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Cercola

Coronavirus, insegnante positiva nel Napoletano: chiusa la scuola

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A Cercola un’insegnante di una scuola dell’infanzia è risultata positiva al Coronavirus.

Il plesso scolastico è stato immediatamente chiuso per evitare la diffusione del contagio.

Le parole del Sindaco Vincenzo Fiengo:

Come comunicato dal Dirigente scolastico, è risultata positiva un’insegnante del plesso Parco Nana, scuola dell’infanzia Custra. La scuola è stata per il momento chiusa e siamo in contatto con l’Asl per attivare i protocolli previsti dalla legge.

Come vedete il momento è delicato, evitiamo allarmismi con la consapevolezza di adottare tutte le misure necessarie a tutela della salute pubblica“.

campania

Cercola. Violenza di genere, manovre pericolose in auto per uccidere moglie e figlie.

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La sua storia non era mai stata raccontata. Sulle scrivanie dei Carabinieri nessuna denuncia.
Nessuno dei maltrattamenti subìti per oltre un anno era stato denunciato. Fino a questa notte.

Un 47enne di Casoria raggiunge in auto moglie e figlie di 11 e 15 anni. Erano a cena dalla cognata e lui è lì per riportarle a casa. E’ l’una passata, l’uomo è ubriaco e le donne gli chiedono se è in grado di guidare. Lui le spinge nell’abitacolo e chiude le sicure. La cognata assiste alla scena e chiama il 112, fornendo un primo allarme. L’auto parte. Ad ogni svolta, ad ogni curva il 47enne compie manovre azzardate. Tenta di far schiantare l’auto, per uccidere tutta la famiglia.

L’operatore della centrale operativa attiva le ricerche ma non sa con precisione dove si trovino.
Così contatta la vittima, finge di essere il dipendente di una pizzeria. La donna comprende e in modo discreto e implicito fornisce indicazioni. Il carabiniere in centrale riesce a raccogliere le informazioni necessarie e guida le pattuglie.

I carabinieri della tenenza di Cercola arrivano in pochi minuti e bloccano la strada al 47enne Le tre donne si liberano e fuggono, mentre l’uomo è fuori di se. Prova ad aggredire moglie e figlie anche in presenza dei militari. L’intervento dura diverse ore, l’uomo è incontenibile e viene fermato con molta difficoltà, anche grazie all’intervento del 118. Verrà portato all’ospedale del Mare e poi al carcere di Poggioreale. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia aggravati. Le tre donne, invece, ricostruiranno in caserma gli ultimi 365 giorni trascorsi nel dolore. 12 mesi di aggressioni e insulti ingiustificati, spesso guidati dall’abuso di alcol.

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campania

Napoli. Incidente stradale Auto contro furgone sulla statale

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Stamattina si è verificato uno spaventoso incidente sulla Statale 268 del Vesuvio. L’impatto è avvenuto tra un’auto ed un furgone, nei pressi di Cercola, intorno alle 6.30. Secondo le prime informazioni uno dei due mezzi coinvolti è andato in fiamme. Non sono noti al momento ulteriori dettagli su eventuali feriti.

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CERCOLA: fingono rapina per giustificare lo smarrimento di un macchinario aziendale. 2 persone denunciate dai carabinieri

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Una denuncia per risolvere un problema con il capo, una denuncia ai carabinieri per evitare richiami dall’azienda. Sono in molti a pensare che presentare ufficialmente denuncia rappresenti un atto fine a se stesso, che finisce in un archivio polveroso subito dopo aver firmato e ricevuto copia. Non è così, specie quando nel racconto si parla di una rapina a mano armata. Questa è la storia. Due impiegati di una società di telecomunicazioni non trovano più una “giuntatrice per fibra ottica”, uno strumento piuttosto costoso che serve per fondere insieme i cavi in fibra durante le installazioni delle reti internet domestiche. Temendo ritorsioni dal proprio responsabile si accordano e chiamano i Carabinieri della Tenenza di Cercola per denunciare una rapina in Piazza Dei Martiri, a Napoli.

Non una strada o una piazza qualunque ma la centralissima Piazza Dei Martiri dove sono installate decine di telecamere. I carabinieri recuperano immediatamente le immagini e scoprono che nel giorno indicato dalle “vittime” (e in quelli precedenti) nessuna rapina era mai stata perpetrata. La verità emerge poco dopo. Era tutto inventato e serviva per giustificare la “scomparsa” di un macchinario del valore di circa mille euro e che sarebbe costato altrettanto a caro prezzo allo scattare dei provvedimenti aziendali.
I due sono stati denunciati per simulazione di reato.

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