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Napoli. Dati drammatici di povertà in Campania

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Non ci sono buone notizie per la Campania nel Rapporto sulla Povertà 2022 presentato dalla Caritas. La regione è agli ultimi posti in molti degli indicatori presi in esame. Tra questi, quello della povertà assoluta. Dall’analisi dei bisogni emerge che il problema lavoro continua a gravare fortemente sull’economia regionale. Le stime relative alla povertà assoluta e relativa realizzate dall’Istat, spiegano queste differenze territoriali. Dall’Istat emerge che nel 2021 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di individui.

La condizione della donna è ancor più penalizzata a livello regionale. Se questa problematica riguarda tutte le regioni del Sud, dove risultano occupate meno di una donna su tre nella fascia tra i 15 e i 64 anni, a fronte di una media Ue del 63,4 per cento e una media italiana del 49,4 per cento, in Campania il tasso di occupazione femminile è pari al 29,1 per cento. Occorre inoltre sottolineare che il numero di nuclei familiari per i quali è stata attivata la misura del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza in Campania è pari a 335.261, per un totale di persone coinvolte pari a 842.442. La regione ha anche il record dell’importo medio mensile più elevato pari a 619,42 euro. 

Il Dossier regionale sulle povertà che la Delegazione Regionale Caritas pubblica da ormai 18 anni, analizza i dati raccolti dai Centri di ascolto diocesani e parrocchiali della Campania, circa le povertà incontrate e le risposte offerte e rappresenta un mezzo per evidenziare la sensibilità espressa dalle chiese locali nei confronti dei bisognosi, ma diviene occasione, altresì, per far emergere elementi utili nella narrazione di vecchie e nuove forme di povertà

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Anziano viaggia in autostrada per due anni senza pagare il pedaggio: i particolari

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La storia che vi stiamo per raccontare vede come protagonista l’80enne Mario, benestante ma senza familiari stretti, che per combattere la noia si è trasferito presso una casa di riposo a Fiuggi.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che l’ufficiale giudiziario della Procura della Repubblica di Frosinone l’abbia raggiunto per notificargli un decreto di giudizio immediato, in cui viene accusato d’insolvenza fraudolenta.

In particolare, l’anziano è accusato di essere il nonno sprint che per due anni, ha viaggiato senza pagare il pedaggio autostradale. Infatti, per eludere il pagamento, si attaccava alla vettura che lo precedeva ed attraversava con lei la barriera Telepass, come se passasse un solo mezzo.

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La Cassazione francese nega l’estradizione di 10 ex Brigatisti

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La Cassazione francese ha confermato il rifiuto della Francia all’estradizione dei 10 ex Brigatisti degli anni di piombo in Italia.

In particolare, per i dieci, di cui otto uomini e due donne, il Tribunale transalpino aveva già negato l’estradizione chiesta dall’Italia il 29 giugno scorso. Tuttavia all’epoca, il presidente francese Emmanuel Macron, dichiarò che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”.

Pertanto Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso nel 1997 in Veneto ad opera dei Proletari Armati di Cesare Battisti, ha così commentato la decisione della Cassazione:

“Qual è la mia reazione..? Sono dei disgraziati, perché non c’è giustizia così!. E’ tuttavia una decisione che ci aspettavamo dalla Francia. Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone”.
   

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Evadono il Fisco per 20 anni tramite girandola di società: 22 arresti

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Salvatore Bordo è il presunto capo di un’associazione per delinquere, che avrebbe gestito una rete di consorzi e cooperative solo per evadere il Fisco per circa 20 anni, e così parlava intercettato col sistema del trojan:

“Troviamo un marocchino, qualcosa, facciamo firmare che ha portato via tutto da qua ..e svuotiamo tutto da qua”.

Inoltre, un altro indagato, gli diceva nel maggio 2022:

“Trovare qualcuno che magari torna al suo Paese, ritira le cose e se ne va”.

Tuttavia, il giudice Luca Milani ha spiegato che il sistema creato dai 22 arrestati, ha prodotto “un danno di vaste dimensioni nei confronti dell’Erario e ha inquinato il mercato del lavoro in settori nevralgici, con conseguenze disastrose per l’intera economia”.

In particolare, tra gli amministratori di fatto di alcune società, come presunti prestanome, c’erano anche due cinesi, moglie e marito titolari di un bar tabacchi a Milano. Pertanto, è considerata emblematica questa intercettazione, nella quale Bordo è a colloquio con un avvocato, il quale così spiegava alle cooperative del settore:

“Devono necessariamente operare in evasione di imposta. Non paghi l’Iva e non paghi questo e non paghi quell’altro, e ti trovi con un buco così in petto, devi solo saltare, o devi studiare il sistema come uscirne da ‘sta partita ..butti i soldi a bordo e dopo bruci ..questa è tutta la logica”.

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