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Economia e Finanza

Inflazione. Le soluzioni adottate dal Governo: dall’aumento pensionistico all’ipotesi Cottarelli

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NAPOLI – Dal 2022 in poi le pensioni degli italiani potrebbero diventare più ricche, e subire un aumento che arriverà fino a 300 euro all’anno. A riportare la notizia è Il Messaggero.

Per coloro che percepiscono intorno ai 1500 sarà possibile, secondo quanto si legge, un extra di all’incirca 300 euro all’anno. Questo metodo potrebbe essere adottato dal Governo per compensare il recente aumento dei prezzi.

Gli ultimi incrementi delle pensioni risalgono infatti a due anni fa, quando è stato introdotto il nuovo meccanismo di perequazione automatica. Tuttavia, da gennaio 2022 in poi, l’incremento dei prezzi potrà provocare anche una crescita della spesa previdenziale.

Il Governo, quindi, potrebbe decretare l’aumento delle pensioni di cui sopra oppure utilizzare nuovamente il sistema a scaglioni, il quale prevede che il cosiddetto tasso di rivalutazione venga decurtato solo dalle quote pensionistiche che superano determinate soglie.

Non poche sono le proposte dei politici e tecnici per mitizzare i problema dell’aumento dei prezzi. Non ultima quella di Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, alla quale sono seguite non poche polemiche. Secondo quest’ultimo sarebbe cosa giusta consentire a chi ha figli di andare in pensione prima. Un meccanismo premiante che tuttavia risulterebbe discriminatorio per un gran numero di cittadini italiani.

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Napoli. Lavoratori dipendenti avranno gli arretrati in busta entro fine anno

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C’è una buona notizia per i lavoratori dipendenti del pubblico impiego: sono in arrivo, infatti, gli arretrati destinati agli statali. I dipendenti pubblici riceveranno una somma arretrata legata ai contratti del 2019-2021. Nel dettaglio, ad essere interessati sono quattro settori del pubblico impiego: le funzioni centrali di cui fanno parte ministeri e le agenzie fiscali come le entrate, gli enti locali, la sanità e la scuola. Novità importanti anche per i dipendenti comunali: per questa categoria entro la fine del 2022 arriveranno gli arretrati previsti. Le procedure dovrebbero essere completate per il mese di dicembre, il che vorrebbe dire sbloccare entro quel mese anche l’erogazione degli arretrati. 

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Economia e Finanza

Banche: Campania prima per fonti creditizie nel 2021, Napoli prima provincia

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La Campania è la regione con più frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità per acquistare un bene o ottenere un prestito e Napoli è prima fra le province a livello nazionale. Secondo i dati dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, nella Campania nel 2021, si sono avuti 4.787 casi di frode, 13 casi al giorno. Nella classifica la regione è seguita dalla Sicilia (3.380 casi) e dalla Lombardia 3.200 casi, dove Milano è al terzo posto assoluto tra le province italiane (1.178 casi, più di 3 al giorno) A livello provinciale in Campania il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Napoli, con 2860 casi (che la collocano al primo posto nel ranking nazionale), seguita da Caserta, con 785 (settima posizione), da Salerno con 668, Avellino con 267 e Benevento, con 207. Nel 2021 il numero di casi rilevati si è concentrato su importi inferiori ai 1.500 Euro (+52% rispetto al 2020), a dimostrazione di come le organizzazioni criminali ormai non disdegnino nemmeno le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto. Al contempo si registra un notevole aumento dei casi di frode con importi compresi tra i 5.000 e i 10.000 Euro, che passano dal 9,6% al 14,0% del totale (+45,7%), e quelli con valore superiore ai 10.000 Euro, che arrivano al 12,7% (+13,9% rispetto alla precedente rilevazione).

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Attualità

Non trova personale: l’annuncio della sartoria napoletana: “Pago 1.400 euro al mese ma non trovo nessuno”

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Mentre cresce l’attenzione sul problema del lavoro nero e sottopagato, prosegue anche la difficoltà di alcuni imprenditori onesti che non riescono a trovare personale: è un esempio il caso di Elia Caliendo, capo di una sartoria napoletana.

“Sono alla ricerca di artigiani e sarti/e che vogliano lavorare con me in sartoria. E’ richiesta una buona esperienza nel settore. Regolarità contributiva e contrattuale garantita. Massima serietà e giusta retribuzione il mio biglietto da visita” – questo l’annuncio diffuso sui Facebook e Linkedin.

Ha fornito ulteriori informazioni sulla paga corrisposta ai suoi dipendenti: “Noi paghiamo circa 1.400 euro al mese. Cerchiamo persone che conoscano il mestiere e siamo pronti a riconoscere il loro lavoro e fare la nostra parte. L’ho chiarito molto bene sull’annuncio proprio per evitare possibili equivoci e fraintendimenti”.

Alla retribuzione si accompagna un equilibrato orario lavorativo ma, nonostante ciò, come raccontato dal titolare, nessuno avrebbe manifestato la volontà di ottenere quel lavoro: “Non ho ottenuto neanche una risposta. L’annuncio è molto chiaro e noi siamo un po’ stupiti rispetto a questo feedback negativissimo. Il silenzio assoluto.

“Abbiamo una grande difficoltà a cercare manodopera e, con estrema sincerità, dico che dobbiamo mandare gli ordini indietro. Se un cliente mi chiede tre vestiti, posso garantirgliene due, consegnandoglieli in tempi diversi. Un problema che di anno in anno diventa sempre più serio” – ha concluso.

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