Attualità
Bimbo trovato morto strangolato. Sono in corso le indagini
Nel quartiere San Girolamo, a Bari, nel capoluogo Pugliese, la Procura ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per la morte del piccolo di 9 anni, trovato strangolato con una corda attorno al collo.
Le ombre della ‘Challenge’ social, con cui è morta anche Antonella (10 anni di Palermo), subito hanno circondato il caso.
Ma da quanto si apprende allo stato attuale, non ci sono elementi per stabilire che si sia trattato di istigazione, anzi da quel poco che è emerso finora potrebbe essersi trattato più probabilmente di un gioco stupido finito male. Un tragico incidente, insomma.
Dalle prime indagini non emergerebbe neanche la partecipazione o il coinvolgimento del piccolo in giochi conosciuti tramite social network o il web. Ma su questo aspetto sono in corso approfondimenti. Il piccolo utilizzava il telefonino collegandosi, per esempio, a youtube. Ieri sono stati sequestrati dalla Polizia di Stato i dispositivi elettronici utilizzati dalla famiglia. Trovata nella stanzetta anche una corda. Le indagini sono condotte dal procuratore facente funzione Roberto Rossi e dal sostituto Angela Morea.
Attualità
Caso Acerbi-Juan Jesus, il difensore dell’Inter rompe il silenzio: “Non sono un razzista, accanimento atroce nei miei confronti”
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi è tornato a parlare del caso Juan Jesus e dei fatti di Inter-Napoli, a seguito dell’assoluzione del Giudice Sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:
“Adesso che c’è una sentenza vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario, perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.
Poi, ha aggiunto: “La sentenza è stata una liberazione, ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per com’era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e, quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.
Infine, conclude parlando della possibile convocazione per gli Europei:
“Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più”.
Attualità
Ordina le figurine online ma gli consegnano un carico di eroina: i dettagli
Nel corso della mattinata odierna, un 43enne incensurato di Pompei si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per consegnare una scatola imballata.
A quel punto l’uomo ha iniziato a raccontare agli agenti che qualche giorno prima, aveva acquistato alcuni pacchi di figurine di calciatori su un portale online, ma che al loro interno vi ha trovato un carico di eroina.
Pertanto i militari hanno preso in consegna il pacco e analizzato la sostanza all’interno con un narcotest: si tratta di eroina pura, 180 grammi di stupefacente, un carico del valore di diverse migliaia di euro. La droga è stata sequestrata, ma proseguono le indagini per risalire all’identità del cliente e alle origini della spedizione.
Attualità
Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”
Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.
In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.
Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:
“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”
Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.
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