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Senatrice M5S Cinzia Leone denuncia il presunto furto del suo cappotto: “Impensabile in un ambiente frequentato da Senatori, Deputati, Commessi, giornalisti”

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ROMA – “Buongiorno care e cari, scusate lo sfogo ma sono profondamente INDIGNATA su quanto mi è accaduto in transatlantico di Montecitorio, venerdì scorso al termine della votazione del PdR. Premesso che in aula non è consentito entrare con il cappotto lo lasciai, giusto il tempo della votazione, su di uno dei divani nel transatlantico.

Ebbene il cappotto non l’ho trovato laddove lo lasciai, dopo il voto, al che iniziai a controllare nei vari divani ,ma niente. Ho sperato che qualcuno lo avesse preso involontariamente e che a breve giro lo avrebbe fatto rinvenire al guardaroba. Sono trascorsi giorni ma mi è stato confermato stamane che nessuno ha fatto pervenire il mio cappotto.

Provo profonda tristezza poiché pur comprendendo che era un cappotto di buona manifattura e un apprezzato brand LSpagnoli, quel qualcuno lo abbia RUBATO davvero impensabile in un ambiente frequentato da Senatori, Deputati, Commessi, giornalisti .Comunque quest’oggi ritorno a Montecitorio con altro cappotto che rigorosamente consegnero’ al guardaroba e presenzierò all’insediamento del PdR Sergio Mattarella.”

Questo il messaggio di Cinzia Leone, senatrice del Movimento 5 Stelle, nonchè vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femmminicidio, che ha denunciato, tramite le sue pagine sociale, un presunto furto subito in aula a Montecitorio. Secondo la senatrice il furto sarebbe avvenuto nell’aula del Transatlantico, durante le votazioni per l’elezione del Capo dello Stato. Un fatto “impensabile”, si sfoga l’esponente dei 5 Stelle, “in un ambiente frequentato da Senatori, Deputati, Commessi, giornalisti.

Leone, non senza qualche orrore di grammatica italiana, ha dato sfogo alla sua rabbia ed indignazione nella speranza di poter recuperare il suo beneamato cappotto.

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Sant’Antimo, controlli serrati dei carabinieri: scattano denunce e sanzioni

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I carabinieri della Tenenza e della Compagnia di Giugliano supportati dai militari dell’ispettorato del lavoro di Napoli, che stamane ha messo al setaccio il comune di Sant’Antimo. Nel mirino dei controlli vi è il lavoro sommerso e il furto di energia elettrica.

Nel corso delle operazioni, i carabinieri hanno denunciato l’amministratore unico di una società che gestisce un bar a via Marconi, poiché sono state riscontrate violazioni della mancata visita medica dei lavoratori e la loro omessa formazione.

Stessa sorte è toccata al titolare di un altro bar a Piazza della Repubblica, denunciato per mancata visita medica periodica dei propri dipendenti e la loro omessa formazione. Pertanto, i due imprenditori si sono visti comminare sanzioni che ammontano complessivamente a più di 26mila euro.

Infine i controlli hanno coinvolto il personale tecnico dell’Enel e per questo motivo tre persone, tutte residenti in tre distinti appartamenti di via Mazzini, sono state denunciate. Infatti essi avevano realizzato degli allacci abusivi direttamente alla rete pubblica.

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Divieto di sbarco per le isole del Golfo di Napoli: ecco quando

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Stop all’afflusso e alla circolazione di autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori per l’isola di Ischia a decorrere dal 29 marzo 2024. Questa è la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha disposto il divieto che si aggiunge a quelli già in vigore a Capri e Procida.

Pertanto i decreti prevedono la possibilità, in caso di appurata e reale necessità ed urgenza, che il Prefetto di Napoli conceda ulteriori autorizzazioni di sbarco di durata non superiore alle 48 ore di permanenza sull’isola.

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Caso Acerbi-Juan Jesus, la Giustizia Sportiva assolve il difensore dell’Inter: l’indignazione del Napoli

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Ha scatenato non poche polemiche la decisione del Giudice Sportivo di non sanzionare il difensore dell’Inter e della nazionale italiana Francesco Acerbi, accusato di aver rivolto offese razziste all’indirizzo di Juan Jesus, difensore del Napoli, nel match tra i nerazzurri e i partenopei.

Pertanto, la decisione della Giustizia Sportiva ha determinato l’insufficienza di prove a carico di Acerbi, che così potrà essere a disposizione della sua squadra per la prossima di campionato. In particolare, ecco quanto recita la motivazione del Giudice Sportivo:

“Non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di certezza circa il contenuto certamente discriminatorio dell’offesa recata”.

Tale decisione ha diviso l’opinione pubblica, tra chi era certo dell’innocenza dell’interista e chi invece si è indignato, come la società calcio Napoli, che ha commentato con una nota l’esito dell’inchiesta:

“Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la giustizia sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché poi, lo dice sempre la sentenza, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa, nessuna decisione è stata assunta dalla giustizia sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.

Una dura presa di posizione da parte della società partenopea, che come trapela non parteciperà all’iniziativa contro il razzismo di questo weekend, promossa dalla Lega Calcio.

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