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Economia e Finanza

Pressione fiscale in Italia: il confronto con gli altri Paesi europei

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ITALIA – La pressione fiscale è il rapporto tra i tributi ed il reddito imponibile dei contribuenti. E’ un indicatore economico rappresentato in termini percentuali. Misura la quota del reddito prelevato dallo Stato o dagli enti locali tramite imposte, tasse, tributi allo scopo di finanziare la spesa pubblica.

La pressione fiscale, dunque, è la diretta conseguenza dell’imposizione fiscale operata dallo Stato ai fini della erogazione di alcuni servizi pubblici. Secondo i dati ISTAT, la distribuzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche (in altre parole il c.d. IRPEF) è così conformata: 20,2% in pensioni ed assistenza sociale; 19,7% in sanità; 11,3% in istruzione; 10,6% in interessi sul debito pubblico; 9,4% in servizi della Pubblica Amministrazione; 8,9% in difesa e ordine pubblico; 6,1% in economia e lavoro; 4,8% in trasporti; 2,6% in contributo bilancio UE; 2,4% in protezione dell’ambiente; 2,2% in cultura e sport; 1,3% abitazioni ed assesto del territorio.

Analizzando i dati di Eurostat, possiamo affermare che la pressione fiscale italiana è al di sopra della media europea: si tratta di una percentuale equivalente a ben il 43,5% su un valore medio del 40,2%. Il Bel Paese guadagna il settimo posto in una classifica tutt’altro che lodevole. Peggio di noi fanno solo la Francia, paese in cui la pressione fiscale è al 48,4%, in aumento dall’anno precedente (48,3%), il Belgio (47,2%, in aumento dal 47%); la Danimarca (45,9%, in calo rispetto dal 46,8%); la Svezia (44,4%, in calo dal 44,7%); l’Austria (42,8%, in aumento da 42,4%); la Finlandia (42,4%, in calo da 43,1%).

Per quanto riguarda la tassazione delle pensioni in Europa, secondo l’Ufficio statistico dell’UE (Eurostat), nel 2016 (dati più aggiornati) l’Italia ha speso il 16,1 per cento del suo PIL in spesa pensionistica (oltre 270 miliardi di euro). Dopo il Bel Paese troviamo la Francia (15,1 per cento). Paesi come Spagna (12,1 per cento) e Germania (11,8 per cento), invece spendono meno in rapporto al PIL. Nel 2016 la media Ue (a 28 Paesi) era del 12,6 per cento e quella dell’area euro (a 19 Paesi) del 13,3 per cento.

Non sorprende, dunque, la crescente presenza di pensionati italiani all’estero. Una fuga italiana, ma che negli ultimi anni ha interessato anche altri over 65 provenienti da Francia, Germania e Inghilterra. Un transito che interessa il raggiungimento di mete quali il Portogallo e le isole Canarie. In anni recenti, tuttavia, complice anche la nuova normativa del governo, la Grecia è entrata di diritto nel novero dei paradisi fiscali pensionati con una tassazione pensionistica di appena il 7% per coloro che vogliano trasferirsi per oltre 10 anni nel paese ellennico.

Cronaca

Sequestrati 60 milioni di beni a 67 persone da inizio anno

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Coordinate dalle Procure competenti sul territorio partenopeo, dall’inizio del 2024 il Comando Provinciale di Napoli, all’esito di strutturate indagini di polizia economico-finanziaria, hanno eseguito 16 decreti di sequestro di beni, per un valore complessivo di oltre 60 milioni di euro, nei confronti di 67 persone indagate eterogeneamente per reati fiscali, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, truffa, ricettazione, attività finanziaria abusiva.

Questo il primo bilancio, dall’inizio dell’anno corrente, di contrasto alla criminalità economica reso noto poche ore fa dalla prefettura di Napoli.

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campania

Napoli. Lavoratori dipendenti avranno gli arretrati in busta entro fine anno

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C’è una buona notizia per i lavoratori dipendenti del pubblico impiego: sono in arrivo, infatti, gli arretrati destinati agli statali. I dipendenti pubblici riceveranno una somma arretrata legata ai contratti del 2019-2021. Nel dettaglio, ad essere interessati sono quattro settori del pubblico impiego: le funzioni centrali di cui fanno parte ministeri e le agenzie fiscali come le entrate, gli enti locali, la sanità e la scuola. Novità importanti anche per i dipendenti comunali: per questa categoria entro la fine del 2022 arriveranno gli arretrati previsti. Le procedure dovrebbero essere completate per il mese di dicembre, il che vorrebbe dire sbloccare entro quel mese anche l’erogazione degli arretrati. 

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Economia e Finanza

Banche: Campania prima per fonti creditizie nel 2021, Napoli prima provincia

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La Campania è la regione con più frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità per acquistare un bene o ottenere un prestito e Napoli è prima fra le province a livello nazionale. Secondo i dati dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, nella Campania nel 2021, si sono avuti 4.787 casi di frode, 13 casi al giorno. Nella classifica la regione è seguita dalla Sicilia (3.380 casi) e dalla Lombardia 3.200 casi, dove Milano è al terzo posto assoluto tra le province italiane (1.178 casi, più di 3 al giorno) A livello provinciale in Campania il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Napoli, con 2860 casi (che la collocano al primo posto nel ranking nazionale), seguita da Caserta, con 785 (settima posizione), da Salerno con 668, Avellino con 267 e Benevento, con 207. Nel 2021 il numero di casi rilevati si è concentrato su importi inferiori ai 1.500 Euro (+52% rispetto al 2020), a dimostrazione di come le organizzazioni criminali ormai non disdegnino nemmeno le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto. Al contempo si registra un notevole aumento dei casi di frode con importi compresi tra i 5.000 e i 10.000 Euro, che passano dal 9,6% al 14,0% del totale (+45,7%), e quelli con valore superiore ai 10.000 Euro, che arrivano al 12,7% (+13,9% rispetto alla precedente rilevazione).

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