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Napoli. Gravi carenze del personale del 118: non è più possibile garantire tutte le postazioni

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Il Direttore del servizio del 118 in Campania, Giuseppe Galano, ha spiegato in un documento che a causa della carenza del personale non sarà più possibile garantire tutte le postazioni di soccorso gestite dal servizio sanitario pubblico.

Come riporta Fanpage.it, l’Asl Napoli 1 gestisce con mezzi e personale proprio circa il 60% delle postazioni di 118 nella città di Napoli.

Nello specifico le postazioni in carico al servizio pubblico prevedono: 6 postazioni di attività primaria, i servizi di pronto soccorso e i trasporti secondari dell’Ospedale del Mare, San Giovanni Bosco, San Paolo, Pellegrini e San Gennaro, i furgoni sanitari per Ospedale del Mare, Loreto Mare, San Giovanni Bosco, Pellegrini, San Paolo e San Gennaro e il servizio di trasporto detenuti da e per i carceri di Secondigliano e Poggioreale.

Complessivamente il fabbisogno di personale, contando gli straordinari, la quota del 20% per copertura ferie e malattie è di circa 129 unità lavorative, ma al momento ce ne sono in pianta organica solo 70.

Mancano dunque 59 autisti soccorritori. A queste carenze si uniscono anche quelle relative ai medici, con solo 32 professionisti dedicati al 118 in pianta organica e degli infermieri.

Il servizio di 118 inoltre deve garantire anche ulteriori attività, come la copertura del soccorso sull’isola di Capri, i servizi di elisoccorso e idroambulanza, il trasporto di sangue, organi, tessuti e prelievi, e il supporto ai centri dialisi e al centro regionale dei trapianti.

L’insieme di questi dati e di queste carenze è contenuta in una nota con diversi allegati datata 1 febbraio 2021 a firma del direttore regionale del 118 in Campania Giuseppe Galano.

Il titolo della nota inviata ai vertici dell’Asl Napoli 1 è emblematico: “Possibile soppressione postazioni 118 e servizi”.

Nel documento, come riporta in un articolo Fanpage.it, si legge: “Vi è una concreta possibilità di non poter continuare a garantire in futuro le odierne postazioni 118 e gli attuali servizi. Si chiede di individuare le risorse umane e gli istituti contrattuali da utilizzare per far fronte a tale gravissima criticità“.

 

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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