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Bansky: la nuova, significativa opera, dell’artista inglese

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I topi sono ancora una volta protagonisti dell’opera, dal grande impatto, dell’artista inglese Bansky.

L’arte moderna, si sa, è molto stravagante ma sicuramente non priva di significato. Questa volta il creatore britannico ha scelto di operare in un luogo pubblico e in gran vista: la metropolitana di Londra.

I ratti hanno così invaso la “London Underground”. Il misterioso street-artist si è travestito da addetto alla sanificazione e ha “decorato” l’interno dei vagoni della metro londinese con dei ratti.

Gli animali, da sempre simbolo della sua critica sociale sono stati rappresentati stavolta con delle mascherine.

If you don’t mask – you don’t get” (Se non indossi la mascherina, non afferri) è il titolo della campagna. Significativo, forte, d’impatto: non afferri, non capisci le gravi conseguenze della tragica situazione che stiamo vivendo e quindi, di conseguenza, “sei un ratto”.

Il suo ultimo lavoro ritrae dei ratti in diverse pose: uno starnutisce, un altro ancora, per esempio, usa la mascherina come paracadute, tutti usano, in un modo o nell’altro il dispositivo di sicurezza in modo inappropriato così come troppo spesso fanno gli uomini, tenedola al braccio, sul collo o a mo’ di borsetta, dunque tutti non come dovrebbero.

Sottile ironia ma senz’altro non priva di significato. La critica è rivolta, dunque, a tutti coloro che non rispettano le norme anti-contagio da coronavirus, come appunto l’obbligo di portare la mascherina.

L’artista ha poi pubblicato su Instagram il video della performance, che è così diventato nella sua interezza la vera opera d’arte, travestimento incluso.

Alla fine del video, si vedono le parole “I get lockdown” scritte su un muro della metro, seguite dalla frase “but I get up again”, quando le porte del vagone si chiudono: “Sono stato in lockdown ma mi rialzo di nuovo“. Il tutto mentre in sottofondo si sente la canzone Tubthumping (1997), del gruppo musicale britannico Chumbawamba.

L’opera dell’artista mira a sensibilizzare il popolo britannico all’uso delle mascherine da ormai un mese diventate obbligatorie sui mezzi pubblici in Inghilterra dove la situazione dei contagi è ancora molto grave e stenta a placarsi.

Attualità

Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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