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CAIVANO. Stese in città e un’intera amministrazione incompetente in Sicurezza. Un mix letale per i cittadini

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CAIVANO – Più giorni passano, più ci si rende conto che in questo Comune non c’è nulla che funzioni e malgrado la buona volontà che possa metterci qualche amministratore volenteroso di lasciare la sua impronta, quello che manca nell’ultimo comune a nord di Napoli sono proprio le basi e le competenze.

A Caivano per ottenere la medaglia dell’illegalità e la fisionomia di una città criminalizzata ci mancavano solo le stese. Sono arrivate pure quelle e la cosa che più rattrista è che arrivano e continuano ad esserci sotto l’indifferenza e l’assuefazione dei cittadini.

Dal canto suo l’Amministrazione non batte ciglio e nell’ultimo Consiglio comunale nemmeno un accenno alla cosa figurarsi al tema della sicurezza. L’opposizione non ha avuto né il coraggio né i numeri per chiedere un Consiglio Comunale straordinario monotematico a riguardo.

Chi si muove e chi si sente chiamato in causa è il Prefetto Marco Valentini che per far sentire la presenza dello Stato sul territorio, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, mette in atto un’azione di repressione con continui e numerosi posti di blocco dentro e fuori al Parco Verde.

Perfino l’incontro del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza ha fatto registrare delle note negative. La prima su tutte è l’ostruzione fatta all’Assessore Regionale Mario Morcone all’ingresso della scuola, dove un energumeno dipendente del plesso scolastico ha impedito l’ingresso, col benestare del Dirigente Scolastico Bartolomeo Perna, a chi dovrà finanziare progetti sulla sicurezza. Inutili e tardive le scuse del Sindaco di Caivano dopo l’incidente diplomatico, visto che oramai la frittata è fatta.

Insomma non si riesce neanche ad organizzare un semplice incontro che doveva essere secretato alla stampa ma grazie o per colpa della furbizia di chi si professa dalla parte della legalità si è dato adito ad un piccolo giornalista di periferia di sbeffeggiare i suoi colleghi per il semplice fatto di essere stato in grado di assistere all’incontro perché la sua presenza è stata concessa da chi si fregia di possedere millantati titoli.

Oltre alla mancanza di competenze su una semplice organizzazione, i cittadini caivanesi devono preoccuparsi che al di là del fatto che a distanza di un anno, nulla è stato fatto per la città, come già anticipato sulle pagine di questo quotidiano, tra poco si vedranno aumentata anche la TARI, così come denunciato in aula dall’opposizione.

La cosa buffa però è che oggi c’è una parte dell’opposizione che grida allo scandalo e sono gli stessi consiglieri che quattro anni fa non accettarono il fatto che il PEF e di conseguenza la TARI fosse di pari importo all’anno precedente e nelle loro denunce di allora, una delle motivazioni era l’aumento fisiologico del costo del servizio della raccolta rifiuti.

Che l’assessore al ramo sia un completo incompetente, da queste pagine lo abbiamo sempre scritto e denunciato ma la cosa che comincia a puzzare è che improvvisamente una parte dell’opposizione, guarda caso quella stessa parte che ha salvato la poltrona al Sindaco Falco, proprio ora si scaglia contro le pur condivisibili incompetenze dell’Assessore all’Ecologia di Caivano. A cosa si mira? Sul territorio è risaputo anche quanta competenza in materia di raccolta rifiuti è intrinseca in certi consiglieri. Specialmente a quelli che avevano un “ottimo” rapporto con la Buttol srl – la vecchia ditta della raccolta rifiuti ndr – e non vogliamo credere che questi attacchi, in realtà, si possono tradurre solo in messaggi codificati all’indirizzo del Sindaco Enzo Falco, ovviamente le nostre sono supposizioni e solo il tempo ci dirà la verità.

Non c’è proprio da stare sereni a queste latitudini. Se solo si pensa che stasera un cittadino caivanese per segnalare il pericolo di un albero caduto in via S.Arcangelo ha dovuto chiedere l’intervento dei carabinieri perché chiamando la stazione di Polizia Locale non rispondeva nessuno e gli agenti risultano irreperibili.

Da queste piccole cose, che poi tanto piccole non sono, ci si può rendere conto che in quanto a sicurezza bisognerebbe partire proprio dalle fondamenta.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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CAIVANO. Il lavoro di tutti i Commissari stenta ad arrivare. Finora Asilo Nido e lavori pubblici frutto delle passate amministrazioni

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CAIVANO – Nel Comune gialloverde finora solo propaganda da parte del Governo Meloni ma nella realtà: fatti nuovi e concreti stentano ad arrivare. Maggio è quasi vicino e i lavori al Delphinia vanno a rilento, a singhiozzo direi. Del Teatro adiacente, nessuno più ne fa menzione e qualche cittadino teme anche il peggio, ossia che quello resterà a lungo un ecomostro in balia di drogati e spacciatori appena il Governo e Forze dell’Ordine si distraeranno un attimo.

La terna commissariale prefettizia e il Commissario Straordinario Fabio Ciciliano finora fanno propaganda vivendo di rendita da quel po’ di buono sia stato prodotto da quella politica corrotta e inquinata dalla criminalità organizzata. Premesso che il sottoscritto è sempre stato il più critico e detrattore dell’Amministrazione Falco, è stato il primo a denunciare le ingerenze criminali all’interno del Settore Tecnico del Comune, ma c’è anche da dire che però le cose debbano essere dette, scritte e riportate come sono nella realtà dei fatti.

Finora la terna commissariale si è vantata e si sta vantando dei lavori iniziati per la riqualificazione della torre dell’orologio di Piazza Cesare Battisti. Visione, questa, dell’Amministrazione Enzo Falco, redatta anche all’interno del proprio programma con iter procedurale iniziato e terminato con tanto di bando pubblico e assegnazione della ditta dei lavori sotto la stessa Amministrazione ancor prima dello scioglimento per dimissioni dei consiglieri comunali e quello per ingerenze comunali arrivato mesi dopo. Anche i lavori della villa comunale che dovrà sorgere al posto del campo sportivo “E. Faraone” laddove dovessero iniziare sarà frutto della visione dell’ultima Amministrazione sciolta per camorra, con la stessa individuazione della ditta che si dovrà occupare dei lavori individuata dalla stessa Amministrazione mandata a casa dal Ministro degli Interni. Tutto questo nella semantica che conta si chiama “continuità amministrativa” fenomeno doveroso da parte di chi arriva dopo e ha l’onore di tagliare il nastro all’inaugurazione ma che assolutamente non dona il diritto di appuntarsi medaglie al petto non conquistate con le proprie scelte e/o visioni.

La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura “pubbliche” della necropoli cittadina. Come mai la terna commissariale non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri?

Per non parlare del Commissario Fabio Ciciliano che il 24 Febbraio scorso in occasione dell’inaugurazione del nuovo asilo nido di Casolla Valenzano, ebbe modo di diramare alcune sue dichiarazioni riportate da tutte le testate nazionali – dove alcune di queste, da sempre con una linea editoriale avversa al Governatore De Luca attaccarono pure il Presidente della Regione Campania tacciandolo di chiacchierone quando si permise di criticare la scelta delle maniere forti del Governo Meloni – queste le parole di Ciciliano: “L’asilo rappresenta un’opportunità per tutte le famiglie di Caivano, e degli altri comuni limitrofi, ed è un importante investimento per il futuro di queste comunità. Sono molto felice che siamo riusciti in poco tempo a aprire una struttura che, sebbene fosse stata completata nel 2019, non era mai stata resa disponibile. In poche ore dall’ apertura sono stati più di trenta i bambini iscritti, questo dimostra quanto fosse necessario intervenire immediatamente nella realizzazione di quest’opera. Far crescere i bambini in un ambiente sicuro e stimolante e contemporaneamente offrire ai genitori un ulteriore porto sicuro è un notevole aiuto al welfare familiare e alla crescita economica del territorio. Ringrazio l’azienda consortile A.C.C.C. N19 e il Comune di Caivano per il prezioso contributo”. 

In realtà anche l’apertura dell’Asilo Nido non è merito del Governo Meloni, alcune dichiarazioni se le può bere qualche testata nazionale che ubica la propria sede lontana da Caivano ma non le si possono dare a bere ad un occhio attento del territorio come Minformo. Un po’ di tempo ci abbiamo messo ma abbiamo trovato quello che ci serviva per stare qui a illustrarvi la verità.

Il progetto Asilo Nido nasce nel lontano 2013 con l’Amministrazione Tonino Falco, per continuità amministrativa passa nelle mani di Simone Monopoli fino ad arrivare all’Ambito n°19 allora costituito, poi trasformato in Azienda Consortile per le Politiche Sociali. La gara che ha visto vincitrice la Cooperativa Giada è stata espletata il 22 Settembre 2022 un anno prima dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche dell’Amministrazione Falco, proprio dall’Azienda Consortile grazie all’intercettazione, nientepopodimenoché, udite, udite, dei fondi PAC erogati proprio dalla Regione Campania, ossia per volontà di Vincenzo De Luca quello stesso Governatore criticato e deriso dai mass media con linea editoriale vicino alle idee della destra nazionale.

Al netto delle buche onnipresenti per strada, commercio che stenta a decollare, desolazione, depressione e resilienza sempre crescente, narcotraffico solo dislocato e mai debellato a queste latitudini, tutti i cittadini caivanesi sperano davvero in un lavoro efficace di chi è arrivato qui per salvare il territorio. Ce lo auspichiamo tutti, sappiamo che i tempi non sono ancora maturi ed è presto per vedere la luce in fondo al tunnel ma nel frattempo però si pretende più rispetto, più trasparenza e meno propaganda. Perché ai caivanesi serve solo un po’ di aiuto no chi gli toglie l’anello dal naso.

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