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Cronaca

Aversa, controlli a tappetto nelle zone della “movida”

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AVERSA –  La Polizia locale di Aversa, nella sua attività di controllo finalizzato al ripristino della legalità, ha effettuato controlli a tappetto registrando numerose violazioni. Gli agenti hanno controllato alcune attività ubicate in Via Roma e Via Seggio zona di forte affluenza della movida. Dagli accertamenti e relativo carteggio è emerso che le attività avevano occupato la sede stradale senza autorizzazione per questo sono state elevate sanzioni ai sensi dell’art. 20 comma 1 e 4 del Codice della Strada, ed i titolari hanno dovuto ripristinare lo stato dei luoghi rimuovendo le attrezzature.

Inoltre, la Polizia Locale di Aversa unitamente agli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Aversa ha dato esecuzione al sesto provvedimento di chiusura di cinque giorni emesso a carico di una nota attività di intrattenimento, somministrazione di alimenti e bevande per violazione dell’ordinanza Sindacale che disciplina le sanzioni per violazione oraria e modalità della diffusione sonora dei pubblici esercizi. I provvedimenti sono scaturiti a seguito dei controlli e degli accertamenti a carico delle attività commerciali per le numerose violazioni accertate e contestate ai gestori dei locali.

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Estorsioni e Spaccio: Pioggia di Condanne sul Clan Esposito

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Si è concluso con pesanti condanne il processo, svoltosi con rito abbreviato, contro i membri del clan Esposito-Nappi, attivo nel controllo del traffico di droga e delle attività estorsive nell’area flegrea. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), Dott. Campoli, ha emesso sentenze che, sommate, totalizzano ben 92 anni di reclusione per i capi e i gregari della cosca guidata da Massimiliano Esposito, soprannominato ‘o scognato. Nonostante le richieste iniziali molto più severe da parte dell’accusa, le strategie difensive adottate dagli avvocati hanno consentito ai vertici della famiglia di ottenere una riduzione significativa delle pene:

Massimiliano Esposito ‘o scognato: Rischiava 20 anni, ma la sua condanna è stata fissata a 14 anni di reclusione. La difesa è stata curata dagli avvocati Rocco Maria Spina e Claudio Davino.

Maria Matilde Nappi (moglie di Esposito): Anche per lei, la richiesta iniziale era di 20 anni. Ha rimediato 13 anni e quattro mesi. I suoi legali erano gli avvocati Leopoldo Perone e Rocco Maria Spina.

Il tandem difensivo ha lavorato anche per i figli della coppia, entrambi coinvolti nelle attività illecite:

Massimiliano Esposito junior: Da una richiesta di 18 anni, è stato condannato a 10 anni e otto mesi.

Christian Esposito: Stessa richiesta e medesima pena di 10 anni e otto mesi. Era difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina. Il provvedimento del GIP ha riguardato tutti gli imputati coinvolti nel blitz del settembre dello scorso anno. Tra le altre sentenze spiccano: Carmine Esposito: 7 anni e due mesi. Gennaro Esposito: 8 anni. Michele Ortone: 4 anni (la posizione è agevolata dal suo status di neo collaboratore di giustizia). Salvatore Iuliano: 8 anni, a fronte di una richiesta iniziale di 14 anni (difeso dall’avvocato Mirella Baldascino).Vincenzo Fasano: 6 anni.Alessandro Tasseri: 10 anni. Condanne minori: Luisa Grasso (2 anni), Eduardo Esposito (2 anni) e Maria Campolo (2 anni con pena sospesa).

Il blitz che ha portato all’arresto delle tredici persone, incluso il presunto capo clan e sua moglie, risale al settembre 2024. Le indagini avevano rivelato come Massimiliano Esposito, pur essendo ai domiciliari a Scalea o in carcere, continuasse a dirigere il clan con l’aiuto della consorte. Il gruppo criminale aveva monopolizzato il traffico di droga nelle zone della movida di Coroglio e imponeva il pizzo ai parcheggiatori abusivi della zona.

Tra le persone coinvolte nel fascicolo d’indagine figurava anche un minore, noto per essere stato amico di Gennaro Ramondino, il ventenne tragicamente ucciso e bruciato a Pianura all’inizio di settembre.

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Cronaca

Padre e Figlio Accoltellati a Somma Vesuviana, Mistero sul Movente

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Ancora un episodio di violenza a turbare la quiete della provincia di Napoli. La tarda serata di ieri, domenica, è stata segnata dal sangue nel comune di Somma Vesuviana, precisamente all’interno del Parco San Sossio, dove un padre di 45 anni e suo figlio di 26 sono stati brutalmente accoltellati da un aggressore non identificato.

I carabinieri della stazione locale e del Nucleo Radiomobile di Castello di Cisterna sono intervenuti immediatamente sul luogo dei fatti per prestare soccorso e avviare le indagini.

Il padre trasportato d’urgenza all’Ospedale del Mare, ha ricevuto le cure necessarie ed è stato dimesso poco dopo, non avendo riportato ferite che destassero grave preoccupazione.

Il figlio: le sue condizioni sono apparse più serie. È stato ricoverato presso l’Ospedale Cardarelli, dove si trova tuttora. Fortunatamente, i sanitari hanno escluso il pericolo di vita.

Le forze dell’ordine stanno lavorando intensamente per ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione, identificare l’aggressore e, soprattutto, far luce sulla matrice di questo drammatico episodio e sul luogo preciso in cui si è consumato.

L’aggressione di Somma Vesuviana, consumata in un luogo che dovrebbe essere sinonimo di relax e comunità come un parco pubblico, solleva interrogativi inquietanti e merita una riflessione più ampia.

Non è solo l’atto criminale in sé a preoccupare, ma anche il suo impatto sul senso di sicurezza della cittadinanza. Un’aggressione con arma da taglio, apparentemente immotivata o scaturita da dinamiche ancora oscure, genera un’onda di paura che porta le famiglie a interrogarsi sull’opportunità di frequentare spazi comuni, specie dopo il tramonto. Il Parco San Sossio, in questo contesto, diviene simbolo di una fragilità urbana da non sottovalutare.

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Attualità

Gianfranco Marcello è il Nuovo Direttore del Penitenziario di Secondigliano

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NAPOLI – Gianfranco Marcello, già apprezzato direttore delle case circondariali di Benevento e Ariano Irpino, assume la guida del carcere di Napoli Secondigliano. La sua nomina è vista come un rafforzamento della direzione, data la sua reputazione di punto di riferimento per l’operatività e l’efficienza negli istituti penitenziari, con un particolare impegno nel settore della sicurezza.

L’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) ha accolto con favore la nomina del nuovo direttore, esprimendo i “più sinceri auguri e auspicando una proficua collaborazione con il personale di polizia penitenziaria e con le organizzazioni sindacali”.

In una nota congiunta, il presidente dell’USPP, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale, Ciro Auricchio, hanno dichiarato: “Affronteremo con il nuovo direttore, pertanto, ogni problematica con la massima trasparenza, certi che attraverso un sereno e costruttivo confronto, si possano conseguire importanti traguardi per la salvaguardia della dignità professionale del personale di polizia penitenziaria”.

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