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Cronaca

Elisa Claps. La chiesa in cui fu trovato il suo corpo riaprirà al culto

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Era il 17 marzo 2010, esattamente 11 anni fa, quando il cadavere di Elisa Claps, fu trovato nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza.

Sono in corso lavori di restauro e consolidamento strutturale che dureranno fino alla primavera 2022 e successivamente la chiesa potrà riaprire. A darne notizia l’arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio.

I lavori costeranno circa 2,4 milioni di euro: “I fondi sono di origine regionale e della Conferenza Episcopale Italiana” ha precisato l’arcivescovo. Una volta riaperta al culto la chiesa si inserirà “nel quadro della riorganizzazione pastorale prevista per il centro storico di Potenza”.

Dando notizia della riapertura della chiesa, monsignor Ligorio ha ricordato Elisa Claps, la ragazza scomparsa a 16 anni nel 1993 e trovata morta proprio in quel luogo.

Ho avuto contatti con la mamma della cara Elisa Claps, assicurandole la mia vicinanza nella preghiera“, ha detto Ligorio, affermando di aver dato notizia alla donna dei lavori in chiesa.

Ma il fratello di Elisa, Gildo Claps, ha espresso totale disappunto sulla vicenda: “La posizione della famiglia Claps rimane la stessa di sempre; non è ammissibile, con un colpo di spugna, cancellare 17 anni di omissioni e di menzogne offendendo la memoria di Elisa e la sensibilità di quanti non vorrebbero mai che in quella Chiesa si tornassero a celebrare funzioni religiose”.

Per l’omicidio di Elisa Claps, avvenuto lo stesso giorno della scomparsa il 12 settembre 1993, è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, potentino detenuto in Inghilterra per un altro delitto, l’omicidio di Heather Barnett, compiuto quando l’uomo aveva lasciato l’Italia.

Elisa venne uccisa a coltellate il giorno stesso della sua scomparsa, ma il suo corpo è rimasto sepolto per 17 anni nella chiesa di Potenza.

L’annuncio del vescovo alla vigilia del ritrovamento del corpo della ragazza è per i familiari “indelicato e inopportuno“.

Gildo Claps ha affermato, in un’intervista a Repubblica, che quella del 17 marzo “È una data dolorosa sotto diversi profili. È il giorno in cui dopo 17 anni abbiamo avuto certezza di quello che era accaduto ad Elisa, anche se ormai nutrivamo poche speranze che l’esito potesse essere diverso, ed è la testimonianza di 17 anni di menzogne, omissioni, silenzi colpevoli. Quello che doveva essere un momento di conciliazione nel prosieguo dei mesi si è trasformato nell’ennesima vergogna.  All’alba del ritrovamento è venuto fuori in maniera evidente che quello del 17 marzo era un ritrovamento di facciata e che il corpo di Elisa, rilevato molto tempo prima, probabilmente era stato volutamente tenuto nascosto per 17 anni”. 

Cronaca

Shock a Napoli, carabiniere cade da una tettoia durante un controllo: le ultime

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto stamane a Napoli, dove un carabiniere è rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato da una tettoia durante un controllo del territorio a San Giovanni a Teduccio.

Al momento non si conosce la dinamica dell’accaduto, mentre il carabiniere è stato portato in ospedale in condizioni critiche. Intanto le forze dell’ordine indagano per chiarire la vicenda.

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Cronaca

Aversa, aggredì un medico perché stanca di aspettare: 34enne ai domiciliari

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I carabinieri della stazione di Aversa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di una cittadina napoletana di 34 anni.

Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagata, la quale dovrà rispondere dei reati di lesioni personali ai danni di esercenti della professione sanitaria, nonché di danneggiamento.

Pertanto, l’attività d’indagine ha avuto inizio lo scorso 25 ottobre, quando un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa ha denunciato di essere stata aggredita da una paziente, che le aveva lanciato addosso una scrivania su cu vi erano un computer e una stampante, poiché stanca di attendere.

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Cronaca

Ragazzino morto a Roma, il Pm indaga sulle cause: la situazione

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Tiene banco a Roma il caso del dodicenne precipitato ieri pomeriggio dalla finestra della sua abitazione al decimo piano di uno stabile in via Igino Giordani, nel quartiere Collatino, su cui la Procura capitolina sta ora indagando.

Infatti il Pm vuole chiarire le reali cause della morte del ragazzo, per capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario. Pertanto gli inquirenti hanno acquisito il telefono cellulare del ragazzo, che ora verrà analizzato per cercare elementi utili alle indagini.

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