

Coronavirus
Covid, l’allarme dei Medici di medicina di famiglia di Napoli: “Entro agosto misure restrittive”
Preoccupa l’andamento dei contagi covid in Italia. In Campania ieri si sono registrati oltre 10 mila casi con un aumento significativo dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari.
Anche i medici di medicina di famiglia della Fimmg Napoli, per voce di Corrado Calamaro e Luigi Sparano, hanno lanciato un allarme:
“Se andiamo avanti di questo passo, entro agosto potremmo trovarci in piena emergenza Covid. Uno scenario al quale i cittadini non pensano più, perché ritengono che il Covid sia ormai una banale influenza, senza comprendere che il virus può ancora essere letale. Una quantità enorme di nostri pazienti sono a casa con il Covid, molti hanno solo sintomi lievi, ma ce ne sono anche tanti che invece stanno avendo problemi seri e che alla fine devono accedere in ospedale. Il problema enorme, in questo momento, è che ci affidiamo a dati che non sono più attendibili. I contagi – conclude Calamaro – non sono quelli dichiarati nel bollettino regionale, sono ben più alti, perché quel bollettino non può tenere conto delle moltissime persone che si limitano a test fai da te per evitare di finire in piattaforma”.
“Omicron si sta diffondendo ad una velocità impressionante anche a causa di questi comportamenti scellerati – dice Luigi Sparano -, ci sono persone che pur consapevoli di essere positive continuano a girare serenamente per non perdere le vacanze al mare o in montagna. Non ci si rende conto che in questo modo si mette a rischio la vita dei soggetti più fragili e si rischia di arrivare ad un nuovo boom nelle terapie intensive”.
Secondo i medici, entro agosto dovrebbero essere reintrodotte misure restrittive:
“I colleghi dell’emergenza ci rappresentano una situazione di contagi in grave ascesa. Rischiamo seriamente di trovarci nuovamente in una situazione di emergenza, catapultati indietro ai mesi nei quali non saremo più voluti tornare“.
Coronavirus
Covid-19, medico no-vax e sospeso dall’Ordine getta ombre sul vaccino: “Causa molti danni alla salute delle persone”

Una vera e propria bufera quella scoppiata in Rai a seguito dell’intervista di Marcello Foa su Radio 1 al medico Massimo Citro della Riva, dalla quale l’emittente nazionale si dissocia.
Pertanto le parole del medico torinese, attualmente sospeso dall’Ordine dei Medici poiché rifiutò il vaccino Covid-19 durante la pandemia, hanno acceso la polemica perché egli ha affermato che il vaccino contro il Coronavirus fa male alla salute delle persone.
Ecco le sue dichiarazioni: “Questi non sono vaccini perché l’antigene, cioè la famosa proteina Spike, che viene fatta produrre dalle nostre cellule, non è mai stato attenuato, cioè reso incapace di nuocere. Noi introduciamo una pericolosa tossina senza nessuna attenuazione, che infatti produce tutti i danni che stiamo vedendo. Inutile che fanno finta che non è così. È un disastro, è una volontà di fare del male. È evidente”.
Dal canto suo, la Rai fa sapere di aver preso le distanze da queste affermazioni, che potrebbero “ingenerare confusione nell’opinione pubblica ed essere fuorvianti rispetto alla doverosa tutela della salute dei cittadini”.
Sulla questione è intervenuto anche il giornalista ed esponente del Pd Sandro Ruotolo, che ha così commentato:
“Sapevamo già che il dottor Citro della Riva era stato sospeso dall’Ordine dei Medici, e conoscevamo anche le posizioni del conduttore Marcello Foa, anche lui negazionista. La Rai dovrebbe prendere perciò le distanze anche dal conduttore della trasmissione radiofonica”.
Tuttavia, a placare gli animi, ci ha pensato lo stesso conduttore Foa con queste parole:
“Ieri pomeriggio, il dottor Citro ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto e assumendosene la responsabilità, precisando che si trattava di opinioni personali e non di una valutazione scientifica”.
Coronavirus
Campania, arrivano le dosi dei vaccini Covid-19 e anti-influenzali: ecco le categorie interessate

Inizia il countdown per la campagna vaccinale contro il Covid-19 e l’influenza stagionale in Campania, visto che i vaccini dovrebbero arrivare la settimana prossima e saranno distribuiti ai medici di base per le somministrazioni.
A tal proposito, ecco le parole del dirigente regionale FIMMG e referente del tavolo Sanità Territoriale della Regione Campania, Pina Tommasielli:
“Siamo pronti per avviare la campagna vaccinale per il Coronavirus e l’influenza stagionale in Campania. Contiamo di partire con le somministrazioni dal primo ottobre, non appena le dosi saranno distribuite alle Asl di competenza e da queste agli studi dei medici di medicina generale”.
Al momento è prevista soltanto un’iniezione, e non ci sarà bisogno di richiami. In particolare, i primi a essere chiamati saranno gli anziani, gli ospiti delle RSA, i pazienti molto fragili, le persone affette da malattie croniche, gli over 60 e le donne incinte.
Inoltre, la stessa Tommasielli ha così aggiunto:
“Le somministrazioni delle dosi avverranno presso le Asl e i medici di medicina generale, che faranno anche le vaccinazioni contro i virus influenzali stagionali”.
Coronavirus
Covid-19, parla il ministro Schillaci: “I nuovi vaccini saranno disponibili già dalla prossima settimana”

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che già dalla prossima settimana saranno disponibili i nuovi vaccini contro il Coronavirus, e che questi potranno essere somministrati insieme al vaccino antinfluenzale.
In particolare, il ministro ha così spiegato ai microfoni di RTL 102.5:
“Il vaccino dovrebbe essere disponibile dalla prossima settimana, soprattutto per le persone fragili, anziani e donne incinte. Saranno gratis per tutti. Stiamo valutando la distribuzione con le Regioni. Conteremo probabilmente sulle farmacie, ma soprattutto sui medici di medicina generale. Oltre il Covid-19 c’è anche il problema dell’influenza: le stesse categorie a rischio per il Covid-19 sarebbe ideale che si vaccinassero anche per l’influenza. Attenzione e prudenza, quindi, ma nessun allarmismo”.
Poi, aggiunge: “Stiamo lavorando su queste tematiche, proprio oggi dovrebbero arrivare i risultati finali sul modo di comportarsi. Io però, sarei tranquillo, non parlerei di alcun allarmismo. È giusto che i ragazzi continuino ad andare a scuola, sono quelli che hanno sofferto moltissimo durante il lock-down. A distanza di tempo, sono ancora molti quelli che ne pagano le conseguenze dal punto di vista psicologico”.
Chiosa finale dedicata alla categoria dei più fragili:
“Ci stiamo confrontando, credo che il riferimento sia in particolare allo smart-working e altri presidi per i fragili. Ora faremo una valutazione ma non vogliamo lasciare nessuno indietro, assolutamente”.
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