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Ad Arzano, la Camorra resta indisturbata!

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ARZANO – Giovedì 16 settembre, c’è stato un agguato contro Raffaele Liguori, pregiudicato agli ordini di Picchia Stecca, alias Pasquale Cristiano, il boss della 167 di Arzano che si è fatto notare per la piscina nell’attico di un palazzo ad uso ufficio e per il giro in Ferrari in occasione della prima comunione del figlio. Il Liguori, trasportato al “Cardarelli”, è grave. I Carabinieri di Casoria stanno indagando. Questa la notizia, ma vediamone le prime conseguenze.

Una delle candidate a sindaco, dopo un giorno intero, pubblica un proclama con il quale “richiama l’attenzione delle Istituzioni”, forse dimenticandosi che Arzano è retta da una triade prefettizia (cioè è governata direttamente dallo Stato).

Un giornalista oggi senatore della Repubblica dichiara: “C’è più di un rischio che alla fine della tornata elettorale (…) ad Arzano, Melito e Afragola, la camorra abbia una propria rappresentanza politica in Consiglio comunale. (…) Quello che ci preoccupa di più, come abbiamo già segnalato, è il comune di Arzano dove (…) nelle liste si sono ripresentati numerosi ex amministratori coinvolti negli scioglimenti, parenti di personaggi uccisi in agguati (…). Una situazione d’insieme che avrebbe consigliato un rinvio del voto e l’adozione di una commissione d’accesso.”

Proprio queste dichiarazioni fanno emergere quella specie di anticamorra di facciata, buona solo per fare i post o per partecipare a convegni e tavole rotonde. Nei fatti… nulla!

Ma contro la camorra, contro la camorra arzanese c’è bisogno di fatti!

Ad esempio, c’è bisogno di abbattere gli abusi edilizi nella 167. In 31 mesi, la Prefetta D’Orso non ne è stata capace, o probabilmente non ne ha avuto la volontà. Le poche e tardive azioni, utili solo per qualche panegirico di qualche giornale, hanno a malapena fatto svuotare un box, mentre è sotto gli occhi dell’intera comunità la lussuosa villa con tanto di giardino ricavata dai porticati della 167, ancora oggi tranquillamente abitata.

E se la Prefetta non l’avesse saputo per la colpevole inerzia dell’ufficio tecnico, da queste pagine troppo spesso glielo abbiamo ricordato.

Altro esempio: il Prefetto Valentini ha tenuto nella casa comunale una riunione del Comitato per la sicurezza, ma non ha offerto nuove forze a disposizione contro la camorra, tanto è vero che non è la Tenenza di Arzano a svolgere le indagini, ma sono i Carabinieri di Casoria.

Ancora un altro esempio: la candidata a sindaco di Arzano sostenuta da 4 liste pubblica il proclama contro la camorra, ma nelle sue liste ha candidato persone che hanno avuto a che fare con gli scioglimenti del Consiglio comunale tra i quali anche un suo parente. La candidata parla e scrive contro la camorra, ma non ha voluto rinunciare ai pacchetti di voti di certi personaggi.

Ennesimo esempio: il Senatore della Repubblica è molto visibile per le sue dichiarazioni contro la camorra, ma oltre qualche interrogazione parlamentare non si è spinto. Non ha chiesto, ad esempio, di far luce e chiarezza sullo scioglimento del 2019, visto che ha sostenuto la sindaca Fiorella Esposito; non ha chiesto, ad esempio, come mai in un paese governato più da prefetti che da politici non si riesce ad abbattere la villa del clan; non ha chiesto come mai gli stessi capisettori denunciati per “regalie” (uno si è fatto regalare un’automobile per concedere un appalto idrico durante uno dei governi prefettizi) sono stati saldamente mantenuti nelle stesse posizioni di vertice e di spesa dai prefetti; non ha chiesto di cosa ha bisogno la Tenenza di Arzano per garantire un maggior presidio del territorio.

Infine, ma non per ultimo, ricordando al senatore che lasciare i comuni senza la politica ha il solo effetto di lasciare indisturbati i camorristi (Arzano docet), gli ricordiamo che il diritto democratico all’autogoverno è sancito dalla nostra Costituzione e che fa specie leggere l’invocazione ad un commissariamento espressa da chi ha utilizzato la democrazia per arrivare a sedere in Parlamento.

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ARZANO. Mimmo Rubio, il giornalista che secondo il Senatore Silvestro lo diffamò, è stato rinviato a giudizio.

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ARZANO – Come non si deve fare giornalismo? Lo dimostra un collega di Arzano a cui non è escluso che soffra di qualche sentimento di rivalsa, o abbia qualche questione inevasa con un personaggio politico diventato suo obiettivo su alcuni suoi scritti redatti e pubblicati attraverso il social più famoso al mondo.

Tre giorni fa un giornalista di Arzano, Domenico Rubio, si è visto raggiunto da un rinvio a giudizio, passando dallo stato di indagato a quello di imputato per aver diffamato, questa l’accusa del Pubblico Ministero, l’attuale Senatore della Repubblica nonché Presidente della Commissione bicamerale sugli affari Regionali Francesco Silvestro.

Il provvedimento firmato dal Sostituto Procuratore Dott. Vicenzo Savoia e conseguenziale alla conclusione delle indagini effettuate dal Pubblico Ministero e sui fatti parla chiaro.

Il giornalista Rubio, in più occasioni, cita l’attuale Senatore nei suoi scritti, addirittura mettendolo alla stregua del personaggio camorrista della fiction Gomorra, Gennaro Savastano, ledendo all’onorabilità dello stesso, sminuendo e scimmiottando il titolo di Console della Repubblica dell’Ossezia del Sud, paragonando l’Ossezia del Sud alla Repubblica delle banane.

Premesso che l’imputato adesso è invitato ad un’udienza di comparizione predibattimentale presso l’Ufficio del Giudice dell’udienza preliminare dove potrà esporre la propria linea difensiva e resta presunto colpevole e quindi innocente fino a sentenza definitiva, va precisato anche che il giornalista deve seguire un proprio codice etico e deontologico che detta precise linee guida sulla libertà di stampa e di espressione.

Tra l’altro anche l’Art. 21 della Costituzione, articolo sul quale tanti colleghi fondano il proprio punto di forza, spesse volte anche esasperando il senso, parla chiaro. E nel tratto finale si legge: “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.

Uno su tutti, il principio che ogni giornalista deve tener conto è quello che recita: “la libertà di un individuo termina dove inizia quella del suo prossimo”.

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Luvo Barattoli Arzano gran colpo di mercato: arriva la schiacciatrice Camilla Sanguigni

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Camilla Sanguigni è la nuova schiacciatrice della Luvo Barattoli Arzano. Si rinnova il gruppo delle attaccanti allestito dal direttore tecnico Antonio Piscopo con l’innesto di un’atleta dal braccio pesante. Nata a Latina nel 2001, 178 cm di altezza: in attesa di cominciare l’attività indoor prosegue la stagione sulle spiagge italiane dedicandosi con buoni risultati al campionato di beach-volley.

“Ho cominciato a giocare a pallavolo nella società sotto casa. Le prime esperienze sono state quelle con il Futura Terracina ’92. A 15 anni la svolta, dopo aver partecipato con la selezione del Lazio al Trofeo delle Regioni, arriva il passaggio nelle fila dell’Anderlini Modena. Sono stati tre anni molto intensi fra attività giovanile e campionati. Nella prima stagione è arrivato il terzo posto alle finali nazionali under 16 disputate dopo aver vinto il titolo regionale. Nel secondo anno ho disputato Under 18 e serie C e ho fatto l’ultimo anno in B2 da libero. Dopo un altro posto di prestigio alle finali nazionali chiuse in quarta posizione e la sconfitta nei playoff promozione si conclude la mia esperienza giovanile in Emilia Romagna”.

Per Camilla Sanguigni è l’ora del trasferimento in Campania assumendo il vecchio ruolo di schiacciatrice: “Era il periodo del Covid 19 quando sono approdata a San Salvatore Telesino in serie B2. Al secondo anno siamo riusciti a conquistare la promozione in B1 e l’anno dopo la salvezza. Dopo un anno nella fila del Baronissi eccomi pronta per l’Arzano Volley”.

“Un ambiente che mi è sempre piaciuto quello di Arzano. Le ragazze le ho affrontate sia in amichevole che in campionato. Mi ha fatto piacere sapere che tutto l’ambiente aveva già accolto con favore il mio possibile arrivo. Sarà una tappa importante e stimolante sotto il punto di vista della crescita sportiva. Sarò felice di giocare al cospetto di un pubblico caloroso e che sicuramente mi accoglierà fra le sue beniamine”.  

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Luvo Barattoli Arzano allenamento congiunto con il club italia del sud

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Pomeriggio azzurro per le ragazze della Luvo Barattoli Arzano. Le ragazze di coach Antonio Piscopo, che continuano a lavorare in palestra anche in questi roventi giorni di luglio, hanno dato una mano alla selezione nazionale Club Italia del Sud partecipando ad un allenamento congiunto al palazzetto dello sport di Ariano Irpino.

Le azzurrine sono impegnata in questi giorni nella provincia irpina per prepararsi nel migliore dei modi all’imminente torneo internazionale di Pula (Croazia). Le ragazze di Daniele Turino si sono allenate supportate da quelle di coach Antonio Piscopo. Per le arzanesi è stata l’occasione giusta per mettere in mostra le proprie qualità in un contesto prestigioso ed al cospetto di alcuni dei selezionatori nazionali.

Il Club Italia del Sud, impegnato da 18 al 21 luglio nella 18a edizione del torneo Global Challenge. Per le arzanesi invece ultimi giorni di lavoro prima delle meritate ferie d’agosto che chiuderanno l’ennesima stagione vissuta ad altissimo livello.

“Ma non è ancora finita, prima del rompete le righe di fine luglio abbiamo in mente di organizzare un altro piccolo evento per raccontare le prime novità del prossimo anno e ringraziare gli sponsor e quanti con la loro vicinanza ci consentono di conquistare risultati prestigiosi per la pallavolo della Campania” spiega il presidente Raffaele Piscopo.

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