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AFRAGOLA. Il sistema Nespoli oggi è dimostrato. Fatti, nomi e denunce che hanno portato alla perquisizione

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AFRAGOLA – La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla notizia in cui la Guardia di Finanza ha applicato misure cautelari chieste dalla Procura Napoli nord al dirigente Marco Chiauzzi e all’imprenditore afragolese Ciro Salzano accusati di turbativa d’asta in merito alle gare pubbliche istituite dall’Ambito n.19 ed in particolare quella per l’affidamento del servizio polifunzionale per persone con disabilità.

In realtà la configurazione di reato di cui sopra esce fuori per caso da un’indagine molto più complessa alla quale la Procura di Napoli nord ha delegato per le indagini la Guardia di Finanza di Frattamaggiore che proprio in questi giorni ha sottoposto a perquisizioni le abitazioni e gli uffici dell’ex senatore Enzo Nespoli.

Il tutto parte da una denuncia/esposto sporto dall’ex funzionaria all’ambiente del Comune di Afragola Rosa Pascarella nel quale asserisce che subito dopo l’insediamento del Sindaco Grillo, nel Luglio 2018, fu avvicinata dal dirigente Marco Chiauzzi che la invitò a seguirlo negli uffici dell’ex senatore Vincenzo Nespoli per poterlo conoscere, in quanto lo stesso ex senatore poteva far molto comodo alla funzionaria per una sua conferma definitiva nel Comune di Afragola visto che era stata assunta attraverso il piano di mobilità, in via del tutto temporanea. Inoltre il Chiauzzi le presenta Nespoli come “il principale referente del Sindaco”.

Durante il corso dell’incontro, la Pascarella, informa gli inquirenti che l’ex senatore è particolarmente interessato a due casi che riguardano il settore ambiente: il sito di compostaggio e l’appalto della raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti.

In parole povere, l’incontro era finalizzato affinché l’ex senatore potesse valutare la funzionaria e capire se fosse stata la persona di cui ci si poteva fidare, visto che in cambio della sua permanenza in maniera definitiva al Comune di Afragola, la funzionaria doveva portare a termine due richieste avallate dall’ex senatore, la prima è far sì, che in base al finanziamento già ricevuto dalla Regione Campania per il sito di compostaggio, si potesse redigere un bando di gara per un impianto compostiera di misura ridimensionata che potesse ospitare i rifiuti per la sola città di Afragola e affiancarlo da un impianto di selezione dei rifiuti anch’esso utile solo al comune normanno.

La seconda richiesta invece fu quella di dover rescindere il contratto con la Buttol srl e indire una nuova gara comprensiva di un capitolato d’appalto contenente alcuni parametri dettati dallo stesso Nespoli. Nella denuncia sporta, la Pascarella ci tiene a precisare che quando l’ex senatore chiese di rescindere il contratto con la Buttol srl, lo stesso non era a conoscenza degli inadempimenti della ditta, quindi la richiesta non veniva affatto formulata per una sensibilità altruista verso quello che si può definire il bene pubblico.

Fatte le dovute richieste, la Pascarella saluta i due astanti con la promessa di riaggiornarsi. Durante questo periodo, forti sono state le pressioni del Chiauzzi nei suoi confronti, pressioni tese a portare fretta e fare in modo che le richieste avanzate dall’ex senatore venissero esaudite in breve tempo, ovviamente, il dirigente del settore contabilità teneva a ribadire alla funzionaria che se lui metteva fretta era anche per il suo bene, visto che ne giovava in termini di stabilità lavorativa.

Ma oltre le pressioni, anche le richieste avanzate erano esose, infatti nell’esposto la Pascarella parla che l’appalto della raccolta rifiuti doveva durare sette anni e che doveva riguardare non solo la raccolta e il trasporto dei rifiuti ma anche il conferimento verso i siti di stoccaggio con relativa delega per la riscossione degli importi presso i singoli Consorzi.

Insomma un appalto di oltre settanta milioni di euro interamente gestito da una persona che non ricopre nessun incarico istituzionale, che si permette il lusso di incaricare un dirigente comunale per fare da tramite e da accompagnatore per ricevere altri dipendenti comunali e gestire la macchina burocratica per i propri usi e consumi. Questo è quanto emerge dalla denuncia sporta dall’ex funzionaria ed è quanto emerge dalle indagini in corso.

Ovviamente tali pressioni fecero in modo che nell’Agosto del 2018 quindi, dopo due mesi, dall’insediamento di Claudio Grillo sullo scranno più alto della città, la Pascarella rassegnasse le dimissioni per “scappare” dal Comune di Afragola.

Fisiologicamente alle indagini appena raccontate, gli attori della “commedia” vengono sottoposti ad intercettazioni telefoniche e dalle intercettazioni di questa indagine, il dirigente Chiauzzi viene colto con le mani nella marmellata a parlare al telefono con l’imprenditore suo amico Ciro Salzano, circa l’appalto sul centro disabili di Afragola, dove lo stesso imprenditore, Presidente dell’AIAS Afragola, vinse la gara con un ribasso minimo ma la quale non gli fu assegnata perché sbagliò ad applicare il ribasso che fu posto anche sugli oneri per la sicurezza. Per la serie “non sanno neanche imbrogliare”. Ma la non aggiudicazione non preclude la configurazione di reato ed è per questo che i due stamattina sono stati raggiunti dalla misura cautelare del divieto di dimora. Ovviamente, entrambi, dovranno subire un processo e la legge vuole che entrambi siano innocenti fino al terzo grado di giudizio. Ma gli eventi non escludono un fattore importantissimo però.

Oggi finalmente si hanno le prove che ad Afragola non si muove foglia che Nespoli non voglia! Il sistema tanto denunciato, più volte anche toccato dalle nostre pagine, specialmente nell’Ambito n.19, è uscito allo scoperto. Che l’ex senatore sia il deus ex machina dell’assetto burocratico afragolese non lo scopriamo oggi ma oggi gli attori non si possono nascondere più dietro al dito.

Un’altra riflessione che sorge spontanea è quella che molto probabilmente Chiauzzi non sia l’unico che risponde “Signor Si” al volere dell’ex senatore. Quasi sicuramente Chiauzzi non è l’unico dirigente ad accompagnare destinatari di richieste negli uffici di via Oberdan o via Garibaldi dove è stata accompagnata anche la Pascarella.

E allora se tutto questo sistema va avanti oramai da decenni, come alcuni organi di stampa e addetti ai lavori si affannano a denunciare da sempre, cosa intenderà fare adesso il Sindaco Grillo, ora che è venuto allo scoperto il fatto di essere stato messo all’oscuro dei veri movimenti decisionali della sua macchina burocratica? Sarà ancora disposto a continuare a fare la parte del manichino come ebbe a dire e dimostrare in una seduta di Consiglio Comunale il Consigliere Giustino?

Ma soprattutto, asserito che Zanfardino e Giacco, si sono tirati fuori dalla Lega e la Lega li ha rinnegati con tutta la sua forza e a questo punto possiamo anche capire, forse, il motivo, cosa intende fare il primo cittadino con il partito del carroccio visto che come asserito dalla Pascarella, anche la deputata Pina Castiello, nella vicenda ricopre un ruolo dato che viene indicata da Chiauzzi come il collegamento sovracomunale che “riesce” a risolvere i problemi dall’alto?

Sarà disposto Claudio Grillo a subire ancora i diktat del duo Castiello-Nespoli dopo che non solo il loro sistema ma anche tutti i loro interessi siano usciti fuori alla luce del sole? Per i tanti giornalisti privi di notizie alla ricerca spasmodica dello scoop, adesso a a quale parte politica attribuiranno interessi personali legati alla monnezza? Tanti ancora saranno i quesiti che vorremmo sottoporre ma vi aggiorneremo nei prossimi scritti.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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Ad AFRAGOLA. Continua il fenomeno dei furbetti delle Commissioni le quali adesso vengono anche strumentalizzate per scopi personali.

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AFRAGOLA – Continua la guerra fredda tra il Sindaco e il gruppo Fratelli d’Italia ma questa non è l’unica gatta da pelare per il primo cittadino che con la scadenza dei termini per un azzeramento di giunta, nei vari confronti con gli altri consiglieri comunali, sta ricevendo altre richieste “tiragiacca” affinché le prebende possano aumentare e/o migliorare per ogni singolo elemento “muto” dell’aula consiliare. Poi spiegherò anche perché ho usato l’aggettivo “muto”.

Non solo i problemi dei meloniani quindi. A destare altre preoccupazioni alla fascia tricolore ci si mette oltre che il dominus Enzo Nespoli, attraverso le pagine del suo giornaletto locale, dove chiede che sia fatto immediatamente un rimpasto di giunta – più che altro richiesta finalizzata allo scopo di far dimettere alcuni consiglieri per farli passare in giunta e svuotare così l’aula dei principali maggiorenti, ammesso che questi abbiano mai realmente intralciato le decisioni calate dall’alto o per meglio dire da fuori – anche alcuni consiglieri comunali che messosi in proprio e accolte le volontà del dominus fanno richiesta al primo cittadino di passare in giunta e intanto andare in giro a chiedere a chi surrogherà il suo posto garanzie sulla sua tenuta all’interno dell’esecutivo.

È il caso di Benito Zanfardino ’82 che dopo due anni e mezzo di consiliatura, vorrebbe provare il brivido dell’esecutivo e nelle more che il Sindaco prenda la decisione, decide di applicare alcuni metodi amministrativi. Uno su tutti, un metodo mai adottato finora in politica e per il quale, fossi il consigliere, farei seria introspezione sulle regole non scritte che si vorrebbero aggiornare in politica.

Sono diverse settimane che in qualità di Presidente della V Commissione – Pubblica Istruzione – Università – Attività Culturali – Politiche Sociali – Sport – Tempo Libero e Politiche Giovanili – non convoca le sedute e non aggiorna il Registro delle presenze dal mese di Gennaio, costringendo i consiglieri formanti quella commissione a non percepire i cosiddetti gettoni di presenza, paralizzando così l’intero lavoro anche dei suoi colleghi, dato che senza rendicontazione l’ente comunale non può emettere le liquidazioni dei compensi ad ogni singolo consigliere che mediamente, al Comune di Afragola, percepisce circa € 1000,00 mensili.

Una pratica ostruzionistica mai vista e mai registrata nella storia repubblicana italiana ma che ad Afragola, qualcuno ha deciso, potesse diventare materia di studio e di apprendimento per poter insegnare alle nuove generazioni nuove tecniche di persuasione.

Se poi ci mettiamo pure che le Commissioni da sempre, almeno in questa consiliatura, sono raggirate col metodo del “furbetto delle presenze” il dato diventa ancora più allarmante. È il caso di questa mattina quando alle 11:20 mi sono recato nella casa comunale e al primo piano, come già dimostrato in passato, l’aula delle commissioni consiliari era vuota. Eppure, come si evince dai documenti appesi in bacheca, le convocazioni di oggi ne erano almeno tre ma la sala era vuota. Siamo sicuri che oggi, dopo la pubblicazione del mio articolo, i registri presenteranno le assenze di oggi ma lasciateci il beneficio del dubbio sulla strana coincidenza. Dato che su alcuni registri erano già presenti alcune firme di presenza.

Convocazioni delle Commissioni di oggi

Il dato politico che esce fuori da questa triste vicenda è alquanto amaro, dato che i cittadini afragolesi, oltre al danno subiscono anche la beffa. Poiché non solo, come dimostrato ampiamente dal nostro servizio telegiornalistico del 29 Settembre 2023 e dal mio sopralluogo di oggi, le commissioni registrano un assenteismo prodotto dai furbetti delle presenze che risultano presenti solo sui registri ma non nella realtà, scaturendo anche il fenomeno del mutismo selettivo in aula consiliare – fenomeno alquanto strano data la presunta preparazione sui temi che dovrebbe avere un consigliere onnipresente nelle commissioni consiliari – non vorremmo che le commissioni, ad opera di qualcuno, vengano anche strumentalizzate affinché il primo cittadino si adoperi ad adempiere alle richieste che come fine hanno l’interesse personale e mai quello collettivo. A questo punto servirebbe un sussulto di dignità da parte del primo cittadino, dato che dalle sue decisioni deriva anche la fine dell’impasse amministrativa che sta mettendo in ginocchio la città.

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