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Secondigliano

Alto impatto a Secondigliano: identificate 60 persone e controllati 30 veicoli

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Ieri mattina gli agenti del Commissariato Secondigliano, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, dei medici dell’Asl Na1 Centro e di personale dell’ENEL, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere Secondigliano.
Nel corso dell’attività sono state identificate 60 persone, di cui 16 con precedenti di polizia, controllati 30 veicoli e un locale commerciale in via Francesco Bolvito in cui gli operatori hanno riscontrato che il contatore era stato manomesso e allacciato abusivamente alla rete pubblica; pertanto, hanno denunciato la preposta dell’esercizio, una 62enne napoletana, per furto di energia elettrica; la donna è stata altresì sanzionata poiché sprovvista dell’attestato HACCP (relativo alle condizioni di sicurezza e igiene alimentare) per circa 3.000 euro.
Infine, sono stati sequestrati circa 4 kg di prodotti di pasticceria a rischio contaminazione.

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Sasso lanciato in pieno giorno contro un bus, l’episodio alle 11.30 di oggi su corso Secondigliano.

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Un bus dell’azienda Air Campania, partito dalla pronvincia di Caserta e diretto allo stazionamento di Piazza San Francesco a Napoli, è stato colpito da un sasso mentre attraversava corso Secondigliano. L’episodio è avvenuto intorno alle 11.30 di stamattina. Il sasso ha frantumato un finestrino, costringendo il mezzo a fermare la sua corsa. Nessuna persona è rimasta ferita. A riportare l’accaduto è il sindacato Usb. L’autista ha denunciato la vicenda alla polizia municipale.

“Anche L’episodio di stamattina conferma quanto andiamo dicendo da tempo sulla mancanza di controllo del territorio”, sono le parole di Marco Sansone dell’esecutivo confederale regionale Usb Campania. “La cosa più sconcertante – aggiunge – è che il lancio di sassi stavolta è avvenuto in pieno giorno e su una strada molto trafficata e piena di persone, cosa che poteva comportare anche ferimenti gravi di qualche malcapitato. Per fortuna, oltre all’ennesimo autobus che sarà messo fuori servizio per diverso tempo, non ci sono state conseguenze serie per autista e passeggeri, ma ci colpisce che anche in questo caso nessuno abbia visto niente e che l’autista sia stato lasciato solo, senza il supporto delle forze dell’ordine, che solo per caso si sono trovate a passare sul corso Secondigliano subito dopo l’accaduto, e dell’azienda Air Campania, che non ha provveduto, nonostante la pronta comunicazione dell’autista, ad inviare ispettori di esercizio sul posto”.

“Continuiamo a chiedere alle Prefetture, alla Regione Campania, ai Comuni ed alle aziende del tpl campano l’apertura di un tavolo di crisi permanente, perché – conclude il rappresentante sindacale – in meno di due mesi dall’inizio dell’anno non si contano più le aggressioni al personale in servizio in prima linea e gli atti vandalici a danno di treni, autobus, stazioni e pensiline”.

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Banda di rom esperti in furti in abitazioni, ai domiciliari un 33enne del campo di Secondigliano

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Era detenuto nel carcere di Prato da fine ottobre, ma per Mitrovic Maikon classe 90 del campo rom di Secondigliano si sono aperte le porte del penitenziario, perché il Giudice del Tribunale di Firenze Dott. Pizzuti gli ha concesso gli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta degli avvocati Luigi Poziello e Ciro Baiano del Foro di Napoli Nord. 

L’uomo era latitante prima dell’arresto perché venne scarcerato dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli che su richiesta del suo legale gli concesse l’affidamento in prova ai servizi sociali, in modo da fargli scontare l’ultima parte di un cumulo di condanne di oltre 13 anni svolgendo attività di volontariato. 

Venne arrestato come parte di un gruppo di nove uomini, fra i 23 e 54 anni, accusati di far parte di un gruppo criminale specializzato in furti in abitazione in tutta Italia, sono stati sottoposti dai carabinieri a fermo di indiziato di delitto mentre dormivano nelle basi operative usate per i colpi in Toscana, un’abitazione a Sesto Fiorentino (Firenze) e un prefabbricato nella campagna di Prato. I fermati vennero individuati al termine di una lunga indagine. Erano tutti di etnia rom e risiedono nel campo nomadi di Secondigliano. 

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Il cimitero delle auto rubate, la discarica era a Secondigliano. Due persone sono finite in manette

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Un cimitero di auto rubate e smembrate, lasciate ad arrugginirsi tra le erbacce. È quello scoperto dai carabinieri della pattuglia mobile di zona Stella e da quelli della stazione di Secondigliano: la discarica si trovava in viale privato Agrelli, nel quartiere Secondigliano. Due persone sono finite in manette. L’area circondava i locali di un’officina cadente ma – riportano i carabinieri – organizzata, dal quale arrivava il debole segnale Gps (batterie scariche) di un’auto rubata pochi giorni prima. Era sfuggito alla dissezione e anche al disturbatore di frequenze installato in quel laboratorio per evitare i controlli delle forze dell’ordine.

Non è stato solo l’impulso radio a guidare i militari fino a Eduardo De Benedictis e Giovanni Sollo, il 43enne ed il 28enne tratti in arresto. A tradirli anche un attrezzo caduto a terra. Il tonfo metallico ha puntato occhi e orecchie dei carabinieri verso quel capanno ossidato e i due, impegnati a smontare l’auto ricercata, si sono accorti di essere circondati quando era ormai troppo tardi. Sono stati arrestati per riciclaggio e portati in carcere in attesa di giudizio. Sequestrata l’area dove erano stoccate le vetture cannibalizzate.

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