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Nazionale

Regione Calabria. È morta la presidente Jole Santelli, aveva 51 anni

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È morta nella sua abitazione di Cosenza la presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
La governatrice aveva 51 anni e da diverso tempo lottava contro un tumore. E’ stata la sorella, questa mattina, a scoprire la triste notizia. Le cause del suo decesso potrebbero essere di natura cardiaca. “Si è spenta serenamente questa notte nella sua casa di Cosenza”, quanto riportato in una nota della Regione Calabria.

Jole Santelli è stata la prima donna ad essere stata eletta come presidente della Regione Calabria, proclamata lo scorso 15 febbraio 2020, dopo aver vinto le elezioni il 26 gennaio con il 55,3% delle preferenze. Una carriera politica ricca, quella di Santelli, tra le fila di Forza Italia: deputata alla Camera nel 2001, sottosegretaria al ministero della giustizia dal 2001 al 2006, sottosegretaria al Ministero del lavoro e delle politiche sociali da maggio a dicembre 2013.

Dopo aver saputo la notizia, molti politici in queste ore stanno ricordando la figura di Jole Santelli. “Un dolore profondo pervade tutta la comunità di Forza Italia. Perdiamo una amica, una grande Donna, una protagonista della politica italiana, amata dal suo popolo calabrese al quale ha dato tutta la sua vita», il ricordo di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. “Un pensiero commosso in memoria della Presidente Jole Santelli, una donna che ha dimostrato di esser una grande combattente. Le mie condoglianze piu’ sentite alla famiglia, agli amici ed ai suoi colleghi di Forza Italia“, questo invece il ricordo dell’ex presidente del Consiglio e fondatore di Italia Viva Matteo Renzi.

Nazionale

Autonomia Differenziata. Rossella Sessa FI: “Bene il lavoro del Senatore Silvestro su livelli LEP”

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ROMA – “Le dichiarazioni del Senatore Franco Silvestro, Presidente della Commissione Bicamerale Affari Regionali, sull’impegno per la individuazione delle risorse necessarie a garantire, in ogni territorio, livelli di assistenza minimi, nell’ambito del piano per l’Autonomia Differenziata, sono la migliore garanzia per tutti i cittadini, in modo particolare quelli delle Regioni meridionali, a cominciare dalla Campania, dove la pessima gestione del sistema sanitario, a livello regionale, ha messo in discussione il sacrosanto Diritto alla Salute. Il tour che i rappresentanti della Commissione, a breve, inizieranno in tutta Italia, compresa la Campania, è la conferma di una grande sensibilità da parte dell’attuale maggioranza di Governo nei confronti del tema della Sanità.”
E’ quanto dichiara Rossella Sessa, già parlamentare e Responsabile Regionale di FI per disabilità e disagio. 
In questo senso Forza Italia, con i suoi Ministri e Parlamentari, insieme a tutta la maggioranza di Governo, sta attuando una politica che va nella direzione dell’uguaglianza di trattamento su tutti i territori, eliminando gli errori commessi, a livello locale, in modo particolare all’interno delle Regioni, da chi si è preoccupato solo di criticare e mai di costruire un corretto rapporto istituzionale.

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Nazionale

Infrastrutture. Il senatore Franco Silvestro (FI) elogia Salvini: “Uomo di Garanzia”

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“Le parole del ministro Salvini, che oggi ha risposto in Senato ad un’interrogazione di Forza Italia, sulla necessità di garantire al più presto la completa viabilità della strada statale 562 denominata Mingardina nel Cilento vanno nella direzione da noi auspicata. Si tratta infatti di un’arteria stradale, chiusa forzatamente per la messa in sicurezza e riaperta dopo 5 mesi a corsia alternata, che costituisce l’accesso principale a Marina di Camerota ed è utilizzata dai turisti e dai residenti per raggiungere gli ospedali e i plessi scolastici di Vallo della Lucania e Sapri, oltre ad essere la via di fuga principale nel piano di protezione civile comunale vigente. Le continue dispute tra il Comune di Camerota, la Soprintendenza di Salerno e l’Ente Parco nazionale del Cilento, alle quali assistiamo da mesi, non fanno altro che rallentare le attività di messa in sicurezza e di riapertura. Siamo convinti che il ministro Salvini sia la persona giusta per intervenirepresso gli enti preposti, così come ci ha assicurato, per appianare queste controversie nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Lo ha detto in Aula il senatore di Forza Italia, Francesco Silvestro, intervenendo in replica al question time con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

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Napoli

Elezioni Politiche. Napoli si conferma una nazione a parte. Nel resto d’Italia vince il centrodestra a Napoli il M5S

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NAPOLI – In gergo, noi napoletani, quando andiamo all’estero siamo soliti dire: “Nun ce sta niente a fa, c’avimma sempre distinguere” ed è vero. Napoli è una piccola nazione nella nazione. Siamo la terza repubblica all’interno dello stivale dopo San Marino e Città del Vaticano e lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni politiche.

Mentre il resto d’Italia si tinge di blu, ai napoletani invece piace il giallo, quello dell’assistenzialismo, del pressapochismo, della sprovvedutezza, del precariato della politica e dell’incompetenza.

Mentre gli italiani portano agli onori della cronaca politica Giorgia Meloni col suo 26,06% nella coalizione di centrodestra vincitrice di queste elezioni col 43,87%, a Napoli si registra la vittoria del Movimento 5 stelle col 41,36% facendo registrare sette dei nove seggi uninominali assegnati al partito di Conte.

Una visione della politica in controtendenza da sempre quella dei napoletani, che da sempre con le proprie scelte relegano la propria città ai margini della società.

Adesso sarà bello vedere, magari con la guida di Giorgia Meloni chissà, come si comporterà il futuro governo di centrodestra, nei confronti della città di Napoli, che non solo non ha preferito il programma dei conservatori italiani ma che presenta pure un’Amministrazione targata PD.

Purtroppo a farla da padrona nella vecchia capitale del Regno di Napoli è ancora quel sentimento personalistico che consente ad ogni singolo individuo di pensare prima e solo ai propri interessi. Per intenderci, il sentimento del “si salvi chi può”.

Ed è proprio quel sentimento, basato sulla voglia di tutelare e rinforzare i sussidi del Reddito di Cittadinanza che ha permesso al partito di Conte di far entrare in Parlamento gente semianalfabeta che pone la nostra città ai margini della futura agenda politica.

Si miei cari lettori, avete letto bene: semianalfabeti.

Perché chi ha votato il M5S in realtà non conosceva affatto i personaggi che questa legge elettorale balorda ha consentito di far eleggere. Una legge che ai partiti tradizionali, almeno a Napoli, gli si è ritorta contro.

E ora!? Ora i napoletani non hanno più alcun alibi. Se le cose, in questa città, per i prossimi cinque anni, non andranno secondo i loro desideri, a partire dalla conferma del Reddito di Cittadinanza, sarà solo ed esclusivamente colpa loro.

D’altronde è da un mese che non si fa altro che dire che Giorgia Meloni, una volta eletta, si batterà affinché sarà abolita la misura del Reddito di Cittadinanza e con Conte, oramai relegato all’opposizione, quali garanzie avranno i percettori? Nessuna. Ecco perché la cosa utile da fare è sempre quella di informarsi sulla vita politica del proprio Paese e non alzarsi dalla sedia solo quando si deve votare, scegliendo, tra l’altro, sempre quello che fa più comodo a se stessi.

Purtroppo per Napoli e per i napoletani l’aforisma che recita: “Il livello culturale della politica che amministra un Paese è di pari livello a quello di chi lo elegge” non è mai stato così attuale.

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