

Sport
La nazionale italiana di basket con sindrome di Down vince gli Europei
ROMA – L’onda lunga della grande estate azzurra non si ferma, anzi. Stavolta a trionfare è la nazionale di pallacanestro con atleti affetti da sindrome di Down, che, davanti al pubblico amico di Ferrara, si sono aggiudicati i campionati europei battendo in finale la Turchia. 21 – 12 il risultato finale, che ha premiato i ragazzi allenati da Giuliano Bufacchi, Mauro Dessì e Francesca D’Erasmo. Gli azzurri avevano portato in alto il tricolore in altre tre occasioni, con le vittorie all’Europeo 2017 e ai Mondiali del 2018 e del 2019.
Il 10 ottobre è la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down e la ricorrenza non avrebbe potuto essere onorata meglio dai nostri otto cestisti: Chiara Vingione e Fabio Tomao, Alessandro Greco, Alex Cesca e Andrea Rebichini, Alessandro Ciceri, Antonello Spiga e Davide Paulis.
«Nel 2021 le Nazionali dell’Italia vincono in qualsiasi sport, non volevamo essere da meno», ha dichiarato orgoglioso mister Bufacchi. La rassegna cestistica fa più in generale parte della prima edizione dei SUDS Open Euro TriGames, kermesse multidisciplinare riservata agli atleti con sindrome di Down: in totale gli azzurri hanno raccolto 105 medaglie, di cui ben 53 d’oro.
Calcio
Calcio, il Napoli non va oltre lo 0-0 in casa del Bologna: polemica tra Garcia e Osihmen

Ennesima battuta d’arresto per il Napoli, che non va oltre lo 0-0 sul campo del Bologna, in un match valido per la quinta giornata di Serie A. Azzurri convincenti nel primo tempo, con un ispirato Kvaratskheila a creare pericoli alla difesa rossoblù, che perde il suo diretto marcatore Posch per infortunio. Il palo colpito da Osihmen al 12esimo risulta l’occasione più ghiotta dei primi 45 minuti.
Nel secondo tempo, gli uomini di Garcia calano alla distanza, dopo aver sfiorato la rete con il georgiano e con il numero 9, fermati dal portiere Skorupski. Grande partita difensiva dei padroni di casa, mai realmente pericolosi se si eccettua l’occasione capitata a Zirkzee e neutralizzata in calcio d’angolo da Meret.
Tuttavia, il momento clou del match è intorno al 70esimo, quando l’arbitro fischia calcio di rigore a favore dei partenopei per un fallo di mano in area, ma dal dischetto Osihmen spara a lato nonostante avesse spiazzato il portiere.
In seguito, lo stesso bomber nigeriano, si è reso protagonista di un acceso scambio di opinioni con il tecnico Garcia, reo di averlo sostituito anziché tentare il modulo a due punte. Seguiranno le polemiche e l’intervento a placare gli animi del capitano Di Lorenzo, che davanti alle telecamere parla di “comportamento inappropriato” che non serve alla squadra in questo particolare momento.
Afragola
Ad AFRAGOLA è vietato fare cittadinanza attiva e partecipare alla vita pubblica della città

AFRAGOLA – Oltre le passerelle che la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e vicesindaca della città Pina Castiello, di quello che dovrebbe essere chiamata Politica, a queste latitudini non resta nulla.
Qui siamo rimasti ancora ai tempi di “Don Camillo e Peppone”, dove l’eletto di turno si sente padrone della città e “se ne frega” se in città ci possa essere un’associazione di persone che brilla di luce propria e vorrebbe applicare il suo know how per migliorare la vita pubblica della collettività.
Qui, quello che conta sono gli interessi personali e la visibilità propria di ogni singolo personaggio politico. Il resto? È tutto vietato se non a farlo non è un “padrone” della città!
Questo è il modus operandi dell’Amministrazione rappresentata dal Sindaco Pannone, dove chiunque degli eletti può alzare il telefono e chiamare gli uffici preposti e far interrompere dei lavori di cittadinanza attiva offerti da un mecenate afragolese.
È quello che ha dovuto subire il Presidente dell’AC Afragolese Raffaele Mosca che dopo essersi quasi vergognato dello stato in cui versava lo Stadio Comunale “L. Moccia” e di come è stato costretto ad ospitare gli ospiti della Puteolana domenica scorsa, in vista della partita di Domenica prossima contro il Pomigliano, bando alle ciance, ha deciso di impegnare di tasca propria la modica cifra di € 10mila per falciare e pulire dall’erba alta e incolta tutta la parte retrostante della tribuna casalinga che caratterizzava un cattivo biglietto da visita per la squadra e tutta la comunità rossoblu.
A qualche amministratore afragolese, invece, non va giù che la squadra cittadina abbia inanellato due vittorie alle prime due partite di campionato. Qualcuno in città non si sente orgoglioso dei colori rossoblu del calcio dilettantistico e preso dall’ira dettata dall’invidia, ha pensato bene di dimenticarsi della possibilità che ha un Presidente della squadra cittadina non affidatario del bene comunale, di poter fare, a spese proprie, il bene della collettività per il tornaconto di immagine della società che egli rappresenta, così l’invidioso di turno pensa bene di rifarsi alla mera burocrazia, richiamando l’assenza di autorizzazione/concessione.
Morale della favola? L’Amministrazione non ha a cuore lo stato di salute dello Stadio L. Moccia, non ha i soldi per bonificarlo e non le interessa della figuraccia che è costretta a fare al cospetto dei cittadini e dei tifosi avversari, al Presidente dell’Afragolese non è concesso riqualificare, nei limiti delle possibilità, il bene comunale e i tifosi afragolesi la domenica delle partite casalinghe saranno per sempre destinati a fare gincana tra erba alta, rifiuti ed escrementi.
Ecco quanto denunciato dal Presidente Raffaele Mosca attraverso il suo profilo social: “Rammaricato e deluso.
Ho perso una mattinata solo per capire le motivazioni del blocco della società incaricata personalmente da me per la pulizia e il ripristino delle aree retrostanti alla tribuna attualmente utilizzata.
Dopo una Domenica con la presenza di numerosi tifosi ho notato tantissime famiglie ed e per questo che lunedì scorso mi ero prodigato ad incaricare una ditta specializzata per il ripristino e pulizie di alcune aree a spese della società.
Purtroppo grazie ad alcune osservazioni fatte dall’amministrazione ma senza conoscere da chi, i lavori che avrebbero avuto una durata di 3 giorni, non saranno svolti.
Probabilmente osservazioni dettate semplicemente da un’ invidia che non è per niente affatto costruttiva ma solo distruttiva.
Da afragolese sono davvero mortificato in questi atteggiamenti che probabilmente sono solo frutto di una MAL POLITICA. Ho scelto di avviare questo percorso per un benessere comune e non per fare politica!!!
A questo punto aspetteremo l’intervento dell’amministrazione per la risoluzione di quanto richiamato in premessa.
Viva la mia città sempre ! Forza A.C. Afragolese“
Calcio
Bufera in casa Juventus: Paul Pogba trovato positivo al testosterone

Una vera e propria bufera quella che si è abbattuta sulla Juventus nella giornata di ieri. Infatti, la notizia della positività del centrocampista Paul Pogba al testosterone, ha gettato ombre sulla società e rassegnazione su chi credeva ancora alla rinascita del francese.
In particolare, il ‘polpo’ sarebbe stato trovato positivo al test antidoping relativo al match della prima giornata di campionato contro l’Udinese, nel quale Pogba è rimasto in panchina.
Tuttavia, intorno alle ore 19 di ieri, è arrivato il comunicato del Tribunale Nazionale Antidoping:
“In accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, è stato sospeso in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2; sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena”.
Pertanto, è intervenuta sulla questione anche Rafaela Pimenta, agente del calciatore transalpino, la quale ha così dichiarato:
“Attendiamo le contro-analisi, e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole”.
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