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Politiche 2022. Tra collegi plurinominali e uninominali del Centrodestra a Napoli. Parte il totonomi

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NAPOLI – Si susseguono ininterrottamente gli incontri tra i vari partiti ancora alle prese con le alleanze e la formazione delle coalizioni da presentare il prossimo 24 Agosto, termine ultimo per presentare le candidature che dovranno concorrere alle elezioni politiche del 25 settembre prossimo. Questo weekend di pausa e poi da lunedì i componenti delle segreterie nazionali dei vari gruppi politici torneranno ad affollare locali, bar e ristoranti di Roma.

Chi all’opinione pubblica appare con le idee un po’ più chiare sono i partiti di centrodestra che nella riunione tenutasi giovedì scorso a Roma hanno già posto le prime condizioni per un’ipotetica coalizione di centrodestra con tanto di suddivisioni di circoscrizioni e collegi.

La spartizione dei 221 collegi uninominali definita nel vertice di centrodestra prevede, a quanto si apprende, 98 seggi a FdI70 alla Lega42 a Forza Italia, compreso l’Udc, e 11 a Noi con l’Italia più Coraggio Italia.

Facendo le prime pulci ai partiti del centrodestra sui nostri territori, si può già affermare, senza tema di smentita, che la lotta sarà ardua ancor prima di fare i nomi, visto che da questi numeri si dovrà decidere a quale partito va assegnato ogni singolo collegio uninominale.

La prima battaglia si dovrà consumare su quello di Napoli dove chi gode di maggior consenso attualmente secondo i sondaggi ha solo l’imbarazzo della scelta su chi candidare, infatti Fratelli d’Italia spinge affinché il collegio Campania 1 venga assegnato proprio alla fiamma tricolore per poi decidere, all’interno del partito stesso, quale nome calare sul tavolo delle candidature.

I partiti di centrodestra hanno fissato una data ultima per presentare le candidature e condividerle con i soci di coalizione e sarebbe quella dell’8 Agosto mentre martedì prossimo 2 Agosto ci sarà un’ulteriore riunione a Roma per decidere a chi assegnare i vari collegi. Intanto però è già partito il totonomi.

Su Napoli la partita è aperta all’interno di ogni partito e laddove la dovesse spuntare il partito della Meloni si dovrà decidere su chi puntare per il plurinominale, qui la lotta resta aperta tra Sergio Rastrelli, nome che ad ogni tornata elettorale esce fuori – vedi elezioni amministrative di Napoli, all’inizio era dato come candidato a Sindaco per FdI – e il Consigliere regionale sospeso per effetto della Legge Severino Marco Nonno che già ha incassato il parere favorevole, in merito alla sua situazione giudiziaria, dal guru del Diritto Amministrativo Orazio Abbamonte e immediatamente girato al partito per far valere i suoi diritti di libero cittadino candidabile e compatibile.

Ad insidiare il Collegio di Napoli al partito della Meloni è anche Forza Italia che su Napoli conta tutto su Fulvio Martusciello e Michela Rostan anche se c’è da capire cosa ne vuole fare il partito azzurro di Domenico De Siano. Per quanto riguarda l’uninominale, i berlusconiani non hanno dubbi: è Franco Silvestro il nome più quotato. Il segretario metropolitano dovrebbe conquistarsi una candidatura sia alla Camera dei Deputati che al Senato. E la Lega? La Lega non dovrebbe disdegnare, almeno per questo collegio, di stare a guardare, visto che nella capitale meridionale il carroccio non ha mai attecchito ma laddove si dovesse decidere di regalare il collegio al centrosinistra il nome più quotato per i padani è quello di Valentino Grant europarlamentare e Segretario regionale della Lega.

Una lotta interessante è anche quella che si farà nel collegio metropolitano uninominale a nord di Napoli, ossia quello di Casoria, il Campania 1 – 04 per intenderci. Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che l’uninominale di questo collegio, con molte probabilità verrà assegnato proprio a Fratelli d’Italia e qui la Meloni dovrà sbrogliare una vera e propria matassa visto che i pretendenti abbondano. Questo collegio è sempre stato terreno fertile per Luca Scancariello, fedelissimo e plenipotenziario dell’ex Ministra della Gioventù, ma negli ultimi anni la sua candidatura non viene data così tanto per scontato visto che ad insidiarlo c’è il Presidente del Consiglio di Afragola Biagio Castaldo che allo stato attuale è capogruppo di un folto gruppo di cinque consiglieri ed è molto ben voluto dal quartier generale regionale del partito. Ultimo ma non per ultimo, alla conquista di questa casella, da indiscrezioni, pare ci sia anche Michele Schiano se, una volta derogata la regola interna della non candidatura dei Consiglieri regionali, non dovesse conquistare una candidatura nel plurinominale.

Ovviamente, nulla di certo e certamente – scusate il gioco di parole – Forza Italia non sta a guardare, visto che nella sua ottica di rigenerazione della classe dirigente, anche il partito azzurro, per quanto riguarda questo collegio avrebbe l’imbarazzo della scelta. Il nome che circola insistentemente è quello dell’ex Sindaco di Mugnano di Napoli Gennaro Ruggiero che dovrà vedersela con Michela Rostan che intanto chiede al partito un paracadute sicuro laddove dovesse mancare il bersaglio del plurinominale. Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che in alcune stanze si sia fatto anche il nome del primo eletto alle ultime Amministrative di Sant’Antimo Edoardo D’Antonio che durante l’ultima “crociata” elettorale ha conquistato 1618 preferenze, godendo anche dei consensi dell’elettorato cesariano, visto che l’ex senatore non ha presentato la lista nell’ultima tornata elettorata, ma lo stesso ha smentito sia l’indiscrezione che l’interesse personale davanti ai nostri taccuini, ribadendo il suo legame al proprio territorio e la voglia di risolvere i problemi prossimi dei suoi concittadini.

Ma a nord di Napoli si sa, il centrodestra non ha mai conquistato seggi più di tanto. Il popolo a queste latitudini preferisce i discendenti della vecchia falce e martello e se il centrodestra non approfitta del vuoto uninominale che il PD presenta attualmente su questa zona, piazzando una propria candidatura quanto meno moderata, liberale e meno estremista possibile, rischia seriamente di regalare il collegio al centrosinistra anche con un nome vuoto di contenuti e popolarità.

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SANT’ANTIMO. Buonanno chiede aiuto ai due “papà”, loro parlano di tutto tranne che della città e lui resta in silenzio

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SANT’ANTIMO – Si è appena concluso il dibattito a senso unico condotto dall’impeccabile collega Davide Ponticiello che negli studi della sua locale emittente ha ospitato il candidato a Sindaco Massimo Buonanno, il Consigliere Regionale Giovanni Porcelli e il vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo.

Uno spettacolo a dir poco avvilente per i santantimesi speranzosi di ascoltare qualche tema che li riguardasse, che ambivano in qualche “arringa” del loro ex sindaco, o in qualche soluzione agli atavici problemi della città e invece no! Si è assistito all’accompagnamento del fanciullo davanti ai portoni della scuola elementare. Papà Porcelli e Papà Cirillo, giusto per essere anche in tema gender-progressista, stasera hanno accompagnato a scuola il loro pargoletto, tentando di insegnargli il mestiere del politicante.

Il PD e la sinistra in generale, come al solito, sui territori sbagliano l’approccio ed effettuano endorsement ai loro candidati muovendosi ancora con le cosiddette truppe cammellate, parlando il politichese senza mai affrontare i temi seri. Così, stasera si è potuto assistere al mutismo selettivo del candidato a Sindaco Buonanno, imbambolato dai monologhi di Porcelli e Cirillo che non vivendo il territorio, ognuno per sé ha potuto raccontare quanto è bella la Regione e/o Città Metropolitana, cercando di appioppare ancora una volta la litania della filiera istituzionale.

Allora da osservatore del territorio qualche domanda me la pongo e la pongo ai due protagonisti che come crocerossine sono venute in soccorso del già acciaccato ex sindaco: cosa vuol dire assicurare la filiera istituzionale? Che se non sarà Buonanno, al prossimo Sindaco, la Regione o Città Metropolitana non prenderà nemmeno in considerazione i suoi progetti o non saranno stanziati fondi? Se la risposta è si, allora vuol dire che tutti sbagliano l’interpretazione del termine “istutuzione” – che è diverso dall’appartenenza politica – e che chi governa sceglie a proprio piacimento chi favorire?

Ad un certo punto della trasmissione Buonanno, in pieno stile “mattonella” – come si dice in gergo – (scenetta già preparata), chiede aiuto a Porcelli sull’aspetto Sanità, dicendo di andare in Regione a battere i pugni sul tavolo, essendo quest’ultimo membro della Commissione Sanità alla Regione Campania. Saranno anche miei limiti, ma siccome Sant’Antimo non gode della presenza di nessun ospedale o struttura RSA, chissà che tipo di aiuto avrà chiesto al consigliere deluchiano, dato che l’unica assistenza che offre il Comune è quella sociale e per questo esiste l’Ambito che è l’ente preposto.

Il dato politico che esce fuori è alquanto disarmante. Dal candidato a Sindaco Buonanno, non si ascoltano temi, stasera era attore non protagonista di una sceneggiatura già trita e ritrita a queste latitudini, un fido scudiero di due arrembanti cavalieri che, chissà perché, hanno scelto di partecipare a questo desolante teatrino. Ai posteri l’ardua sentenza.

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Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

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CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

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Crispano

CRISPANO. Emiliano favorito per la vittoria alle prossime elezioni. Complice un accordo pre-elettorale con Sossio Vitale?

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CRISPANO – Sembra che tutti i giochi siano stati intentati e il quadro è variato di un po’ ma non cambiato del tutto. Ad oggi, ai nastri di partenza tra venticinque giorni si presenteranno tre liste con altrettanti tre candidati Sindaco della città. Il Sindaco uscente Michele Emiliano, Enzo Cennamo e Sossio Vitale.

Stando alle indiscrezioni, si pensa che la strada per il primo cittadino sia totalmente in discesa, nonostante, nei mesi scorsi, abbia perso pezzi, pare che abbia recuperato terreno per strada, complice della fascia tricolore anche la rottura di alcuni mesi fa tra Sossio Vitale e l’ex Sindaco Carlo Esposito, quest’ultimo non ha gradito la cosiddetta fuga in avanti intentata dal leader cittadino di Campania Libera, al punto da decidere di mettersi alla finestra, lasciare liberi i suoi di votare chi preferiscono. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Marina Cennamo, sarebbe stato un ottimo profilo di candidato a Sindaco che avrebbe messo in serie difficoltà la nuova ascesa di Emiliano, lei ha già fatto sapere di non volersi candidare al Consiglio Comunale, peccato che nessuno abbia capito il suo potenziale.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, da politico scafato e intenditore della materia Enzo Cennamo, comprese le difficoltà di Sossio Vitale, il quale, si vocifera, addirittura abbia difficoltà a completare la lista, in questi giorni ha chiamato a sé il plenipotenziario del Consigliere regionale Porcelli e gli ha proposto una fusione dei due gruppi con un terzo nome di superamento come candidato a Sindaco. La proposta di Enzo Cennamo è stata chiara: “Uniamo le forze, facciamo entrambi un passo indietro e candidiamo a Sindaco Carmensita Costanzo“. Una proposta da vero politico di razza!

Enzo Cennamo ha inteso sin da subito che il profilo della prima Sindaco donna della città avrebbe allettato parecchio e messo in serie difficoltà la campagna elettorale dell’attuale Sindaco, ma le velleità di Sossio Vitale lo hanno fatto desistere, rifiutare la proposta sensatissima del leader di “Progetto X Crispano” e con molte probabilità lo faranno anche battere contro un muro.

Allora i dubbi sorgono spontanei: a quale costo un candidato a sindaco autoproclamato, consapevole delle proprie difficoltà, rifiuta una proposta che lo metterebbe comunque al comando della città, accettando una sconfitta quasi certa? Che ci sia già un accordo pre-elettorale tra lui e l’attuale Sindaco su cariche ed eventuali incarichi o prebende da raccogliere a livello provinciale e/o regionale? Lo scopriremo solo vivendo!

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