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Afragola, i 40 anni del Liceo Brunelleschi: ecco il programma

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Afragola si prepara a celebrare i 40 anni del Liceo Filippo Brunelleschi, che si candida ad essere il primo appuntamento annuale nel calendario dell’istituto. La storia del liceo, è anche e soprattutto la storia dei giovani, di quelle generazioni che da più di otto lustri si formano nel suo straordinario e particolare edificio.

Pertanto, in occasione dell’anniversario del 2022, la comunità degli ex studenti intende celebrare il senso di appartenenza e d’identità della propria comunità, la quale è riuscita a costruire un legame speciale con la propria scuola, il Liceo.

A tal proposito, sono stati organizzati una serie di eventi riguardanti tematiche d’attualità e d’informazione, utili ad accompagnare gli studenti nel periodo di didattica alternativa, che rappresenta la settimana autogestita dagli alunni sotto la supervisione dei rappresentanti d’istituto.

Inoltre, saranno presenti ospiti di rilievo del mondo dello sport e dello spettacolo, poiché la comunità degli ex studenti del Brunelleschi vuole ribadire la vocazione d’istituzione pubblica e sociale, svolta in questi anni dal Liceo.

Ecco il programma della giornata del 22 dicembre:

Dalle ore 10 alle 13, si terrà un convegno sul tema ’40 anni di scuola’, che vedrà gli interventi degli ex Presidi e sarà moderato dall’attuale Dirigente Scolastico Arch. Giuseppe Cotroneo.

A partire dalle 18:30 sono invece previsti i saluti istituzionali del Sindaco Antonio Pannone. Seguirà un momento di premiazione per gli studenti più meritevoli degli ultimi due anni, che sono stati impegnati nella non facile didattica a distanza, dovuta alla pandemia da Covid-19.

Dalle ore 20, le celebrazioni culmineranno in un elegante gala, organizzato non solo con l’idea di far rivivere i nostalgici ricordi del periodo scolastico per coloro che ormai sono lontani da tempo, ma soprattutto per realizzare una raccolta benefica con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del territorio e della scuola in sé.

Attualità

Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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