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Cronaca

Napoli. Degrado e sigilli in una delle zone più prestigiose del patrimonio culturale partenopeo

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I carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, coordinati dalla Procura, hanno sequestrato, a Napoli, Villa Ebe, conosciuta anche come il Castello di Pizzofalcone (una palazzina neogotica che sorge sul fianco occidentale del Monte Echia) e “Il cimitero dei colerosi” (che sorge ai piedi del monte di Lotrecco, alle spalle del cimitero delle 366 Fosse), nell’ambito di una attività di accertamento sullo stato in cui versa l’ampio e prestigioso patrimonio culturale e artistico partenopeo.
   

Si tratta di beni, entrambi di proprietà del Comune di Napoli, dove è stato riscontrato un preoccupante livello di degrado: nel primo caso, quello di Villa Ebe, è stato anche accertato, in particolare, un imminente rischio statico in grado di mettere in pericolo l’incolumità pubblica.

All’interno di Villa Ebe, inoltre, avevano trovato alloggio una coppia straniera, che è già fatta sgomberare dai militari.
   

Per quanto riguarda invece il cimitero, i carabinieri hanno scoperto che il crollo di un muro, determinato da lavori abusivi già oggetto di indagini, ha provocato l’interramento e, probabilmente anche il danneggiamento, di 13 sepolcri. Nell’ambito di questa indagine, coordinata dal sostituto procuratore Ludovica Giugni e dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, risulta indagato il titolare della ditta che stava eseguendo i lavori nell’area adiacente al cimitero. Nel caso di Villa Ebe, invece, il procedimento di accertamento è stato avviato contro ignoti.
   

I due sequestri disposti dal gip su richiesta della Procura si inseriscono in una attività molto più ampia, che mira a fare luce sullo stato di degrado del ricco patrimonio culturale partenopeo, uno dei più importanti d’Italia, sulle eventuali responsabilità ma anche sui rimedi da adottate per tutelarlo e restituirlo alla pubblica fruizione.

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Cronaca

Giugliano, arrestato uomo ubriaco e violento

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I carabinieri della stazione Varcaturo sono intervenuti presso un’abitazione di Giugliano per la segnalazione di una lite familiare.

In particolare gli agenti, una volta sul posto hanno tratto in arresto un 34enne trovato ubriaco e con le mani strette al collo della compagna 25enne. L’uomo poco prima, l’aveva riempita di botte, come ormai accadeva da ben 6 anni.

Pertanto l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, ed è ora in carcere in attesa di giudizio.

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Cronaca

Napoli, tentano di rubargli l’orologio ma lui reagisce e viene sparato: i particolari

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Attimi di paura a Napoli, dove questa notte un giovane è stato ferito da un colpo di pistola durante un tentativo di rapina.

Secondo le prime informazioni, il giovane era in sella ad uno scooter guidato da un familiare, quando due malviventi a bordo di un altro scooter li avrebbero affiancati pretendendo l’orologio che il 21enne aveva al polso.

A quel punto la vittima ha reagito e avrebbe spinto i banditi a fare fuoco, colpendolo al braccio sinistro. In seguito si è recato subito al Pronto Soccorso del CTO di viale Colli Aminei per le cure del caso.

Al momento i carabinieri di Capodimonte indagano senza escludere alcuna ipotesi.

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Cronaca

Camorra, si pente il boss dei Casalesi Francesco ‘Sandokan’ Schiavone

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Una notizia per certi versi clamorosa quella che arriva dal carcere, visto che dopo 26 anni di silenzio il boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone, detto ‘Sandokan’, ha deciso di pentirsi.

L’uomo, oggi 70enne, avrebbe dunque iniziato a parlare con i magistrati della Dda facendo crollare un terribile silenzio. Sandokan fu arrestato nel 1998 dopo una lunga latitanza, e condannato all’ergastolo al 41-bis nell’ambito del maxi processo ‘Spartacus’.

Pertanto il suo erede alla guida del clan fu il primogenito Nicola Schiavone, il quale iniziò la sua collaborazione con la giustizia nel 2018 seguito, tre anni più tardi, dal fratello Walter.

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