

Caivano
CAIVANO. Caivano come Las Vegas. Troppo ingenuo Angelino per non capire…
CAIVANO – Apprezzo molto l’operato ma soprattutto la determinazione del Consigliere Antonio Angelino di far capire a delle zucche vuote – giusto per restare nel tema Halloween – come si redige un documento.
Quando parlo di zucche vuote non mi riferisco solo al Sindaco Enzo Falco che della sua sprovvedutezza ne ha fatto oramai il suo brand ma parlo anche dei consiglieri di maggioranza, quelli che oggi sono contrari ad un provvedimento e all’indomani di aver digerito l’ultima briciola caduta dal banchetto delle spartizioni votano in aula, come degli automi, lo stesso provvedimento approssimativo, vuoto di contenuto e di significato.
Quando parlo di zucche vuote parlo anche di quei consiglieri di opposizione che si celano dietro la caparbietà e la volontà di Antonio Angelino ma che sotto sotto anche loro, soprattutto in questi giorni di festività dei defunti, hanno potuto rimpinguare di moneta sonante i propri nascondigli domestici, visto che certi soldi in banca non si possono portare.
E allora mi viene da sorridere, forse perché per la mia città ho perso le speranze già alcuni anni fa, ecco perché mi appassiona la grinta di Antonio Angelino, mi viene da sorridere quando leggo il Piano Industriale del Servizio Igiene Pubblica – presentato solo perché obbligati da un parere ANAC e da alcuni articoli editorialisti (compresi quelli di Minformo.com) che potevano e possono far accendere anche i riflettori della magistratura – e mi accorgo che è stato letteralmente scopiazzato da chissà quale altra città senza manco avere l’ardire di doverlo rileggere, ammesso che il Sindaco Enzo Falco e i suoi accoliti avessero compreso il contenuto.
Nel Piano Industriale protocollato e votato in aula – giusto per far lievitare il costo del PEF (Piano Economico Finanziario) e quindi la rata della TARI e non di far risparmiare soldi ai caivanesi come promesso dalla fascia tricolore – nella tabella delle utenze non domestiche che incidono sulla produzione di rifiuti solidi urbani, si legge che Caivano è dotata di n°21 tra Campeggi e impianti sportivi – Campeggi? Non sapevo che Caivano confinasse con Forte dei Marmi. Per quanto riguarda impianti sportivi: tolto l’Ernesto Faraone abbandonato che tutt’ora è ancora controllato, con l’avallo della politica, da alcune frange della criminalità organizzata e il Delphinia anch’esso abbandonato e non ancora in fase di avviamento lavori, a Caivano è praticamente impossibile fare sport – n° 10 case di riposo – escluse Villa Rachele che casa di riposo non è e quella di via Visone dove i proprietari dell’immobile sono proprio fratello e cognato del Sindaco, non si conoscono altre strutture con questo oggetto sociale – n°1 Ospedale – questa è bellissima e credo che non meriti altri commenti – n°12 Discoteche e Night Club – forse con la criminalità presente sul territorio qualche locale dove poter riciclare denaro sporco potrebbe far comodo ma ahimè su questo punto credo che il Sindaco Enzo Falco e gli esperti che hanno redatto il Piano Industriale hanno confuso Caivano con Las Vegas, città di trasgressione e perdizione.

Ripeto. A me piace Antonio Angelino, piace soprattutto la sua innocenza, la sua ingenuità, la sua caparbietà ma soprattutto la sua convinzione che a queste latitudini qualcosa possa cambiare. Antonio Angelino che si consuma i polpastrelli a scrivere su Facebook è convinto che il Piano Industriale possa servire a qualcosa nella sua amata Caivano e per questo si batte per migliorarlo.
In realtà si poteva votare anche l’ultimo numero di Topolino e lo si spacciava per Piano Industriale, nulla cambiava. Perché l’epilogo di questa storia è già stato scritto e a me piace fare il Nostradamus della situazione raccontandovelo.
Si creeranno i presupposti, visto il ritardo della redazione di un bando di gara credibile, per rendere necessarie altre proroghe illegittime alla Green Line, perché con essa si è trovato un ottimo equilibrio sul territorio, tra Sindaco, Consiglieri che tirano la giacca e zone d’ombra sul territorio. Non solo. Si creeranno, artatamente, anche i presupposti per rendere necessarie nuove assunzioni e di garantire “‘o posto fisso” ad amici e parenti degli “amici di Caivano”.
“Finché la barca va lasciala andare”. Sicuramente questo è il motto del Sindaco Enzo Falco visto che il suo ruolo di Sindaco gli permette pure di perdere il suo prezioso tempo alzando la polemica della mela con il suo predecessore Simone Monopoli.
Per chi si è persa l’ultima boutade del primo cittadino deve sapere che i suoi complessi di inferiorità verso chi l’ha preceduto sono tanti e tangibili. L’ex Sindaco Simone Monopoli dall’alto del suo spirito satirico si diverte a disegnare vignette in pieno stile Vauro per intenderci, vignette ovviamente tese alla critica verso l’attuale Amministrazione, e il Sindaco Falco cosa fa? Pubblica un post raffigurante una mela scrivendo in didascalia: “una mela al giorno toglie il medico di torno”.
È chiaro il riferimento al cardiologo caivanese ma è ancora più chiaro il livello del dibattito che vuole raggiungere la fascia tricolore che noncurante del fatto che sul territorio da lui amministrato c’è una parte borderline della popolazione che vuole determinare le scelte amministrative in città, si mette a raccogliere polemiche social che non fanno altro che distogliere non solo la sua attenzione dai veri problemi della città ma anche quella dei suoi consiglieri e assessori.
Signori! Questa è la Caivano amministrata dal sommelier Enzo Falco.
Caivano
CAIVANO. L’Assistente Parlamentare Francesco Giuliano offende con toni sessisti due Consigliere comunali

CAIVANO – Mi sono accinto più volte ad evidenziare tutta la pochezza d’animo e la bassa qualità umana dei componenti dell’Amministrazione Falco ma mai mi sarei immaginato di dover far cronaca di quanto è successo nell’ultimo Consiglio Comunale di ieri sera e della causa per la quale ieri il Presidente del Consiglio Francesco Emione si è visto costretto a sospendere la seduta alle ore 23:29. Ma veniamo ai fatti.
Il tutto parte, secondo il mio modesto avviso, da un Consiglio Comunale che presentava uno e un solo punto all’Ordine del giorno del tutto inutile, inventato, fuori da ogni logica politico-amministrativa, ossia le linee programmatiche di metà mandato – mai sentito un odg del genere – come se quest’Amministrazione non avesse mai avuto un programma elettorale o come se quest’Amministrazione avesse subito ribaltoni politici abbastanza rivoluzionari da dover mettere in discussione tutto quanto per cui è stata votata tre anni fa, ma veniamo al dunque.
Mentre l’Ass. Maria Pina Bervicato, in pieno stato confusionale, e visibilmente sprovveduta e impreparata a dover sopportare la pressione che l’opposizione le metteva mentre era intenta a leggere ciò che, oggettivamente, le era stato scritto, facendo dubitare sulla genuinità e sulla paternità degli eventi prodotti, illustrava tutto quanto fatto durante il suo mandato di Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili.
Interrotta più volte dall’opposizione, nelle persone di Gaetano Ponticelli e Giuseppe Mellone, l’ordine è stato più volte richiamato dal Presidente del Consiglio. Non sono andati giù, invece, al Consigliere che esprime la Bervicato in giunta, ossia Francesco Giuliano, le interruzioni e le contestazioni partite dall’opposizione femminile, Orsella Russo e Giovanna Palmiero.
Creata la confusione iniziale, alle ore 23:29 il Presidente Emione si vede costretto a interrompere la seduta. Quello che è successo dopo è da film horror. Una scena che ricorda tanto il Medioevo delle locande affollate da ubriaconi giocatori d’azzardo, dove bastava un non nulla per far scoppiare la scintilla della rissa fino a ridurre il locale in un rudere sporco ed imbrattato.
Il Consigliere Francesco Giuliano, attualmente assistente parlamentare del deputato Pasquale Penza (M5S), comincia ad inveire contro le due Consigliere comunali con epiteti irripetibili a sfondo sessista.
Offese gravi ai danni di due donne che hanno deciso di mettersi in gioco per il bene della comunità, provenienti da chi fino a poco tempo fa, grazie o per colpa del suo partito, fondava i propri ideali sul concetto di onestà. Il Consigliere pentastellato, preso dalla foga di difendere la sua assessora, si dimentica che in quel momento veste i panni di un’istituzione, dimentica che le sue offese sono rivolte soprattutto a donne – con tutto lo sforzo che sta facendo la nostra società per abbattere la condizione femminile – e dimentica che una delle due è persino in stato interessante. Si rivolge a loro come l’ultimo scaricante di porto degli anni ’60, degno del peggior film trash interpretato dal compianto Mario Merola, le apostrofa come ognuno di noi può immaginare finendo la sua aggressione verbale con l’invito di andare a quel paese nella peggior forma dispregiativa conosciuta.
Insomma non proprio lo stile di un lord. Non appropriato per uno che più volte a settimana è costretto a vestire giacca e cravatta per valicare la soglia di Palazzo Montecitorio. Quanto è scesa in basso la politica e chi siamo costretti a pagare con le nostre tasse? Ma non sono questi i quesiti importanti. Le riflessioni da fare sono altre.
Quest’Amministrazione va avanti con la tracotanza e la presunzione di sapere di essere intoccabile, date anche le proprie frequentazioni più volte denunciate da queste pagine e confermate anche nell’audio del Consigliere Pippo Ponticelli. Frequentazioni che molto probabilmente possano far sentire qualsiasi membro di questa maggioranza, un mammasantissima intoccabile. Frequentazioni che associate ad un proprio passato personale neanche troppo lontano formano un mix letale dal punto di vista della cultura personale. Sembra che a queste latitudini, basti vestire i panni della più bassa istituzione e sporcarsi un po’ le mani di marmellata per sentirsi liberi di agire con imposizione ed arroganza.
Tanto è che alla ripresa della seduta consiliare, nauseati da tale comportamento, oltre l’opposizione, abbandonano l’aula anche i Consiglieri di maggioranza Antonio De Lucia e Lello Del Gaudio. Personaggi politici appartenuti ad altre ere geologiche della politica gialloverde non potevano continuare a condividere tale scempio.
Ieri sera non si è toccato il fondo ma si è scavato le fognature e tutto questo grazie anche al Movimento 5 Stelle che con la sua propaganda populista è stato in grado di portare all’interno delle istituzioni, veri e propri ominidi vestiti da sapiens in giacca e cravatta.
Ma forse, anche tutto questo è stato studiato da un’Amministrazione incapace e priva di contenuti. Si, perché, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che anche i due consiglieri di maggioranza che hanno abbandonato l’aula, vista la volontà oggettiva di non voler condurre un dibattito civile, avevano preparato lunghi interventi atti a chiedere delucidazioni al primo cittadino sul futuro programmatico della città.
Quindi non solo atti censori nei confronti dell’opposizione ma anche nei confronti di chi tenta di instillare spirito critico all’interno della maggioranza. Detto questo, peggio delle Amministrazioni bulgare, solo quella di Caivano.
Caivano
CAIVANO. Il giornalista Ciro Pisano di nuovo minacciato: “Si ven ‘o Commissario tu nun campi cchiu tranquillo”

CAIVANO – Quello che sta accadendo nel comune gialloverde va ben oltre la concezione di camorra, violenza, sopruso, spaccio e delinquenza. Nel 2018 il Consiglio Comunale di Caivano è stato sciolto per ingerenze della criminalità organizzata per motivi molto ma molto meno gravi di quelli di cui si accusa oggi l’Amministrazione Falco.
Due documenti firmati da un Sindaco in totale buona fede e che oggi lo vedono come l’unico a pagare le pene di una commistione, nei fatti e nei tribunali, mai acclarata non hanno nulla a che fare con l’evidente sperpero di denaro – due milioni di euro per manutenzione fantasma – spesi in un settore accusato da un Consigliere di maggioranza – accontentato poi con la delega agli affari legali – di essere in concussione con alcune zone ombra della città e dulcis in fundo oggi arriva anche la notizia che lo scroso 1 Marzo – otto giorni fa – presso la sua abitazione di Santa Maria C.V. verso le ore 17:20 il giornalista caivanese Ciro Pisano veniva raggiunto da una lettera minatoria con mittente anonimo rinvenuta all’interno della propria cassetta postale.
Non pubblichiamo né riportiamo il contenuto della lettera per non fare pubblicità alle modalità con cui taluni energumeni tentano di impossessarsi della vita pubblica di una città ma cerchiamo di spiegarne il senso.
Nella lettera si fa chiaro riferimento agli scritti del giornalista inerenti il sospetto dell’ingerenza criminale all’interno della casa comunale con la minaccia perentoria che laddove l’attivista pascarolese continuasse a scrivere la verità, con la lettera si è fatto chiaro riferimento al fatto che i delinquenti sapessero la nuova abitazione del giornalista, che non avrebbero perso tempo ad ammazzarlo.
Il riferimento che fanno i criminali nella missiva è sul rischio che il Consiglio Comunale corra in un nuovo scioglimento da parte del Ministero degli Interni, attribuendo al giornalista in questione una probabile venuta della Commissione d’Accesso. Ammonendolo e informandolo che nel caso in cui si verificasse tale probabilità per lui sarebbe finita.
Insomma un evento raccapricciante quello consumato nel casertano ma che, indiscutibilmente, presenta una matrice del tutto caivanese. Questa cosa è di una gravità assoluta e siamo sicuri che anche quanto accaduto lontano dai confini gialloverdi sarà oggetto di un nuovo esposto “lavamani” del Sindaco Enzo Falco che non perderà tempo a consegnarlo nelle mani dei carabinieri della Compagnia caivanese e contestualmente come ci abituati finora resterà in un silenzio assordante sull’accaduto. Ma siamo sicuri che anche questo per il primo cittadino è tutto un chiacchiericcio.
Caivano
Caivano: In prima linea nella lotta allo spaccio

A Caivano continua la lotta tra i Carabinieri della locale compagnia e lo spaccio di droga. Anche nell’ultima operazione un arresto, è il 160esimo dal primo luglio scorso, giorno in cui è stata istituita la Compagnia Carabinieri di Caivano. I militari hanno effettuato un vero e proprio blitz monitorando per ore via Atellana con le teste di cuoio del reggimento Campania e il nucleo cinofili di Sarno pronti ad intervenire. Arriva il “via libera” e in pochi secondi inizia l’irruzione all’interno del cortile condominiale.
Per Giuseppe Di Micco, 24enne del posto già noto alle forze dell’ordine, neanche il tempo di disfarsi di due involucri. Bloccato, viene perquisito e in quei pacchetti 95 grammi di hashish e 6 grammi di cocaina. L’uomo viene arrestato ma nel frattempo i carabinieri continuano a perquisire e rastrellare le aree comuni del porticato e lì vengono rinvenuti e sequestrati diverso materiale per il confezionamento della droga e un sistema di videosorveglianza in Hd con monitor e telecamere di ultima generazione.
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