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POLITICA

Può il contratto di impegno francese essere un’alternativa al reddito di cittadinanza?

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ROMA – Un assegno mensile fino a 500 euro per i giovani “neet”. Il governo francese ha presentato il nuovo “contratto di impegno” che lo Stato verserà ai ragazzi che non lavorano e non studiano. Il pagamento del sussidio è riservato ai 16-25 anni e sarà condizionato all’impegno a una formazione (tra 15 e 20 ore settimanali).

L’annuncio è stato dato da Emmanuel Macron con un messaggio su Facebook: “È una misura semplice: impegno, assiduità, motivazione e uno Stato che ti accompagna”. L’obiettivo, ha spiegato il presidente francese, è aiutare i ragazzi che sono lontani dal mercato del lavoro a “scoprire un mestiere, formarsi, trovare un apprendistato o un lavoro”.

Se i giovani francesi “neet” (Not in Education, Employment or Training) sono circa un milione, l’iniziativa del governo è diretta a quelli che sono da più tempo lontani da formazione e lavoro: circa 400 mila persone.

Per accedere i giovani devono avere un reddito mensile inferiore a 497,50 euro. Il sostegno pubblico durerà fino a un anno, ma può essere esteso per altri sei mesi in alcuni casi specifici. Il “contratto di impegno” sarà invece interrotto in caso di “non rispetto degli impegni” o di “rifiuto ingiustificato” di un’offerta di lavoro o di formazione.

In Italia, invece, il reddito di cittadinanza ha creato più sconsensi che altro, in particolar modo a seguito delle ultime vicende di cronaca e degli ormai coniati “furbetti del reddito”. Non sono in pochi, dunque, a propendere per una valida alternativa che possa ridimensionare o sostituire completamente tale strumento. Potrebbe il “contratto di impegno” essere una valida alternativa?

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POLITICA

Cardito si tinge di rosa per la prima tappa del Giro Mediterraneo. Il sindaco Cirillo: “Occasione unica per la nostra città”

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Cardito si tinge di rosa. Venerdì 19 aprile la città è pronta ad
accogliere la prima tappa del “Giro Mediterraneo Rosa” una delle
più importanti competizioni femminili in bicicletta. Cinque tappe;
più di 638 chilometri; due regioni attraversate (Campania e Puglia),
toccando il mar Tirreno e l’Adriatico; 131 partecipanti per un totale
di 22 squadre; 14 nazioni rappresentate e provenienti da ogni
continente.
La partenza nella cittadina carditese è prevista alle ore 13.30, in
piazza Garibaldi, dove sarà allestita l’area di accoglienza per le
atlete e saranno montati dei giochi gonfiabili per i bambini. Il Giro
Rosa del Mediterraneo è destinato a diventare un vero e proprio
viaggio attraverso la storia, la cultura e le bellezze turistiche dei
territori dell’area metropolitana di Napoli. Con il sottotitolo
“Storia, percorsi, tradizioni, ambiente e natura”, l’edizione
2024 del Giro si propone di mettere in primo piano l’attenzione sul
territorio e sui luoghi che ospiteranno le tappe dell’evento.
Il primo cittadino di Cardito l’ing. Giuseppe Cirillo ha espresso
soddisfazione per l’arrivo della competizione ciclistica femminile a
Cardito: “Per la nostra città accogliere l’arrivo della tappa
inaugurale del prossimo Giro Mediterraneo Rosa sarà motivo di grande
orgoglio. È un’occasione unica per i carditesi per conoscere da
vicino le campionesse del ciclismo. Sarà una grande giornata di sport
e di festa per tutta la comunità”.

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POLITICA

Napoli, uomo accoltellato durante una festa: i particolari

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Shock a Napoli, dove nella serata di ieri un uomo è stato accoltellato durante una festa in via Ponti Rossi. Si tratta di un 31enne originario dello Sri Lanka, colpito diverse volte in numerose parti del corpo.

Pertanto è stato subito portato all’ospedale Cardarelli, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ed è in pericolo di vita. Intanto i carabinieri della Compagnia Vomero indagano per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e individuare i responsabili.

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Attualità

Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette

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Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).

I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.

C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.

Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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