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Tre rapine in banca in pochi mesi: sgominata la banda napoletana

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Questa mattina, a Bologna, la Polizia ha sgominato una banda di delinquenti napoletani specializzati nelle rapine in banca: sono stati arrestati sette rapinatori, di cui sei sono stati condotti in carcere e uno è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

La banda è accusata di aver commesso tre rapine: al Banco Desio a Bologna a maggio 2019 ( bottino di 66mila euro); alla Banca di Piacenza di Cadeo nel giugno 2019 (bottino di 90mila euro); al Montepaschi di Padova nel settembre 2019 (bottino di 160mila euro).

Gli indagati hanno un’età compresa fra i 34 e i 74 anni: il 34enne G.C., il 47enne M.R., il 67enne B.R., il 61enne P.M., il padre 74enne del 47enne M.M., che ha partecipato solo alle rapine a Piacenza e Padova, il 36enne L.R. e il 57enne G.A., che hanno partecipato solo all’ultima rapina.

La banda agiva sempre allo stesso modo: padre e figlio organizzavano il colpo, gli altri delinquenti arrivavano da Napoli. Giunti in banca, due membri, gli apriporta, entravano in banca a volto scoperto e, dopo aver minacciato i cassieri, facevano entrare gli altri malviventi mascherati.

Nel corso delle diverse rapine, la banda non è mai stata violenta con nessuno, anche se in alcune occasione sono stati tenuti in ostaggio impiegati e clienti.

Per sfuggire all’identificazione i rapinatori cospargevano i polpastrelli di colla: la Polizia è riuscita, però, ad identificarli grazie all’aiuto delle telecamere di videosorveglianza.

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Attualità

San Gennaro fa davvero il miracolo: abbraccio tra Borbone e Savoia

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Storico abbraccio tra Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone nella Cattedrale di Napoli in occasione del Miracolo di San Gennaro.
Un gesto avvenuto davanti alla folla dei fedeli, a dispetto della storica diatriba tra le due famiglie reali. Il primo ad arrivare questa mattina nel Duomo è stato Carlo di Borbone, seguito pochi minuti dopo da Emanuele Filiberto.

L’esponente della famiglia dei Savoia, dopo la celebrazione, ha stretto la mano e ha scambiato alcune frasi con il Governatore della Campania De Luca e con il Sindaco di Napoli, Manfredi.

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Vincenzo in coma dopo aver contratto la meningite: il 14enne è tornato a casa

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Arrivano finalmente buone notizie per la famiglia di Vincenzo Caterino, il 14enne finito in coma dopo aver contratto la meningite.

Infatti il giovane è tornato a casa e a darne notizia è il papà Pasquale, presidente dell’Albanova, con un lungo post sui social:

“Venerdì 30 Agosto, mio figlio Vincenzo manifesta una semplice febbre, un po’ alta ma può capitare. Lui ci ha abituati a queste influenze, che poi magari in un paio di giorni vanno via e dobbiamo pregarlo di rimanere a casa. Sabato sera, dopo un pomeriggio normale di febbre (sale e scende), Vincenzo non risponde più normalmente ai nostri dialoghi e alle nostre domande. Comincia un grande spavento, Pronto Soccorso prima a Pineta Grande, supportato dal mio amico e dottor Francesco Petrillo, poi al Santobono in codice rosso”.

Tac d’urgenza, lo spettro della meningite, poi la firma e l’autorizzazione ad un intervento alla testa d’urgenza per una grave infezione in atto. Vincenzo viene operato e riceve numerosi messaggi d’affetto e di speranza da tutta Casal di Principe e dalle zone limitrofe, oltre che da ogni parte d’Italia.

Poi, nei giorni successivi, i miglioramenti e il buio che comincia a dilatarsi:

“Vincenzo era stabile nella sua criticità poi il 4 settembre, quasi inspiegabilmente a detta degli stessi medici, la risonanza magnetica ha mostrato importanti miglioramenti a tal punto da stubarlo e provare piano piano a svegliarlo. Nel frattempo era arrivata la diagnosi: meningite tipo C. Risveglio complicato ma subito si sono visti miglioramenti, altri 3 giorni in rianimazione, dove lo potevamo prima vedere solo attraverso un vetro, poi piano piano cominciare a stargli vicino. E allora ecco un nuovo importante passo avanti, con Vincenzo che viene trasferito nel reparto di terapia sub-intensiva e, dopo altri 12 giorni, ritorna finalmente a casa. Oggi sta bene, non ha riportato alcun danno neurologico. Un vero e proprio miracolo per il quale voglio ringraziare tutti i medici, il personale sanitario del Santobono, la mia famiglia e ancora tutti quanti voi. Grazie”.

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Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro

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Alle 10.01 di questa mattina, presso la Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro. Un evento straordinario per tutta la città partenopea, simbolo di tranquillità e serenità per tutti, poiché il mancato scioglimento viene visto come segno di sventura.

Si tratta del secondo miracolo dell’anno, dopo quello del primo sabato di maggio e in attesa della celebrazione rituale di dicembre.

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