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Frattamaggiore. Francesco Russo lascia il Pd: voglio un progetto ambizioso

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Frattamaggiore. Francesco Russo lascia il Pd e lo annuncia in un post pubblicato su facebook:

“L’emergenza sanitaria, per fortuna, vive una fase di declino e si può tornare a parlare di politica e dello sviluppo della nostra città.
In verità, prima e durante il Covid-19, non abbiamo mai staccato la spina. Anche durante la pandemia, abbiamo messo in evidenza alcune problematiche.

Siamo stati chiari e trasparenti, corretti e leali nei confronti di Frattamaggiore, dicendo sempre ciò che pensassimo, affermando una realtà data dalla caratterizzazione oggettiva dei fatti, di ciò che stesse accadendo.
Siamo stati precursori di un malessere che per 5 anni si è diffuso sul territorio di fronte ad un’amministrazione e ad un progetto politico che non sono mai decollati.

Si è andati avanti sulla programmazione del decennio precedente raccogliendo ancora i frutti della passata esperienza del governo locale.
Nonostante ciò, ho lavorato sodo, ho sempre dato consigli al sindaco e agli alleati, mai ascoltati. Anzi, sistematicamente si faceva l’opposto di quanto consigliavo, mostrando un personalismo esasperato.

Da segretario del Pd in questi lunghi 5 anni non ho mai nascosto nulla, ogni dubbio, ogni idea, ogni proposta, ogni critica, sono sempre stati avanzati alla luce del sole, senza barattare mai la città con incarichi e poltrone. Mi sono speso, sono stato a disposizione del partito e di Frattamaggiore nonostante il primo cittadino avesse fatto di tutto per isolare il Pd, svuotando il gruppo consiliare e mortificando la sezione, questa segreteria e i nostri militanti. Eppure, i risultati del suo esecutivo, sotto gli occhi di tutti, erano e restano deficitari.

La maggioranza è crollata. Non solo i consiglieri che si sono stretti attorno alla mia figura, ma addirittura Marco Del Prete è riuscito a far passare all’opposizione consiglieri comunali di centrosinistra che lui stesso, ancora oggi, continua a considerare dei “fedelissimi”. Dimostrando scarsa percezione politica della realtà. Si è dimesso il presidente del Consiglio comunale, chiarendo nella sua nota di porsi in una posizione equidistante, e il capo dell’esecutivo non ha avvertito l’esigenza di un confronto che puntasse al rilancio del centrosinistra. E’ passata all’opposizione un’altra consigliera di spessore e da sempre collocata nel centrosinistra, l’avvocato Maria Teresa Pezzullo, eletta nelle fila del Pd. E la risposta del sindaco è stata il silenzio. Del Prete ha alterato e depotenziato il valore della coalizione di centrosinistra vincitrice delle ultime Amministrative. Come se le persone non contassero nulla, come se la credibilità dei singoli soggetti, la storia, la militanza, la capacità di tramutare le idee in azioni di governo, non contassero nulla.

Noi non crediamo che la politica sia solo sommatoria di voti perché, come abbiamo sempre dimostrato, prima dei voti per noi contano le idee e la capacità di programmare e di realizzare sviluppo. Prima dei voti, contano la condivisione di percorsi e di obiettivi. Su questo la differenza tra noi e il sindaco in carica non solo è stata sin da subito evidente ma negli anni, quella differenza, si è tramutata in un solco invalicabile.

Il sindaco arriva a fine consiliatura senza il sostegno della sua maggioranza; Marco Del Prete guida una minoranza al governo di Frattamaggiore; ha tradito il mandato elettorale, perdendo totalmente il sostegno e la credibilità dei partiti, dei movimenti e dei consiglieri di centrosinistra. Lo abbiamo avvisato più volte che la strada da lui imboccata portasse dritti nel baratro, sia la coalizione di centrosinistra che la nostra città. Invece, il capo dell’esecutivo, mercoledì scorso, 27 maggio 2020, davanti al segretario provinciale del Pd Marco Sarracino, ha rappresentato uno scenario surreale, distinto e distante dalla realtà. Il sindaco ha spiegato che l’amministrazione ha lavorato bene, che tutti sono con lui, che tutti hanno preso le distanze dal Pd ma non dalla maggioranza e dall’amministrazione. Per il capo dell’esecutivo, il fallimento di questa esperienza di governo e, prima ancora, il fallimento del Pd e del centrosinistra, sono da addebitare alla mia segreteria.

Personalmente non credo, e dagli attestati di stima che in queste ore ho ricevuto non solo dal segretario provinciale del Pd, ma anche dai parlamentari, dai consiglieri comunali, dai militanti, dai consiglieri regionali, dai tesserati, ne sono ancora più convinto. Non è presunzione. A parlare sono i miei 25 anni di militanza sempre dalla stessa parte; sempre al servizio della stessa comunità politica, cercando di servire la collettività con grande impegno, costanza, disponibilità e sacrificio. Fino all’ultimo congresso della sezione locale che mi ha rieletto segretario all’unanimità. Anche in questo caso, il 2 febbraio, ho preferito rappresentare tutte le anime, nonostante avessi i numeri e la credibilità per fare da solo. Ma la politica per me è sempre stata partecipazione e coinvolgimento. Na visione alternativa a quella dell’uomo solo al comando. Anche in questo caso non ho tradito la mia visione. Ho la maggioranza del direttivo Pd, avrei potuto fare da solo, continuare per la mia strada ma ritengo che il percorso sia un altro. E ne sono ancora più consapevole avendo ascoltato le parole di Marco Del Prete. Hanno mortificato pure la mia storia e il mio impegno nonostante i risultati siano a tutti visibili: il sindaco considera il sottoscritto l’unico ostacolo al rilancio della sua amministrazione. Non potevo crederci ma questo ho ascoltato con le mie orecchie.

Ecco perché a questo punto, con grande amarezza, rassegno le mie dimissioni da segretario del Pd e consegno la tessera al partito. Un gesto forte, per certi aspetti coraggioso, ma si tratta innanzitutto di un gesto di chiarezza nei confronti della mia città, della mia comunità, di chi mi ha sempre sostenuto e seguito e di chi, da anni, mi chiede un ritorno in campo per cercare di risollevare una città la cui programmazione è ferma da 5 anni. Lascio il Pd ma non rinnego la mia storia di progressista, di riformista e di democratico. Porto con me un bagaglio di valori enorme che cercherò di valorizzare con rinnovato impegno in un nuovo percorso che mi vedrà e ci vedrà protagonisti. Anzi, il mio passo coraggioso va nella direzione di favorire ancora più partecipazione, valorizzando le migliori energie mortificate in questi anni di personalismo e di mediocrazia.
Una città dove è stato garantito solo l’ordinario ed anche male.

In questi giorni ho ricevuto sollecitazioni da più parti: consiglieri comunali, cittadini, associazioni, professionisti, giovani, amici. Tutti mi chiedono di scendere in campo. Tutti mi chiedono di candidarmi a sindaco. Un pressing che mi lusinga, attestati di stima che fanno piacere ma a fare la differenza sulla mia scelta resta l’idea di città. Ci siamo confrontati e nei prossimi giorni allargheremo la partecipazione sempre di più sull’idea di città, avvertendo la necessità di mettere in campo una classe politica e dirigente che torni ad occuparsi dei problemi di Frattamaggiore, della visione, dello sviluppo, della programmazione, dell’efficienza. Di fronte alla chiamata della città non mi sono mai tirato indietro e non lo farò nemmeno questa volta se si dovessero verificare le giuste condizioni.

Ufficializzo la mia disponibilità sulla candidatura a sindaco come espressione di un progetto politico ampio che veda protagonisti liste civiche e partiti che intendono condividere con noi percorso, visione, programma, obiettivi e l’idea di città che vogliamo realizzare, recuperando il tempo perso durante gli ultimi 5 anni. Rimettere al centro la politica, la partecipazione, il confronto, le idee, le soluzioni, i problemi. Sono sempre stato disponibile e oggi ancora di più consapevole del duro impegno che attende tutti noi. Non mi tiro indietro, sono in campo con ancora più forza e determinazione ma soprattutto con quell’amore che da sempre ha contraddistinto il mio impegno per la mia città. Ripartiamo da qui, con umiltà e consapevolezza; sarà il tempo a stabilire chi ha ragione.

Frattamaggiore. Di più. Di nuovo!”

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Metodo Katia Salzano: la coach del dimagrimento festeggia 20 anni di carriera

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Grandi festeggiamenti a Caivano (NA) per i 20 anni di attività del centro tecnico sanitario
“Dimagrire Mangiando – Metodo Katia Salzano”.
Un traguardo importante per la dottoressa Katia Salzano, ideatrice del metodo omonimo, che ha voluto condividere questo momento speciale con un party esclusivo a cui hanno partecipato volti noti del mondo dello spettacolo come Valeria Marini, Federico Fashion Style e Luca Sepe.

La serata si è svolta in un’atmosfera di grande gioia e convivialità, tra musica, brindisi e
momenti di puro divertimento, con la visione di un video che ha raccontato i 20 anni di carriera professionale mettendo in evidenza le testimonianze, i programmi televisivi e gli eventi realizzati per i successi raggiunti.
Nel video i format su RealTime, la partecipazione all’Osservatorio della Buona Salute in Campania e gli approfondimenti giornalistici sulla sua professione.

La dottoressa Salzano ha voluto ringraziare così tutti coloro che hanno contribuito al successo
del suo centro, dai clienti ai collaboratori, sottolineando l’importanza di un approccio sano e
consapevole al benessere del corpo e della mente.
“Sono davvero emozionata per questo traguardo”, ha dichiarato la dottoressa Salzano. “Vedere
così tante persone qui a festeggiare con me significa che il mio metodo funziona e che aiuta le
persone a stare meglio con se stesse. In questi 20 anni ho avuto la possibilità di aiutare tante
persone a raggiungere i loro obiettivi di peso forma e a migliorare la loro qualità di vita. È questo che mi spinge a dare sempre il massimo ogni giorno”.

Il “Metodo Katia Salzano” si basa su un’alimentazione sana e equilibrata, abbinata a trattamenti specifici e all’attività fisica. Un approccio completo che permette di ottenere risultati duraturi e concreti, senza rinunciare al gusto e al piacere del cibo. Al centro dell’attenzione anche la tecnologia ReSystem, che consente una accelerazione del metabolismo, aumento della massa muscolare, abbassamento della pressione arteriosa, miglioramento dei disturbi circolatori, disintossicazione dell’organismo e riduzione dello stress.

Il tutto comprovato da forti evidenze scientifiche: infatti la tecnologia ReSystem (riconosciuta come dispositivo medico dal Ministero della Salute), brevettata dalla Dott.ssa Katia Salzano, con un’esperienza ventennale nel settore, attraverso uno studio, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario INBB, ha consentito di monitorare l’andamento di metaboliti presenti nel sudore durante il periodo del trattamento, delineando una impronta digitale di ogni paziente utile per la valutazione a livello molecolare dello stato di benessere.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che da vent’anni hanno scelto e continuano a scegliere il mio metodo”, ha concluso la dottoressa Salzano.
“Questo è solo l’inizio di un nuovo viaggio, ricco di sfide e obiettivi da raggiungere. Continuerò a lavorare con passione e dedizione per aiutare le persone a stare bene con se stesse e a raggiungere un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, una vera rinascita”

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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