

Attualità
Passaporti caos, 80 mila viaggi saltati, il sondaggio di Assoviaggi dà voce ai disservizi registrati
Da disagio per la cittadinanza a danno per le imprese del turismo. L’ingorgo passaporti ha fatto saltare fino ad oggi circa 80mila viaggi organizzati, con circa 150 milioni di euro di mancate vendite per il sistema italiano delle agenzie di viaggio. È quanto emerge da un sondaggio condotto sulle agenzie di viaggio da Assoviaggi, l’associazione del turismo organizzato Confesercenti. Quasi nessuna delle agenzie si è salvata: il 96,5% segnala problemi, e ha visto lievitare da poco più di due settimane a oltre cinque il tempo necessario per riuscire a fissare un appuntamento al fine del rilascio del passaporto nella propria provincia. Una situazione registrata in diverse città italiane, come Roma, Milano, Firenze, Torino e anche Napoli. Un caos, quello che si anima agli sportelli di via Maurizio Capuano, giustificato dalla Questura da un lato con la mancanza di personale e dall’altro con il rinnovato desiderio di viaggiare nato nei cittadini dopo le chiusure dovute alla pandemia. E all’assalto dei richiedenti si cerca di far fronte con orari prolungati, ma la situazione resta critica.
«Si tratta, in primo luogo, di un disservizio per la cittadinanza: il passaporto non serve solo per andare in vacanza, ma anche per ricongiungimenti familiari, lavoro, per i figli che non lo possiedono. Insomma, non è solo una questione di business, ma anche di diritto alla libertà di movimento fuori dai confini europei. È però innegabile che il problema abbia un grave riflesso anche sul mondo del turismo organizzato, proprio nell’anno della ripartenza dopo il lungo stop imposto dalla pandemia dove l’Italia è stato l’ultimo paese d’Europa ad eliminare le restrizioni ai viaggi», commenta il Presidente Nazionale di Assoviaggi Gianni Rebecchi. Occorre accelerare sugli investimenti tecnologici della P.A.: serve maggiore efficienza informatica che nel caso di documenti personali deve seguire l’esempio dell’anagrafe nazionale digitale, via maestra del miglioramento dei servizi ai cittadini in un Paese europeo».
Attualità
Anziano viaggia in autostrada per due anni senza pagare il pedaggio: i particolari

La storia che vi stiamo per raccontare vede come protagonista l’80enne Mario, benestante ma senza familiari stretti, che per combattere la noia si è trasferito presso una casa di riposo a Fiuggi.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che l’ufficiale giudiziario della Procura della Repubblica di Frosinone l’abbia raggiunto per notificargli un decreto di giudizio immediato, in cui viene accusato d’insolvenza fraudolenta.
In particolare, l’anziano è accusato di essere il nonno sprint che per due anni, ha viaggiato senza pagare il pedaggio autostradale. Infatti, per eludere il pagamento, si attaccava alla vettura che lo precedeva ed attraversava con lei la barriera Telepass, come se passasse un solo mezzo.
Attualità
La Cassazione francese nega l’estradizione di 10 ex Brigatisti

La Cassazione francese ha confermato il rifiuto della Francia all’estradizione dei 10 ex Brigatisti degli anni di piombo in Italia.
In particolare, per i dieci, di cui otto uomini e due donne, il Tribunale transalpino aveva già negato l’estradizione chiesta dall’Italia il 29 giugno scorso. Tuttavia all’epoca, il presidente francese Emmanuel Macron, dichiarò che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”.
Pertanto Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso nel 1997 in Veneto ad opera dei Proletari Armati di Cesare Battisti, ha così commentato la decisione della Cassazione:
“Qual è la mia reazione..? Sono dei disgraziati, perché non c’è giustizia così!. E’ tuttavia una decisione che ci aspettavamo dalla Francia. Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone”.
Attualità
Evadono il Fisco per 20 anni tramite girandola di società: 22 arresti

Salvatore Bordo è il presunto capo di un’associazione per delinquere, che avrebbe gestito una rete di consorzi e cooperative solo per evadere il Fisco per circa 20 anni, e così parlava intercettato col sistema del trojan:
“Troviamo un marocchino, qualcosa, facciamo firmare che ha portato via tutto da qua ..e svuotiamo tutto da qua”.
Inoltre, un altro indagato, gli diceva nel maggio 2022:
“Trovare qualcuno che magari torna al suo Paese, ritira le cose e se ne va”.
Tuttavia, il giudice Luca Milani ha spiegato che il sistema creato dai 22 arrestati, ha prodotto “un danno di vaste dimensioni nei confronti dell’Erario e ha inquinato il mercato del lavoro in settori nevralgici, con conseguenze disastrose per l’intera economia”.
In particolare, tra gli amministratori di fatto di alcune società, come presunti prestanome, c’erano anche due cinesi, moglie e marito titolari di un bar tabacchi a Milano. Pertanto, è considerata emblematica questa intercettazione, nella quale Bordo è a colloquio con un avvocato, il quale così spiegava alle cooperative del settore:
“Devono necessariamente operare in evasione di imposta. Non paghi l’Iva e non paghi questo e non paghi quell’altro, e ti trovi con un buco così in petto, devi solo saltare, o devi studiare il sistema come uscirne da ‘sta partita ..butti i soldi a bordo e dopo bruci ..questa è tutta la logica”.
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