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Cronaca

Controlli anti-Covid tra Marano, Mugnano e Villaricca: denunce e sanzioni

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Napoli Nord, Marano, Mugnano e Villaricca: Controlli anti-covid dei Carabinieri. 35 persone e 2 esercizi commerciali sanzionati. Una 28enne tenta di evitare la multa fornendo false generalità, denunciata

Servizio di controllo del territorio per i carabinieri della compagnia di Marano. I militari – nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale di Napoli volti al rispetto delle norme anti-covid – hanno presidiato le strade di Marano, Mugnano di Napoli e Villaricca invitando i cittadini ad un utilizzo coscienzioso e responsabile dei dispositivi di protezione per contenere il fenomeno epidemiologico.

A Marano, i Carabinieri della locale stazione hanno denunciato una donna per false attestazioni rese a pubblico ufficiale. La 28enne passeggiava senza indossare la mascherina ed è stata fermata dai militari. La attendeva la sanzione anti-covid di 400 euro ma, alla richiesta dei militari di fornire le sue generalità, la donna ne ha dichiarato delle false. I carabinieri se ne sono accorti: hanno verificato – tramite i terminali che si collegano all’anagrafe del comune – che quel nome e quel cognome davano una foto di una donna diversa rispetto alla ragazza che avevano davanti. Smascherata, i militari l’hanno denunciata e multata.

A Mugnano di Napoli, i militari della sezione radiomobile della compagnia di Marano hanno sanzionato il titolare di un centro scommesse in Corso Italia. L’uomo non misurava la temperatura agli avventori. Sanzionate anche 7 persone che erano davanti al centro scommesse perché non indossavano la mascherina.

I carabinieri della stazione di Villaricca hanno sanzionato il titolare di una paninoteca di Corso Europa che continuava a lavorare dopo l’orario di chiusura previsto dalle normative anti covid. Ai locali è stata applicata la sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività.

Durante la serata appena trascorsa sono stati sanzionati altri 27 cittadini che non indossavano la mascherina chirurgica.

Cronaca

Matteo Messina Denaro, chiesta condanna a 20 anni per la sorella Rosalia

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I Pm della Dda di Palermo Piero Padova e Gianluca De Leo hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere per la sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione.

La donna è in carcere dal marzo dell’anno scorso e secondo gli inquirenti avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura, gestendo per suo conto la cassa della famiglia mafiosa e la rete di trasmissione dei pizzini, consentendo al capomafia di mantenere i rapporti durante la latitanza.

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Cronaca

Melito, condannato a 13 anni l’ex comandante dei Vigili Giovanni Marrone

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Una vera e propria stangata quella arrivata al termine del processo svolto con rito ordinario sull’inchiesta sul racket a Melito, con coinvolgimento dei Vigili urbani.

In particolare, il giudice ha condannato a 13 anni e sei mesi di reclusione Giovanni Marrone, ex comandante dei vigili urbani, e del suo luogotenente Giovanni Boggia. Invece sono stati comminati 12 anni a Eduardo Moio, titolare dell’omonima società di onoranze funebri, a Giovanni Marrone.

Assolti Rocco Papa, difeso dall’avvocato Celestino Gentile, oltre al geometra Franco Capozzi, Luigi Marrone e Andrea Coppola, difesi dall’avvocato Antonio Gravante. Assolti anche Lina Boggia, Concetta Sanguinetti, Salvatore Nastro, Raffaele Liberti e Carmine Chianese, quest’ultimo abilmente difeso dall’avvocato Pasquale Parisi.

Infine, condanne pesanti a carico dei due ex esponenti della Polizia Municipale, la cui posizione è stata probabilmente aggravata presumibilmente proprio dal ruolo ricoperto a livello istituzionale. I due infatti, “avrebbero contribuito ad ampliare il controllo economico del territorio da parte del sodalizio criminale. Operativi nel settore delle estorsioni con il compito di sottoporre ad inutili, infondati e ripetuti controlli amministrativi gli operatori commerciali e le imprese di nuova apertura ed in attività, sul territorio di Melito, individuate o in ragione del loro ufficio o indicate dal clan, inducendo le vittime a prendere contatti con esponenti del clan, ed assoggettarsi al pagamento della tangente, ottenendo una percentuale sulle somme pagate”.

Secondo la Procura, le estorsioni sarebbero state agevolate anche dal rapporto privilegiato che l’ex comandante Giovanni Marrone e l’ex luogotenente Giovanni Boggia avevano con il leader dei commercianti Antonio Papa.

Pertanto erano già stati condannati con rito abbreviato per la vicenda gli esponenti del clan Amato-Pagano. Ecco i nomi:

Massimiliano Arico, 2 anni e 8 mesi;

Sebastiano Aruta, 6 anni e 8 mesi;

Rosario Balido, 3 anni e 4 mesi;

Salvatore Chiariello, 7 anni e 4 mesi;

Claudio Cristiano, 5 anni e 8 mesi;

Luciano De Lucca, 4 anni e 5 mesi;

Domenico De Mase, 6 anni e 8 mesi;

Raffaele De Pancis, 7 anni e 7 mesi;

Domenico De Girolamo, conferma 6 anni;

Maria De Luca, conferma a 8 anni;

Gianni Maisto, 8 anni e 4 mesi in continuazione;

Antonio Miliardi, 7 anni e 4 mesi;

Fortunato Murolo, 6 anni e 8 mesi;

Antonio Papa, conferma di 13 anni e 4 mesi;

Giuseppe Pellecchia, 8 anni e 4 mesi;

Michele Riso, 4 anni e 8 mesi;

Salvatore Roselli (pentito), 5 anni e 4 mesi;

Andrea Saverino, 12 anni e 8 mesi in continuazione.

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Cronaca

Paura in strada, pulmino con disabili a bordo finisce in una scarpata: la situazione

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Attimi di paura nell’Alto Sangro, tra Alfedena e Villa Scontrone, in provincia de L’Aquila, dove un pulmino dell’associazione Anffas adibito al trasporto dei disabili è stato coinvolto in un incidente.

Stando alle prime informazioni, il mezzo è caduto giù da una scarpata fermandosi poi su un prato a pochi metri dalla carreggiata, rovesciandosi su un fianco. Al momento sono stati registrati sei feriti, tutti trasportati in ospedale. Tra loro un 60enne, è stato trasferito a Sulmona in prognosi riservata.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi del caso, oltre ai sanitari del 118 e l’elisoccorso per soccorrere le vittime.

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