

Politica
Governo, Mattarella all’insediamento del nuovo Csm: “L’obiettivo è quello di assicurare indipendenza alla magistratura”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’insediamento del nuovo Csm al Quirinale, ha rilasciato queste dichiarazioni:
“È stata una consiliatura complessa, segnata da gravi episodi che l’hanno colpita. Ciò nonostante, grazie al contributo dei suoi componenti, il Consiglio superiore ha cercato di superare le profonde tensioni prodotte da quelle vicende, per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari”.
Poi, prosegue: “Particolarmente proficua si è rivelata l’azione del Consiglio durante l’emergenza pandemica, nel corso della quale ha sostenuto i dirigenti nella definizione di soluzioni organizzative in grado di garantire lo svolgimento dell’attività giudiziaria. I compiti che la Costituzione e la legge affidano al Csm sono volti ad assicurare l’indipendenza della magistratura, pilastro della nostra democrazia e garantita dalla Costituzione. Attraverso l’esercizio trasparente ed efficiente del governo autonomo, il Consiglio Superiore deve garantire nel modo migliore l’autonomia e l’indipendenza della giurisdizione; e deve assicurare agli uffici giudiziari il miglior livello di professionalità dei magistrati, che svolgono con impegno e dedizione la loro attività anche in condizioni ambientali complesse e talvolta insidiose. La magistratura ha nei valori costituzionali, nel suo ambito e nella sua storia, le risorse per affrontare le difficoltà e per assicurare il rispetto della legalità, indispensabile per la vita e la crescita civile della società”.
Infine, il Capo dello Stato ha rivolto un saluto ai componenti del Csm uscenti:
“Rivolgo un saluto cordiale al vice presidente del Senato, alla Presidente della Corte Costituzionale, al Vice Presidente della Camera, al Ministro della Giustizia e a tutti i presenti, e un benvenuto ai nuovi componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, presenti alla cerimonia di commiato dei Consiglieri uscenti, ai quali, in particolare, è dedicato questo incontro”.
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Napoli. Possibile candidatura del Governatore della Campania Vincenzo De Luca: “Mi ricandiderò in eterno”

“Nessun tetto ai mandati, o mettiamo tetti a tutti quanti, sarebbe demenziale ma coerente, oppure non si capisce il tetto“, ha spiegato ieri a Venezia il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell’incontro di Confindustria, sulla possibile abolizione del tetto alla rielezione negli Enti locali. Per De Luca “la parola sia dei cittadini, poi possano decidere per un mandato o sostenere qualcuno che risolva qualche problema. Bisogna valutare nel merito l’azione di Governo, c’è solo demagogia. Io mi ricandiderò in eterno, dipende dalla salute”, ha concluso il Governatore.
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27 Gennaio, Giornata della Memoria: le bandiere del Palazzo Municipale esposte a mezz’asta

Oggi 27 gennaio in occasione della “Giornata della Memoria”, su disposizione del Sindaco prof. Antonio Pannone, saranno esposte a mezz’asta le bandiere nazionale, europea e civica del Municipio
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Napoli. L’allarme di Manfredi: “Servono più impiegati e meno burocrazia”

Serve più personale ma servono anche meno adempimenti. È la posizione espressa nel corso della trasmissione Radio anch’io, su RadioUno Rai, dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Alla luce anche dei progetti legati al Pnrr, l’esigenza di avere personale qualificato “più numeroso rispetto a quello che abbiamo oggi” è l’esigenza più volte sottolineata dal primo cittadino di Napoli “perché abbiamo avuto tanti finanziamenti, perché siamo riusciti a fare i progetti, ma adesso c’è un problema di realizzazione delle opere”.
“Ora stiamo facendo dei concorsi per reclutare personale qualificato e giovane ma ci vuole un po’ di tempo, questi profili non si trovano in strada – ha sottolineato – e poi ci vogliono anche regole più semplici perché noi da un lato riduciamo il personale e dall’altro aumentiamo la burocrazia, andiamo nella direzione che ci vogliono così tanti adempimenti che anche il personale che abbiamo non serve”. “Per dirla con Totò è la somma che fa il totale – ha concluso – da un lato togliamo le persone e dall’altro mettiamo più adempimenti. Dovremmo invertire, avere più personale e diminuire gli adempimenti, sburocratizzare al massimo e mantenere le regole che davvero servono”.
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