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Sant'Antimo

Sant’Antimo, minacce di morte al sindaco Buonanno: “Le minacce? non fermeranno la mia azione”

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Minacciato di morte tramite Messenger il sindaco di Sant’Antimo Massimo Buonanno “si t vec t mett na pistol mocc”. L’avvertimento arriva da un profilo, che non sembra essere falso, e qualora fosse questo l’autore, sarebbe un giovane che mostra una ventina di anni. Bravata? Reazione alla stretta sui controlli voluta dal sindaco, dopo l’incontro con il Prefetto? Comunque un episodio da non sottovalutare. Ecco perché il sindaco si è recato presso la caserma dei carabinieri ed ha sporto regolare denuncia. “Le offese e le minacce di morte che ho ricevuto stanotte sulla mia pagina social non fermeranno la mia azione amministrativa, anzi, confermano che la strada intrapresa è quella giusta e andremo avanti” , commenta a caldo il messaggio intimidatorio, che ha letto questa mattina appena ha acceso il telefonino.

Non ho esitato un secondo, la mia formazione giuridica ed il ruolo istituzionale me lo impongono, a recarmi presso la locale Tenenza dei Carabinieri a sporgere denuncia contro questo soggetto, che non conosco personalmente, ma che mi auguro sia individuato è punito come merita” continua Buonanno che ha fornito ai militari lo screen shot dei messaggi che riportano all’autore. “Le minacce arrivano puntuali subito dopo le attività di contrasto alle illegalità che abbiamo messo in campo con la nostra polizia locale e i carabinieri e subito dopo l’incontro avuto con il Prefetto. È chiaro, che qualcuno non ha ‘gradito’ la nostra attività ed a questo qualcuno dico con fermezza e senza mezzi termini che andremo avanti ancora più spediti perché la normalità di Sant’Antimo per me è la regola e non l’eccezione” dice ancora il primo cittadino ringraziando le forze dell’ordine per il lavoro che stanno facendo ed il comandante dei Carabinieri Palumbo “con il quale, sin dal primo giorno, abbiamo condiviso le attività da mettere in campo per il rispetto della legalità e per l’attività  per individuare il soggetto che stanotte, piuttosto che dormire, ha pensato a minacciarmi” e conclude “Sono certo che tutti quelli che hanno a cuore il rilancio sociale della Città non potranno che indignarsi rispetto a questo gesto”.

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Politica

SANT’ANTIMO. Vergogna buoni spesa di Natale. I poveri riceveranno solo il 23% di quanto promesso

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SANT’ANTIMO – L’avevo previsto! (Leggi qui). Gli assegni dei buoni spesa a Sant’Antimo saranno ultraridimensionati. Con buona pace della mamma dell’Assessora Alessandra Vergara, anche questa volta abbiamo dimostrato di saper fare il nostro mestiere (il pluralis majestatis è usato per accrescere l’autostima data l’indiscrezione confermata).

Cattive notizie per le famiglie indigenti santantimesi che non solo hanno dovuto aspettare tre mesi per poter incassare i buoni spesa previsti per Natale ma oggi hanno scoperto pure di ricevere solo il 23% dell’Assegno previsto.

Praticamente, come potete notare dalla tabella allegata a quest’articolo, il nucleo familiare indigente che doveva ricevere un assegno di € 300,00, con la rideterminazione annunciata anche dal Sindaco Buonanno davanti alle telecamere di L’Assise City Focus andato in onda Sabato alle ore 20:10 su Minformo TV (guarda qui), ne riceverà solo 69 euro e qui le domande nascono spontanee e le vorrei rivolgere al Sindaco e all’Assessore o Assessora (per non essere tacciato di sessismo, non sia mai che l’Assessore/a scambiasse una tendenza per un reato e si mettesse in testa di querelare l’inquerelabile) delle Politiche sociali Carolina Brunaccini detta Carla: voi riuscireste a fare la spesa per la vostra famiglia con 69 euro? Oppure: per quanto tempo riuscireste a mangiare insieme alla vostra famiglia con 69 euro? Non credete che tali cifre si possano configurare come una presa per i fondelli perpetrata ai danni dei poveri santantimesi? Ai posteri l’ardua sentenza!

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Politica

SANT’ANTIMO. Buoni pasto di Natale ancora non erogati. L’Assessora Brunaccini porta il Comune ultimo in classifica

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SANT’ANTIMO – Strascichi di disservizio si registrano all’indomani del rifiuto del funzionario a ricoprire il ruolo di responsabile di settore per un altro mese. Infatti come da sua missiva, dove dimostrava tutto il suo lavoro effettuato durante l’arco della sua posizione di responsabile, si notava pure che a lui era stato affidato anche l’iter burocratico per l’erogazione di buoni pasto alle famiglie indigenti santantimesi.

Infatti questo capitolo è una brutta parentesi dell’ente santantimese che vede come responsabile politico l’Assessora Carolina Brunaccini, che dopo aver fatto registrare disservizi nell’ambito dell’asilo nido – una volta fiore all’occhiello della città – a riguardo del debito non estinto dal Comune nei confronti della ditta appaltatrice, ha fatto determinare un ritardo abominevole sui buoni pasto da assegnare ai cittadini meno abbienti.

Infatti, qui si sta parlando di fondi erogati dallo Stato da distribuire agli indigenti in occasione delle festività natalizie e grazie al “solerte” lavoro della nuora dell’ex Sindaco Russo, il Comune si era autoimposto una time line che vedeva l’erogazione della media di € 300,00 a famiglia entro e non oltre il 27 Febbraio. Ma ad oggi, 14 Marzo 2023, non esiste ancora nemmeno la delibera che consente di stilare una prima graduatoria che stabilisce gli aventi diritto.

Tutto questo grazie alla sprovvedutezza politica dell’Assessora alle Politiche Sociali che nulla fa ricordare di sé oltre i disservizi e a quella del Sindaco che nel momento meno opportuno sceglie di “punire” uno dei funzionari chiave di un ramo dell’Amministrazione molto delicato.

Per correre ai ripari poi, la pezza è ancora più brutta del foro, come si dice in gergo. Tanto è vero che dopo il rifiuto del Calabrò, il Sindaco Buonanno ha deciso di investire la Segretaria Generale dell’incarico e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che la prefetta comunale stia per pubblicare in queste ore una graduatoria posticcia che illustrerà quali istanze sono state accettate e quali rifiutate, senza informare, chi nel frattempo non sa come sbarcare il lunario, che tale provvedimento dovrà essere di nuovo deliberato perché a quanto pare in Amministrazione hanno l’esigenza di modificare gli importi dell’assegno. Voci di corridoio vogliono l’assegno addirittura dimezzato così, chi aveva la speranza di prenderne trecento oggi, domani – sempre se l’Assessora Brunaccini deciderà di sedersi a lavorare seriamente e non di continuare a specchiarsi e a crogiolarsi nel suo ruolo di donna in carriera nel mondo dello shobiz politico – ne prenderà solo centocinquanta.

Un dato politico che forse Assessora e Sindaco – che supporta ancora tali deleghe in mano a chi finora poco o nulla ha dimostrato – non sanno, è che Sant’Antimo ad oggi, risulta essere l’unico Comune italiano a non aver distribuito buoni pasto di Natale, mentre altri enti in Italia già si stanno apprestando ad erogare soldi per aiutare le famiglie povere in vista della festività di Pasqua.

Purtroppo questo succede a certe latitudini, quando la politica diventa un mezzo di sostentamento per amici di amici o addirittura uno scambio di prebende tra partiti e portatori di consensi. Le competenze vanno a farsi benedire e noi ci ritroviamo con persone sprovvedute, consone ai canoni di bellezza impartiti dai filtri social ma vuote di contenuti. Intanto la città langue e i poveri continuano ad essere erosi dai morsi della fame.

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Politica

SANT’ANTIMO. Il dirigente della prebenda a We Can Dance non accetta la proroga e consiglia di revocare l’affidamento.

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SANT’ANTIMO – Terremoto al Comune all’indomani del mio articolo (leggi qui) dove si denunciava il mercato delle vacche tirato su dal Sindaco Buonanno, andando ad attingere anche tra le fila di Fratelli d’Italia per salvare la poltrona. In quell’articolo, nello specifico, quello che ha destabilizzato di più gli equilbri è stata l’indiscrezione sull’affidamento diretto di 98mila euro e passa – tra l’altro affidamento illegittimo poiché fatto sopra la soglia consentita dal Codice degli Appalti – al duo di We Can Dance.

Subito dopo quell’articolo qualcosa si è mosso e il dirigente che aveva determinato tale affidamento, con la scusa di essere stato raggiunto dal rinnovo di un solo mese della sua posizione di responsabile di settore decretato dal Sindaco, “vomita” nei fatti tutta l’illegittimità di quell’affidamento. Infatti, per prima cosa con una nota indirizzata al Segretario Generale comunica di essere impossibilitato ad accettare tale proroga poiché in un mese non si possono attuare progetti che necessitano programmazione a medio e lungo termine. A questa Comunicazione, in maniera imminente, il 3 Marzo scorso segue un’altra, stavolta indirizzata al Responsabile del VI settore, a quello del II settore, al Segretario Generale e al Sindaco.

In questa seconda missiva il funzionario Paolo Calabrò – questo il nome del dipendente connivente dell’affidamento fatto agli amici del Sindaco Buonanno e al fidanzato dell’Assessora Vergara – consiglia ai destinatari di annullare, in autotutela, quell’affidamento, giustificando il suo provvedimento figlio della fretta in vista della festività del Carnevale, salvo poi ripensarci – guarda caso dopo il nostro articolo – e valutando che forse sarebbe meglio condurre una piccola indagine e laddove ci fosse l’opportunità di frammentare con più operatori commerciali l’affidamento, data l’esosa cifra da investire, scegliere tra i partecipanti la migliore offerta.

Insomma, una cosa è sicura, su questa prebenda, qualcosa è andata storta. Non si è capito chi la voglia far pagare a chi. Se il Sindaco proroga per un solo mese per colpa della fuoriuscita di notizie o se il dirigente vistosi raggiunto da tale decisione senza motivo, adesso produce tali missive a mo’ di denuncia di trasparenza nei confronti dei cittadini.

Una piccola nota di merito ce la prendiamo pure noi di Minformo e adesso sarei proprio curioso di sapere se il compagno dell’Assessora Alessandra Vergara, tal Giuseppe Nappa è ancora convinto di denunciare il sottoscritto e la testata di cui si fregia dirigere, così come promesso dopo pochi minuti dalla pubblicazione dell’altro articolo, quando a mezzo telefonico minacciò querela affermando che quell’affidamento non era di 98mila euro e che il tutto era stato prodotto nella norma e secondo la legge. Sarei proprio curioso di discuterne davanti ad un giudice. Tal Nappa se ci sei batti un colpo!

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