Resta sintonizzato

Salute

Covid, Campania: arrivata la quarta ondata

Pubblicato

il

CAMPANIA – Questo il bollettino di oggi trasmesso dall’Unità di crisi della Regione Campania secondo i dati aggiornati alle 23.59 di ieri).

Positivi del giorno: 814

Test: 27.325

Deceduti: 3 nelle ultime 48 ore; 1 deceduto in precedenza ma registrato ieri.

Report posti letto su base regionale

Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656

Posti letto di terapia intensiva occupati: 20

Posti letto di degenza disponibili: 3.160

Posti letto di degenza occupati: 283

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salute

Ospedale Monaldi, rimosso tumore alla laringe col laser CO2: paziente potrà parlare senza corde vocali

Pubblicato

il

-NAPOLI- All’ospedale Monaldi di Napoli è stato portato a termine con successo un delicato intervento di rimozione di un raro tumore, un carcinoma della laringe in stadio avanzato, consentendo al paziente di riprendere a parlare senza corde vocali. Un altro successo che conferma l’eccellenza della sanità partenopea e campana

 L’operazione è stata eseguita presso l’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria diretta dal dottor Giuseppe Tortoriello, specializzato nell’utilizzo di tecniche innovative e mininvasive per la rimozione dei tumori del tratto testa-collo.

Al paziente, un 70enne affetto da un carcinoma sarcomatoide della laringe in stadio avanzato, il tumore è stato rimosso con una fibra laser a CO2 utilizzando la visione in 3D e con un monitor ad altissima risoluzione (tecnologia 4K).

Si tratta di una tecnica che  consente di rimuovere completamente il carcinoma e che al momento viene utilizzata, oltre che al Monaldi di Napoli, solo in un altro centro italiano, quello di Torino. L’aspetto straordinario dell’intervento è che il paziente potrà tornare a parlare senza corde vocali, grazie alla salvaguardia, in sede operatoria, delle cartilagini aritenoidi, che sono anatomicamente fondamentali per preservare l’uso della voce.

Inoltre, grazie all’esame istologico intraoperatorio, che ha dato esito negativo, sarà possibile procedere alla ricostruzione meticolosa della rimanente porzione della laringe e alla successiva chiusura della tracheostomia.

L’impiego del laser e di un approccio minimamente invasivo nel trattamento di patologie come il tumore della laringe assicurano ai pazienti una riduzione delle complicanze e dei tempi di ricovero, nonché una ripresa quasi immediata. “Nuove tecnologie e approcci innovativi – dice Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – sono i pilastri su cui vogliamo investire all’Azienda Ospedaliera dei Colli per migliorare sempre più l’offerta di salute e l’assistenza di tutti i nostri pazienti”.

Continua a leggere

Salute

Miracolo al Bambino Gesù di Roma: asportato tumore di 2 kg dal fegato di una bimba di 10 mesi

Pubblicato

il

Quella che vi stiamo per raccontare è una storia di vita, una vera e propria sfida vinta da una bimba di appena 10 mesi. Infatti, alla piccola è stato asportato un grande e raro tumore del fegato dalla massa di quasi 2 kg.

Pertanto, l’intervento è stato eseguito dall’equipe di Marco Spada, responsabile di chirurgia epato-bilio pancreatica e dei trapianti di fegato e rene dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Oggi la bimba, che ha compiuto un anno da poco, sta bene e si alimenta senza problemi.

In particolare, si tratta di un tumore benigno che deriva dalla crescita anomala delle cellule del fegato di origine mesenchimale, e che può svilupparsi generalmente nei primi due anni di vita.

Per fortuna, utilizzando un sofisticato software di elaborazione delle immagini TAC, è stato costruito un modello tridimensionale del fegato per valutarne le dimensioni e i rapporti del tumore con la parte sana dell’organo e i suoi vasi sanguigni, evidenziando che l’asportazione del tumore avrebbe lasciato una quantità insufficiente di fegato sano, la quale non avrebbe garantito il buon funzionamento dell’organo dopo l’operazione.

A quel punto, i medici hanno deciso di adottare una strategia atta ad ottenere in poche settimane l’aumento di volume del fegato sano. Tale metodica viene denominata embolizzazione portale, consistente nel bloccare l’afflusso di sangue verso la parte di fegato occupata dal tumore, al fine di deviare tutto il flusso sanguigno della vena aorta verso la parte sana del fegato.

Continua a leggere

Salute

Torino, cieco da 30 anni torna a vedere grazie all’autotrapianto: i dettagli

Pubblicato

il

La storia che vi stiamo per raccontare ha dell’incredibile, visto che un uomo di 83 anni cieco per due diverse patologie è tornato a vedere, grazie ad un intervento rivoluzionario eseguito all’ospedale Molinette di Torino.

In particolare, l’anziano è stato sottoposto ad un autotrapianto dell’intera superficie oculare da uno dei suoi occhi. Si tratta della prima volta al mondo che si esegue questa tecnica. Ecco le prime parole del paziente dopo l’operazione:

“Quando mi sono risvegliato e ho iniziato a vedere i contorni delle mie dita e della mano, è stato come nascere di nuovo”.

Pertanto, l’uomo aveva perso la vista dall’occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile da 30 anni. In seguito, è stato colpito da una rara malattia che lo aveva privato della vista dall’occhio destro.

Ecco quanto dichiarato dalla dottoressa Enrica Sarnicola:

“Normalmente la cornea presenta un tasso di rigetto molto più basso rispetto ad altri organi vascolarizzati, ma in presenza di un’alterazione diffusa di tutta la superficie oculare, come nel caso del paziente, questo rischio diventa altissimo. In particolare, un danneggiamento delle cellule staminali del limbus, la zona tra la cornea e la congiuntiva, determina il fallimento irreversibile del trapianto”. 

Poi, continua nella spiegazione il direttore della Clinica oculistica universitaria dell’ospedale Molinette di Torino, Michele Reibaldi:

“In questo intervento, per la prima volta al mondo, è stato realizzato un autotrapianto dell’intera superficie oculare prelevata dall’occhio sinistro, comprendente non solo la cornea, ma anche una parte di sclera e tutta la congiuntiva, comprese le cellule staminali del limbus. In estrema sintesi, il paziente per problemi retinici aveva irrimediabilmente perso la funzionalità dell’occhio sinistro, mentre l’occhio destro aveva mantenuto una potenzialità di recupero che però si era rivelata vana con trapianti tradizionali. Abbiamo deciso di coinvolgere il professor Sarnicola perché notissimo nel mondo, per aver proposto e realizzato tecniche alternative ai trapianti perforanti tradizionali”.

“L’intervento è stato eseguito prelevando dall’occhio sinistro, irrecuperabile dal punto di vista funzionale, ma con la cornea e la superficie oculare in buona salute, tutta la congiuntiva, tutta la cornea e due millimetri di sclera, in un unico pezzo. In pratica un terzo dell’occhio sinistro è stato auto trapiantato nell’occhio destro, che quindi è stato ricostruito ed è tornato a vedere”.

Infine, conclude Sarnicola: “La vera novità consiste nell’aver allargato il trapianto corneale all’intera superficie oculare, ai tessuti congiuntivo-sclerali, che giocano un ruolo fondamentale nel permettere il successo del trapianto in condizioni particolari, come nel caso del nostro paziente. Allo stesso tempo, l’occhio sinistro è stato ricostruito con tessuti da donatore solo a scopo estetico”.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy