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Scuola. Tutti i cambiamenti per docenti e insegnanti: le novità del nuovo decreto

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Ieri sera il governo ha approvato il nuovo decreto Covid, per contrastare l’emergenza nel nostro Paese. Di fatto si conferma la stretta attualmente in vigore, con la sospensione della zona gialla e la divisione dell’Italia solamente in zone rosse e arancioni.

Ci sono però anche delle novità, sia per i medici, in quanto nel decreto è stato inserito lo scudo penale per chi somministra i vaccini e l’obbligatorietà di sottoporsi a vaccinazione per i sanitari; sia per studenti e insegnanti: da dopo Pasqua, infatti, riapriranno le scuole in presenza dalla prima media in giù anche in zona rossa.

La riapertura delle scuole, da quella dell’infanzia alla prima media, anche in zona rossa non è stata una sorpresa: nei giorni scorsi era stata annunciata, sottolineando quanto fosse necessario tornare in presenza almeno per i più piccoli.

Nel decreto si legge che “dal 7 al 30 aprile è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome“.

Per quanto riguarda seconda e terza media, così come le scuole superiori, in zona rossa queste si svolgono interamente a distanza.

La questione è poi diversa per le zone arancioni e gialle: seconda e terza media possono svolgere l’attività didattica integralmente in presenza, mentre per quanto riguarda le superiori le lezioni vanno organizzate in modo flessibile integrando anche la didattica a distanza, l’importante è garantire una percentuale che va dal 50% al 75% in presenza.

Si ricomincia dalla scuola, che è la prima a riaprire. Questo è il segnale che abbiamo voluto dare in maniera chiara e limpida. Anche nelle zona rosse si torna in presenza“, ha commentato il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi.

La decisione ha però scatenato il caos tra il personale insegnante della scuola secondaria di primo grado: come ci si potrà organizzare con gli orari se i docenti dovranno seguire i ragazzi delle prime in presenza e seconde e terze a distanza?

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Napoli, sorpreso a sversare rifiuti in strada: scatta il sequestro

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Gli agenti della Polizia Municipale di Napoli hanno sorpreso un uomo mentre sversava una grossa quantità di rifiuti in strada in via Provinciale ai Monti.

In particolare, i vigili sono riusciti a sequestrare il mezzo che guidava e stanno svolgendo le indagini per risalire alla sua identità dopo la fuga. Pertanto l’uomo, quando si è accorto di essere stato scoperto è salito nuovamente sull’autocarro ed è scappato, riuscendo a far perdere le proprie tracce dopo un lungo inseguimento.

Al momento sono state avviate le indagini per identificare il responsabile e denunciarlo.

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Fuorigrotta, vessillo dedicato al boss durante la processione per la Madonna: i dettagli

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La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per i fatti accaduti durante la processione per la Madonna dell’Arco nel quartiere Fuorigrotta, nei quali è comparso un vessillo dedicato al boss Fortunato Sorianiello, ucciso nel 2014 da un clan rivale in un agguato.

Ecco quanto commentato dal deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Lo diciamo da anni che queste processioni diventano, in molti casi, occasioni per celebrare la malavita e i boss e per questo sono gli stessi clan a muoverne le fila, per celebrare la propria potenza, per raccogliere consensi, per plagiare le menti. Servirebbe un osservatorio speciale per queste situazioni e dovrebbe occuparsene sia la Procura che la Curia, la quale deve allontanare gli ambienti camorristici dalla Chiesa”.

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Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette

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Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).

I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.

C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.

Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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