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