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Nuova giornata di disagi per la mobilità a Napoli: al via i test sul nuovo treno, per cui la linea sarà interrotta

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È arrivato il giorno del nuovo stop alla metropolitana di Napoli. La linea 1 infatti resterà chiusa, dalle 9 alle 17, per i test sul secondo dei nuovi treni. Come già accaduto il 1 febbraio, non sono state predisposte navette sostitutive. Nuovi test dovrebbero essere previsti per giovedì prossimo. Il servizio in direzione Piscinola riprenderà alle 16.52 da Garibaldi, alle 16.45 da Municipio, alle 16.46 da Vanvitelli; in direzione Garibaldi invece alle 16.45 da Materdei, alle 16.45 da Rione Alto e alle 16.48 da Piscinola. Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, si trova al centro di una vertenza sindacale nazionale, e di notte non c’è disponibilità del personale dell’agenzia addetto alle verifiche del materiale rotabile.

“Le prove dei treni sono per me così importanti che dovendo scegliere il male minore, in questa fase di forte agitazione sindacale, purtroppo il male minore è chiudere alcune ore di mattina la linea 1 – sono le parole dell’assessore Edoardo Cosenza – Questa settimana accadrà giovedì. È dolorosissimo, però per noi immettere un secondo treno significa portare ai cittadini un miglioramento molto grande, perché il tempo di attesa scenderebbe a 10 minuti e mezzo” Dopo queste prove dinamiche, per le quali non basterà un solo giorno, bisognerà poi fare soltanto 5000 km, ma questo è un fatto nostro interno, possiamo farlo di giorno, di notte, non ci sono problemi. Alcuni degli stop giornalieri, questo devo precisarlo, si fanno per i vecchi treni”.

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Anziano viaggia in autostrada per due anni senza pagare il pedaggio: i particolari

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La storia che vi stiamo per raccontare vede come protagonista l’80enne Mario, benestante ma senza familiari stretti, che per combattere la noia si è trasferito presso una casa di riposo a Fiuggi.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che l’ufficiale giudiziario della Procura della Repubblica di Frosinone l’abbia raggiunto per notificargli un decreto di giudizio immediato, in cui viene accusato d’insolvenza fraudolenta.

In particolare, l’anziano è accusato di essere il nonno sprint che per due anni, ha viaggiato senza pagare il pedaggio autostradale. Infatti, per eludere il pagamento, si attaccava alla vettura che lo precedeva ed attraversava con lei la barriera Telepass, come se passasse un solo mezzo.

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La Cassazione francese nega l’estradizione di 10 ex Brigatisti

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La Cassazione francese ha confermato il rifiuto della Francia all’estradizione dei 10 ex Brigatisti degli anni di piombo in Italia.

In particolare, per i dieci, di cui otto uomini e due donne, il Tribunale transalpino aveva già negato l’estradizione chiesta dall’Italia il 29 giugno scorso. Tuttavia all’epoca, il presidente francese Emmanuel Macron, dichiarò che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”.

Pertanto Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso nel 1997 in Veneto ad opera dei Proletari Armati di Cesare Battisti, ha così commentato la decisione della Cassazione:

“Qual è la mia reazione..? Sono dei disgraziati, perché non c’è giustizia così!. E’ tuttavia una decisione che ci aspettavamo dalla Francia. Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone”.
   

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Evadono il Fisco per 20 anni tramite girandola di società: 22 arresti

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Salvatore Bordo è il presunto capo di un’associazione per delinquere, che avrebbe gestito una rete di consorzi e cooperative solo per evadere il Fisco per circa 20 anni, e così parlava intercettato col sistema del trojan:

“Troviamo un marocchino, qualcosa, facciamo firmare che ha portato via tutto da qua ..e svuotiamo tutto da qua”.

Inoltre, un altro indagato, gli diceva nel maggio 2022:

“Trovare qualcuno che magari torna al suo Paese, ritira le cose e se ne va”.

Tuttavia, il giudice Luca Milani ha spiegato che il sistema creato dai 22 arrestati, ha prodotto “un danno di vaste dimensioni nei confronti dell’Erario e ha inquinato il mercato del lavoro in settori nevralgici, con conseguenze disastrose per l’intera economia”.

In particolare, tra gli amministratori di fatto di alcune società, come presunti prestanome, c’erano anche due cinesi, moglie e marito titolari di un bar tabacchi a Milano. Pertanto, è considerata emblematica questa intercettazione, nella quale Bordo è a colloquio con un avvocato, il quale così spiegava alle cooperative del settore:

“Devono necessariamente operare in evasione di imposta. Non paghi l’Iva e non paghi questo e non paghi quell’altro, e ti trovi con un buco così in petto, devi solo saltare, o devi studiare il sistema come uscirne da ‘sta partita ..butti i soldi a bordo e dopo bruci ..questa è tutta la logica”.

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