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Tutto sul volano: funzione, principio di funzionamento e possibili guasti

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Un moderno motore a combustione interna è un meccanismo molto complesso costituito da numerosi sottoinsiemi e componenti, che a loro volta sono responsabili di un compito specifico a loro assegnato. Oggi ci concentreremo sui principi di funzionamento e sui possibili malfunzionamenti del volano. Anche se all’apparenza questo dettaglio sembra piuttosto semplice, la sua funzionalità influisce direttamente sul corretto funzionamento del motore. Per questo motivo, conoscere la struttura e lo scopo di questa parte è un compito importante per ogni automobilista.

Illustrazione di un volano per auto dal sito web auto-doc.it

Che cos’è un volano, com’è fatto e qual è la sua funzione?

Cominciamo quindi con l’aspetto e la posizione di questa parte. Si tratta essenzialmente di un disco piuttosto pesante (a volte una ruota) in ghisa. I bordi del volano sono sormontati da punte e il diametro dell’oggetto è solitamente compreso tra 35 e 40 centimetri. Il volano si trova nella parte posteriore dell’albero a gomiti. Anche se si trova sotto il cofano, non è facile da trovare. È necessario notare che l’applicazione di questi dettagli va ben oltre la produzione di automobili, e la storia della loro applicazione risale ai tempi delle macchine a vapore. Ma torniamo ai tempi moderni. La funzione principale del volano è quella di garantire l’avviamento del motore attraverso il trasferimento fluido della coppia dal motorino di avviamento all’albero motore. Come è possibile? Il motorino di avviamento è collegato al lato del volano. Quando si gira la chiave di accensione, il bendix del motorino di avviamento innesta il volano. Il volano trasmette questa rotazione all’albero motore che avvia il motore. Inoltre, sono presenti una funzione di lisciatura rotazionale e una funzione di accumulo dell’energia cinetica. Poiché i pistoni si muovono in modo sincrono, ma irregolare, l’energia generata dal loro movimento viene immagazzinata nel volano. Trasmette quindi l’energia in modo uniforme al cambio e solo successivamente alle ruote motrici. Oggi esistono volani a massa singola, a doppia massa e leggeri. Le singole masse sono dischi di ghisa solidi e molto pesanti, con un diametro di 30-40 centimetri. Le masse doppie sono costituite da due dischi collegati da un sistema che smorza le differenze di rotazione e le vibrazioni irregolari. Quelli leggeri sono più comunemente utilizzati nelle auto sportive. In genere, vengono utilizzati materiali più leggeri (ad esempio leghe di magnesio) e i volani hanno una migliore capacità di accelerazione in base ai requisiti.

Quando si deve sostituire il volano? 

Poiché questa parte è esposta a carichi pesanti, per quanto robusta sia, è solo questione di tempo prima che si rompa. Esaminiamo i guasti più comuni che si verificano in questa parte:

  • Usura dell’anello. Se si verifica questo tipo di guasto, i denti situati intorno alla circonferenza del pezzo iniziano a consumarsi. Di conseguenza, l’auto avrà difficoltà ad avviarsi e potrebbe anche slittare. 
  • Quando il volano si sposta dall’asse su cui dovrebbe trovarsi con il disco della frizione, si verifica un disallineamento. In questo caso, l’auto si guida senza problemi, ma il volano si consuma prima.
  • Un altro guasto è caratterizzato dal danneggiamento del disco, con conseguente riduzione dell’area di contatto tra i dischi di trasmissione. Di conseguenza, la frizione inizia a funzionare molto peggio. 
  • Usura dei dispositivi di fissaggio dell’albero motore. La sede dell’albero motore tende a consumarsi sotto carico. Questo porta al gioco, caratterizzato dal rumore durante la guida.
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Morte Luigi Necco: in ricordo di un grande giornalista

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Era la notte del 13 marzo 2018, quando all’ospedale Cardarelli di Napoli il noto giornalista sportivo napoletano Luigi Necco, esalò il suo ultimo respiro. Necco, fu volto storico per 15 anni di 90′ Minuto della Rai, deceduto a 84 anni a causa di una grave insufficienza respiratoria.

Pertanto, ai suoi funerali, era presente anche il comune di Napoli con un gonfalone e una corona di fiori, oltre a diversi cittadini accorsi per l’ultimo saluto. Tra loro, vi erano il vice sindaco di Napoli Raffaele Del Giudice, l’assessore regionale Amedeo Lepore, l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, il sindaco di Benevento Clemente Mastella e l’ex presidente del tribunale di Napoli Carlo Alemi.

Inoltre, Necco è stato per cinque anni anche il Consigliere comunale a Napoli, dedicando gli ultimi anni della sua vita ai progetti di legalità per le scuole, con la Prefettura di Napoli e l’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Oggi ricorre il quinto anniversario della sua morte, ma il suo ricordo resterà indelebile nella memoria di tutti.

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Ameba mangia-cervello spaventa gli Stati Uniti: morto un uomo

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Cresce la paura negli Stati Uniti, per la precisione nella contea di Charlotte, dove un uomo è morto dopo essere stato infettato dall’ameba ‘mangia-cervello’. La notizia è stata diffusa dal Dipartimento della Salute di Stato, che ha così commentato l’accaduto:

“La vittima è stata infettata dal parassita probabilmente a seguito di pratiche di risciacquo dei seni nasali con acqua di rubinetto”.

Pertanto, il decesso risale a febbraio, ma le autorità l’hanno reso noto solo ora. Intanto, Jae Williams del Dipartimento della Salute della Florida, ha così dichiarato:

“È in corso un’indagine epidemiologica per capire le circostanze specifiche dell’infezione”.

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Ex alunni ritrovano il loro prof. in ospedale 40 anni dopo: i dettagli

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La storia di Nicoletta Bertorelli, studentessa della quinta D del Liceo Scientifico Gobetti di Torino ha dell’incredibile. Infatti la donna, fin dal giorno della sua maturità avvenuta nel 79-80, non ha mai perso i contatti con il proprio insegnante di filosofia.

In particolare, la donna avrebbe messo al setaccio tutti i reparti ospedalieri di Vicenza e riallacciato i rapporti con gli ex compagni di classe per ritrovarlo. Si tratta di Umberto Gastaldi, 82 anni, ricoverato all’ospedale San Bortolo di Vicenza e poi in una Rsa.

Pertanto, la donna ha così spiegato:

“Abbiamo notato che da dicembre non postava più nulla. Così è partita la ricerca, sapendolo solo. Bertorelli ha allertato gli ex compagni e dopo cinque giorni di ricerche vane, finalmente è arrivata la conferma che l’anziano si trovava in una struttura sanitaria”. 

Poi, quando gli ex alunni lo hanno contattato, l’ex prof. ha manifestato un unico desiderio:

“Prendete voi i miei libri, recuperate le mie lettere. Nella sua casa ha catalogato l’intero suo epistolario. Tra i volumi di Gramsci e Nietzsche stampava e archiviava anche ogni nostra email”.

Infine, la Bertorello rivela:

“Ho mollato tutto e sono partita. Tutti i compagni si sono attivati e gli hanno scritto. Da Torino, Roma, dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra. Facciamo i turni per andare a trovarlo, ci riuniamo quasi tutti i giorni in videochiamata per risolvere i problemi pratici. Siamo uniti in una forza stupefacente. E questo lo conforta”.

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