Giustizia
Caso Whirpool: respinto il ricorso dei sindacati
NAPOLI – Il giudice del lavoro di Napoli, Maria Rosaria Lombardi, ha sostenuto la tesi della multinazionale statunitense Whirlpool, rigettando il ricorso presentato dalle parti sociali.
Secondo quest’ultimo, la Whirpool sarebbe stata rea di una «condotta antisindacale». L’intento perseguito dai sindacati era quello di bloccare le missive di licenziamento partite già nella giornata di ieri nei confronti dei circa 320 operai dello stabilimento di via Argine nel quartiere Ponticelli.
«Abbiamo perso il ricorso»: questo ciò che è trapelato già a partire da stamattina da fonti vicine ai lavoratori. La risposta del magistrato sarebbe arrivata, da quanto si apprende, intorno alle 8.30 di stamani via Pec direttamente ai segretari territoriali dei sindacati che lo scorso 22 ottobre erano stati ascoltati in aula al Palazzo di Giustizia di Napoli
Cronaca
La tragedia di Bucha può qualificarsi come crimine di guerra?
UCRAINA – La strage di Bucha si sta prefigurando come una delle pagine più tragiche dell’invasione russa in Ucraina. La brutalità usata dai militari di Putin nei confronti dei civili torturati e giustiziati poi gettati in fosse comuni, ha aperto una questione di rilievo giuridico-internazionale: può tale massacro qualificarsi come un crimine di guerra?
Prima di rispondere al quesito è necessario comprendere cosa si intenda per “war crimes”. Si configura crimine di guerra una violazione delle norme del diritto bellico, in altre parole l’inosservanza dell’impianto che disciplina la condotta da tenere nel corso di una guerra.
Lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale concluso nella capitale il 17 luglio 1998 (approvato dall’Assemblea federale il 22 giugno 2012), istituente il Tribunale internazionale dell’Aja, ha catalogato i crimini di competenza della Corte. Secondo quanto stabilito dall’art. 5 “la Corte ha competenze, in forza del presente Statuto, per i crimini
seguenti:
a) crimine di genocidio;
b) crimini contro l’umanità;
c) crimini di guerra;
d) crimine di aggressione.“
In base alle Convenzioni di Ginevra, il perseguimento dei crimini di guerra è compito dello stesso Stato di cittadinanza dell’autore dell’inosservanza (in questo caso, la Russia) o dello Stato ove i crimini sono stati commessi (nel caso di specie, l’Ucraina). Se un Paese rifiuta di perseguire i crimini eseguiti dai propri cittadini subentra la c.d. «competenza sussidiaria» della Corte penale internazionale dell’Aja.
La questione che desta maggiore problematica nello scontro tra Russia ed Ucraina è che nessuno dei due Stati ha ratificato lo Statuto tale per cui nessuno dei paesi è sottoposto alle norme previste dal trattato internazionale. Se le indagini della Corte dimostrassero la sussistenza di crimini di guerra, il tribunale potrebbe emanare un ordine di cattura per Putin che però, finché soggiornerà in Russia, non potrà essere catturato.
Cronaca
Napoli, camorra ed appalti negli ospedali, Procura di Napoli rinvia a giudizio 48 persone indagate
NAPOLI – La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 48 persone indagate sugli appalti di diversi importanti ospedali napoletani per sospetto della presenza di camorra all’interno dell’assegnazione dell’organizzazione
Nell’ambito dell’inchiesta dei sostituti procuratori Celeste Carrano, Henry John Woodcock e Ftrancesco Raffaele, ra gli indagati figurano esponenti di spicco della criminalità organizzata del quartiere Vomero, come il boss Luigi Cimmino, e anche diversi funzionari dei più importanti ospedali di Napoli (come il Cardarelli, l’azienda “dei Colli” e il Nuovo Policlinico, tutti inseriti nell’elenco delle parti offese).
Giustizia
Italia, l’entrata delle donne nelle cariche della Magistratura e la prima donna magistrato
ITALIA – Poco meno di sessant’anni fa, nel 1963, con la legge 9 febbraio fu riconosciuta alla figura della donna l’entrata a pari merito degli uomini nelle cariche della Magistratura. Il testo normativo promulgato dal Governo Fanfani, cita testualmente:
“La donna può accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera, salvi i requisiti stabiliti dalla legge. L’arruolamento della donna nelle forze armate e nei corpi speciali è regolato da leggi particolari.”
Un importante risultato che definì l’inizio di un epoca di emancipazione della figura femminile rispetto a quella maschile attraverso il raggiungimento di un’ndipendenza economica di fondamentale importanza ai fini della autonomia.
Il primo concorso di Magistratura aperto anche alle donne venne bandito il 3 maggio 1963: Letizia De Martino vinse il concorso, insieme ad altre otto donne.
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