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Caso Cospito, alla Sapienza affissi manifesti contro Stato e istituzioni

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La Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma è stata occupata questa notte da un gruppo studenti, in solidarietà ad Alfredo Cospito contro il 41Bis.

Pertanto, sui muri dell’Ateneo campeggiano manifesti contro lo Stato e le istituzioni, con le facce di Mattarella, Cartabia, Nordio e Meloni in bella vista. Intanto, ecco il messaggio di una delegazione del movimento ‘Cambiare Rotta’, in occupazione all’università:

“Il tempo delle testimonianze e delle parole è finito. Pensiamo che sia il tempo di mettersi in gioco, ognuno con le proprie possibilità, in un movimento eterogeneo ma dal messaggio chiaro. Per questo, invitiamo studenti e docenti a partecipare ad un momento di confronto collettivo, alle 16 a Lettere, per immaginare insieme i prossimi passi della mobilitazione”.

Poi, prosegue: “Oggi, gli spazi politici in cui abbiamo costruito la solidarietà ad Alfredo, sono costantemente minacciati da un clima di terrore e paura diffuso nelle ultime settimane; per questo abbiamo deciso di riprenderci la Facoltà di Lettere, consapevoli che i nostri luoghi di formazione siano gli spazi da cui partire, per costruire insieme un dibattito che sia in grado di prendere parola e schierarsi contro 41 bis, ostatività ed ergastolo”.

A tal proposito, arrivano le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa:

“Trovo estremamente gravi e inaccettabili i manifesti affissi all’Università La Sapienza di Roma, che indicano in alcuni rappresentanti delle Istituzioni gli ‘assassini di Alfredo Cospito’. Il clima che si sta creando attorno alla vicenda dell’anarchico, sta assumendo contorni inquietanti e non va sottovalutato. In attesa che gli inquirenti facciano piena luce sui responsabili è necessaria una condanna unanime, ferma e decisa, per queste azioni vergognose e per questa continua escalation di violenza”. 

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La Cassazione francese nega l’estradizione di 10 ex Brigatisti

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La Cassazione francese ha confermato il rifiuto della Francia all’estradizione dei 10 ex Brigatisti degli anni di piombo in Italia.

In particolare, per i dieci, di cui otto uomini e due donne, il Tribunale transalpino aveva già negato l’estradizione chiesta dall’Italia il 29 giugno scorso. Tuttavia all’epoca, il presidente francese Emmanuel Macron, dichiarò che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”.

Pertanto Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso nel 1997 in Veneto ad opera dei Proletari Armati di Cesare Battisti, ha così commentato la decisione della Cassazione:

“Qual è la mia reazione..? Sono dei disgraziati, perché non c’è giustizia così!. E’ tuttavia una decisione che ci aspettavamo dalla Francia. Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone”.
   

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Evadono il Fisco per 20 anni tramite girandola di società: 22 arresti

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Salvatore Bordo è il presunto capo di un’associazione per delinquere, che avrebbe gestito una rete di consorzi e cooperative solo per evadere il Fisco per circa 20 anni, e così parlava intercettato col sistema del trojan:

“Troviamo un marocchino, qualcosa, facciamo firmare che ha portato via tutto da qua ..e svuotiamo tutto da qua”.

Inoltre, un altro indagato, gli diceva nel maggio 2022:

“Trovare qualcuno che magari torna al suo Paese, ritira le cose e se ne va”.

Tuttavia, il giudice Luca Milani ha spiegato che il sistema creato dai 22 arrestati, ha prodotto “un danno di vaste dimensioni nei confronti dell’Erario e ha inquinato il mercato del lavoro in settori nevralgici, con conseguenze disastrose per l’intera economia”.

In particolare, tra gli amministratori di fatto di alcune società, come presunti prestanome, c’erano anche due cinesi, moglie e marito titolari di un bar tabacchi a Milano. Pertanto, è considerata emblematica questa intercettazione, nella quale Bordo è a colloquio con un avvocato, il quale così spiegava alle cooperative del settore:

“Devono necessariamente operare in evasione di imposta. Non paghi l’Iva e non paghi questo e non paghi quell’altro, e ti trovi con un buco così in petto, devi solo saltare, o devi studiare il sistema come uscirne da ‘sta partita ..butti i soldi a bordo e dopo bruci ..questa è tutta la logica”.

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Campania, entra in chiesa e urina nell’acquasantiera: “È una vergogna”

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Ha dell’incredibile quanto avvenuto a Cervinara, in provincia di Avellino, presso la chiesa di Sant’Auditore Vescovo, dove un uomo ha urinato nell’acquasantiera.

Pertanto, non si è fatta attendere la replica di Stefania Cioffi, presidente dell’associazione ‘A Croce Salus di Cervinara’, che ha così commentato l’episodio:

“Di fronte ad un atto così disgustoso, quasi vengono meno le parole. È una vergogna, è inaccettabile che certe menti perverse continuino ad oltraggiare un luogo di culto; perché a prescindere dal credo religioso, la cosa che mi indigna di più è la mancanza di rispetto per dei luoghi sacri, dove viene oltraggiata non solo la nostra parrocchia ed i nostri parroci, ma vengono oltraggiati i nostri ricordi, le nostre radici, i nostri valori, i nostri progetti. Non so quali siano i propositi di queste menti perverse, ma di una cosa sono certa: che come associazione e come singoli cittadini, oggi vogliamo dire basta”.

Poi, continua: “Esprimiamo tutto l’appoggio e la solidarietà ai nostri parroci, ma soprattutto ci impegniamo e ci impegneremo alla riqualificazione di luoghi abbandonati, all’attuazione di progetti sul e per il territorio, ad occasioni di crescita individuale e culturale. La nostra piazza, la nostra gente, la nostra Cervinara, non dovrà mai più essere rappresentata da certi avvenimenti. Che il nostro tempo di Quaresima continui all’insegna della preghiera e dell’amore. Portiamo avanti propositi di condivisione, comunione e di crescita, e vi aspettiamo”.

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