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Casoria. Stanato il pusher dal “pollice verde”

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I carabinieri della stazione di Casoria hanno arrestato per coltivazione e detenzione di droga a fini spaccio Antonio De Rosa, 33enne del posto già noto alle forze dell’ordine.

Troppe persone bazzicavano sotto casa del 33enne ed è per questo motivo che i carabinieri hanno voluto approfondire la vicenda.

Perquisita la sua abitazione con le relative pertinenze i militari insieme ai carabinieri del nucleo cinofili di Sarno hanno trovato in un locale in uso a De Rosa una vera e propria serra artigianale perfettamente organizzata ed efficiente.

Sistemi di illuminazione e irrigazione, concimi e vario materiale per la coltivazione, una tenda per l’essiccazione e una lista (affissa al muro) contente il piano di fertilizzazione per la coltivazione delle piante con tanto di istruzioni per la corretta fioritura.

Sono state così rinvenute e sequestrate 12 piante di marijuana, 12 fusti di piante già private delle infiorescenze e 64 grammi di marijuana essiccata.

Ma i controlli dei militari non sono terminati nella “serra”. I carabinieri hanno infatti rinvenuto e sequestrato a carico di ignoti ben 53 grammi di marijuana che erano stipati all’interno di una cassetta per la posta nel condominio dove abita il 33enne.

Durante le operazioni i militari hanno scoperto anche che De Rosa ed altri cinque nuclei familiari, che abitano in altrettanti appartamenti del palazzo, avevano un allaccio abusivo alla rete elettrica: sei le persone denunciate per furto di energia elettrica.

I Carabinieri di Casoria insieme a personale della società di distribuzione elettrica hanno poi constatato che De Rosa, con l’allaccio abusivo, non solo alimentava la sua abitazione ma anche la serra.

L’arrestato è stato tradotto al carcere in attesa di giudizio.

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Ordina le figurine online ma gli consegnano un carico di eroina: i dettagli

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Nel corso della mattinata odierna, un 43enne incensurato di Pompei si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per consegnare una scatola imballata.

A quel punto l’uomo ha iniziato a raccontare agli agenti che qualche giorno prima, aveva acquistato alcuni pacchi di figurine di calciatori su un portale online, ma che al loro interno vi ha trovato un carico di eroina.

Pertanto i militari hanno preso in consegna il pacco e analizzato la sostanza all’interno con un narcotest: si tratta di eroina pura, 180 grammi di stupefacente, un carico del valore di diverse migliaia di euro. La droga è stata sequestrata, ma proseguono le indagini per risalire all’identità del cliente e alle origini della spedizione.

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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