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Tragedia funivia. Il piccolo Eitan si è svegliato: “Dove sono mamma e papà? “

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 Ieri il piccolo Eitan si è svegliato ed è cosciente. Una la domanda, quella più struggente di tutte a cui per ora non è stato possibile rispondere con la verità.

“Dove sono mamma e papà?”. L’ha rivolta ieri il piccolo Eitan alla zia. Lui, appena 5 anni, è l’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Mottarone.

È ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Le sue condizioni sono in costante seppur lento miglioramento. Ma i problemi al torace restano e allora i medici hanno deciso di non sciogliere ancora la prognosi. Quando il piccolo ha aperto gli occhi ha trovato solo la zia accanto a sé che per ora gli ha tenuto nascosta la verità, sperando che si possa riprendere del tutto al più presto.

A Verbania oggi è la volta dell’interrogatorio di garanzia dei tre fermati – Luigi Nerini, proprietario di Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio, Enrico Perocchio, e il capo servizio, Gabriele Tadini – davanti al gip Donatella Banci Bonamici. 

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Napoli, sorpreso a sversare rifiuti in strada: scatta il sequestro

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Gli agenti della Polizia Municipale di Napoli hanno sorpreso un uomo mentre sversava una grossa quantità di rifiuti in strada in via Provinciale ai Monti.

In particolare, i vigili sono riusciti a sequestrare il mezzo che guidava e stanno svolgendo le indagini per risalire alla sua identità dopo la fuga. Pertanto l’uomo, quando si è accorto di essere stato scoperto è salito nuovamente sull’autocarro ed è scappato, riuscendo a far perdere le proprie tracce dopo un lungo inseguimento.

Al momento sono state avviate le indagini per identificare il responsabile e denunciarlo.

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Fuorigrotta, vessillo dedicato al boss durante la processione per la Madonna: i dettagli

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La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per i fatti accaduti durante la processione per la Madonna dell’Arco nel quartiere Fuorigrotta, nei quali è comparso un vessillo dedicato al boss Fortunato Sorianiello, ucciso nel 2014 da un clan rivale in un agguato.

Ecco quanto commentato dal deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Lo diciamo da anni che queste processioni diventano, in molti casi, occasioni per celebrare la malavita e i boss e per questo sono gli stessi clan a muoverne le fila, per celebrare la propria potenza, per raccogliere consensi, per plagiare le menti. Servirebbe un osservatorio speciale per queste situazioni e dovrebbe occuparsene sia la Procura che la Curia, la quale deve allontanare gli ambienti camorristici dalla Chiesa”.

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Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette

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Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).

I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.

C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.

Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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