

Cronaca
MELITO. Candidato M5S diffama a mezzo Facebook Nunzio Marrone. Denunciato in Procura per diffamazione.
MELITO DI NAPOLI – Si fa sempre più incandescente la campagna elettorale nella città del melo al punto tale che volano serie azioni diffamatorie, forse anche dolose, nei confronti dei candidati a Sindaco o intere coalizioni, per non parlare dei tentativi di voti di scambio perpetrati da alcuni candidati che si spacciano per operatori comunali in ambito di elargizioni di favori istituzionali, come sbrigare pratiche per il reddito di cittadinanza fino all’otturazione delle buche con asfalto e tanto di camion spacciato per mezzo comunale.
Ovviamente queste due pratiche sono state subito denunciate dai due candidati a Sindaco Nunzio Marrone e Dominique Pellecchia e dove gli inquirenti stanno facendo luce sulla matrice e sulla veridicità delle volontà di mettere in atto alcune azioni politiche degne di un’altra era. Ma veniamo ai fatti attuali.
In questi giorni non è passato inosservato un commento fatto a mezzo Facebook di un candidato al Consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle ai danni del candidato a Sindaco Nunzio Marrone che non solo era lesivo della sua onorabilità in quanto accusato di voto di scambio aggravato dal metodo politico mafioso ma che alla lettura del post, la voce ha cominciato anche a diffondersi rapidamente sul territorio.
Il commento in risposta ad un’altra utente Facebook recitava: “Tag all’utente – …hai la verità in tasca? Allora indaga su tutta la camorra che si agita nelle palazzine per comprare i voti per Marrone”
Indubbiamente un gesto vile per portare vantaggio elettorale alla sua coalizione in maniera illecita e diffamatoria e un’affermazione priva di prove come lo dimostrano alcuni audio whatsapp di scuse intercorsi tra il candidato pentastellato e il leader del centrodestra con conseguente rimozione del commento.
Un commento lasciato li e poi rimosso dopo svariate ore atto solo a denigrare e diffamare l’operato politico di una fazione avversaria del quale, a tal riguardo, non si sono sentite o lette prese di distanze o condanne da parte della sua candidata a Sindaco Dominique Pellecchia a cui sicuramente gioverà questo tipo di comportamento da parte dei suoi.
Una dimostrazione delle conseguenze di questo pensiero instillato sui social dal candidato pentastellato è anche un articolo apparso su una testata giornalistica locale – più conosciuta per le querele di diffamazione che riceve il suo direttore che per le inchieste che crede di condurre – che lascia intendere che la legalità sia insita solo nelle file di Dominique Pellecchia e di Luciano Mottola che non hanno perso tempo a denunciare il voto di scambio politico mafioso sul territorio.
Così, nonostante le scuse private – che non bastano ndr – fatte in privato al candidato Sindaco Nunzio Marrone, lo stesso si è visto costretto a recarsi dai Carabinieri per denunciare il fatto e dimostrare alla città intera la sua estraneità ai fatti a lui accusati e la sua totale innocenza. E speriamo che quanto prima giustizia venga fatta.
Cronaca
Quarto piange la scomparsa di Rosanna, morta a soli 32 anni

Dolore e lacrime a Quarto, in provincia di Napoli, per la scomparsa di Rosanna Di Gennaro, uccisa da un brutto male a soli 32 anni. La donna lascia il marito e il figlioletto. I suoi funerali si terranno sabato 25 marzo presso la chiesa di Santa Maria.
Numerosi i messaggi di cordoglio sui social, tra cui quello di Manuel Ruggiero:
“Come medico di emergenza vedo spesso la morte, in tutte le sue forme, ogni volta provo dolore per una mia innata sensibilità, ma stasera è stata più dura del solito……quelle foto sulle mura di quella camera risalenti ad Agosto 2022 dove tu eri ritratta sorridente, solare e spensierata insieme a tuo figlio di appena 2 anni, stonavano con il tracciato piatto dell’ECG. Abbiamo fatto di tutto per salvarti ma, come lo chiamano tutti, il brutto male ti ha portato via. Riposa in pace”.
Cronaca
Eccidio Fosse Ardeatine, Meloni dichiara: “335 innocenti uccisi perché italiani”

Oggi ricorre il 79esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, una delle più grandi tragedie del nostro Paese, e a rendere omaggio alle 335 vittime di quel massacro, ci hanno pensato i vari esponenti del governo.
Infatti, erano presenti alla cerimonia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.
A tal proposito, ecco le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni:
“Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste, come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile, ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”.
Tuttavia, le dichiarazioni del premier hanno scatenato le polemiche, come scrive in una nota l’ANPI:
“La presidente del Consiglio ha affermato che i 335 martiri delle Fosse Ardeatine sono stati uccisi ‘solo perché italiani’. È opportuno precisare che, certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati ‘barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste’, è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell’interno della Repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti”.
Cronaca
Paura al distributore, esplode bombola di metano: la situazione

Drammatico incidente avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri presso un distributore di carburante a Borgo Panigale, in provincia di Bologna, nel quale un uomo è rimasto gravemente ferito.
In particolare, una bombola di metano sarebbe esplosa mentre il 46enne stava facendo rifornimento, provocando ingenti danni alle autovetture presenti e alle strutture del distributore.
Pertanto, sono intervenute sul posto alcune squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno provveduto al soccorso dei quattro feriti, mettendo sicurezza l’intera area. Invece, il 46enne è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Maggiore. Indagano i carabinieri.
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